Isola di Marettimo e dintorni
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Finalmente dopo qualche anno di giacenza nel cassetto dei progetti, con il mio amore Ida, raggiungiamo l'isola di Marettimo con tutti i suoi selvatici monterozzi.
Dopo un tranquillo volo e un sereno traghettaggio sull'isola, giungiamo in loco nel tardo pomerigggio, quasi sera, rimane solamente il tempo di un bel piatto di pasta con le sarde e un giretto veloce tra le stradine buie e deserte del borgo marinaro.
Di turismo neanche l'ombra, molto probabilmente, siamo gli unici e come tali veniamo coccolati da tutta la comunita marettimiana.
Mario che è un po il nostro riferimento sull'isola"il Corallo" per il giorno successivo, ovvero domenica ci propone il giro dell'isola in barca, in quanto le condizioni del mare sono favorevoli, noi accettiamo e cosi il primo giorno si circuisce Marettimo,con i suoi 42 km di perimetro, alla scoperta delle oltre 400 grotte sparse lungo la costa.
Il secondo giorno si va a fare trekking,del buon trekking su questa selvaggia e incantevole costa.
Scegliamo il versante S\E di Marettimo, ovvero punta Bassana:
Un sentiero in prevalenza crestoso e molto panoramico.
Naturalmente ci gustiamo ogni passo, assaporando profumi e silenzi di questa macchia mediterrane, che pare sia anche fonte di escursionismo floreale.
Terzo giorno,continua il trekking all'interno dell'isola.
Partendo sempre dal centro del borgo marinaro,ci dirigiamo sempre direzione S\E\ N\O, punta Libeccio, ovvero dove si erge il faro.
Anche qui cerchiamo di complicarci la vita non percorrendo il bel sentiero tratturato ma, imboccando sentierini e percorsi lungo la costa mediterranea e naturalmente allungando di molto il percorso.
Giunti al faro,la delusione è veramente forte in quanto si è rivelato un vero ammasso di rottami e pericoloso avvicinarsi.
Meno male che nei giorni successivi, abbiamo appurato che un imprenditore bergamasco, ha acquistato tutte le postazioni dei fari delle Egadi e pian piano dovrebbero sorgere dei resort di lusso.
Dopo aver raggiunto il faro di punta Libeccio siamo scesi in riva al mare,un'angolo selvaggio abitato solamente dai gabbiani,qui abbiam sostato a lungo e pranzato sugli scogli.
Per il ritorno abbiam anellato quanto possibile scollinando da ovest a est dell'isola.
Anche il quarto giorno lo dedichiamo al trekking,nonostante l'isola sia piccola, rimangono tanti percorsi e sentieri da percorrere.
Oggi andiamo a visitare la parte piu bella dell'isola,la giornata è un pochino ventosa e di sole neanche l'ombra,anzi ...pioviggina pure.
Dopo aver acquistato solita pizza e focaccia,verso le dieci poco incoraggiati dalla meteo,si parte direzione Punta Troia e qualche cimetta lungo il percorso.
Il sentiero che conduce all'estrema punta orientale dell'isola, a tratti è sconnesso, esposto e privo di sicurezza, ma prima dell'imbocco un cartello segnaletico indica di non avventurarsi se non si è EE,( escursionisti esperti)
Noi lo siamo ? Boh? andiamo avanti e vediamo.
Dopo quattro km dalla partenza giungiamo in questo angolo di paradiso, Punta Troia con la sua bella caletta ricchissima di grotte naturali e anche un po di rifiuti sparsi qua e la,segno tangibile che la stagione erscursionistica non è ancora iniziata, comunque verra pulita nei prox giorni.
E' inutile dire che anche oggi non abbiamo incontrato nessuno.
Dopo esser saliti dritti fino al castello(chiuso),riparati dalle folate del vento pranziano in compagnia di tre capre selvatiche da''odore di becco incredibile.
Ritornati indietro fino al bivio,risaliamo lo spallone della Madonnuzza e l'omonima cima e anche qui,un cartello c'invita a non proseguire verso cala Bianca,noi lo ignoriamo, ma ben presto capiamo di aver sbagliato, è stato comunque un bel sentiero botanico fino ai denti e giunti oltre la metà del percorso, una frana non ci consente di proseguire.
Risaliamo i 200 D+ fino alla bocchetta e con un percorso ad anello, il sentiero va a lambire la base della cima Falcone, che faremo domani.
Siamo al quinto giorno,oggi si sale il versante S\E E\N dell'isola, ovvero il the king "pizzo Falcone"con i suoi 686 metri di quota,risulta essere la piu alta elevazione delle isole Egadi.
La giornata è strepitosa,un'alba da urlo,seguita da un cielo terso che ci accompagna per tutta la giornata e noi ce la godiamo fino al tramonto.
Raggiunta la sommità del pizzo Falcone,il panorama è grandioso,la pausa in vetta è infinita e ci concediamo anche il pranzo con il solito e immancabile concertino di vetta.
Considerando che oggi è la giornata migliore come meteo, ridiscendiamo a punta Troia e ci crocialiamo al sole per il resto della giornata.
Il sesto giorno, ovvero il penultimo,andiamo a visitare Levanzo,l'isoletta più piccola delle Egadi.
Dopo 20 minuti di traghetto giungiamo al molo e lungo le viuzze di case stile arabo(Bianche) c'incamminiamo direzione Faraglioni,la grotta dei Genovesi e tutta la costa assolata fino a faro,tutto il percorso è ben servito da una strada sterrata (T1).
Anche qui,gli occhi ringraziano per la bellezza della macchia mediterranea.
Rientriamo a Marettimo per le 16:30, socializzando e spettegolando con i Marettimiani.
Trascorriamo l'ultima notte a Marettimo, al mattino con il solito traghetto raggiungiamo Favignana,l'isola madre delle Egadi, dove trascorreremo l'ultima notte isolana.
Il settimo e ultimo giorno, noleggiamo delle bici muscolari per visitare l'isola, purtoppo causa una truppa Hollyvoodiana, le location più gettonate sono interdette.
Pare stiano facendo riprese per un colossal (l'Odissea),con attori e comparse si chiacchiera di oltre 500 personaggi,una botta di vita per gli isolani e soldi a fiumi.
Comunque il nostro giretto di oltre tre ore in bicicletta l'abbiam fatto e felici e contenti rientriamo al B&b al Limoneto per chiudere la nostra mini vacanza al profumo di salsedine e limoni in fiore.
Ciao.
Dopo un tranquillo volo e un sereno traghettaggio sull'isola, giungiamo in loco nel tardo pomerigggio, quasi sera, rimane solamente il tempo di un bel piatto di pasta con le sarde e un giretto veloce tra le stradine buie e deserte del borgo marinaro.
Di turismo neanche l'ombra, molto probabilmente, siamo gli unici e come tali veniamo coccolati da tutta la comunita marettimiana.
Mario che è un po il nostro riferimento sull'isola"il Corallo" per il giorno successivo, ovvero domenica ci propone il giro dell'isola in barca, in quanto le condizioni del mare sono favorevoli, noi accettiamo e cosi il primo giorno si circuisce Marettimo,con i suoi 42 km di perimetro, alla scoperta delle oltre 400 grotte sparse lungo la costa.
Il secondo giorno si va a fare trekking,del buon trekking su questa selvaggia e incantevole costa.
Scegliamo il versante S\E di Marettimo, ovvero punta Bassana:
Un sentiero in prevalenza crestoso e molto panoramico.
Naturalmente ci gustiamo ogni passo, assaporando profumi e silenzi di questa macchia mediterrane, che pare sia anche fonte di escursionismo floreale.
Terzo giorno,continua il trekking all'interno dell'isola.
Partendo sempre dal centro del borgo marinaro,ci dirigiamo sempre direzione S\E\ N\O, punta Libeccio, ovvero dove si erge il faro.
Anche qui cerchiamo di complicarci la vita non percorrendo il bel sentiero tratturato ma, imboccando sentierini e percorsi lungo la costa mediterranea e naturalmente allungando di molto il percorso.
Giunti al faro,la delusione è veramente forte in quanto si è rivelato un vero ammasso di rottami e pericoloso avvicinarsi.
Meno male che nei giorni successivi, abbiamo appurato che un imprenditore bergamasco, ha acquistato tutte le postazioni dei fari delle Egadi e pian piano dovrebbero sorgere dei resort di lusso.
Dopo aver raggiunto il faro di punta Libeccio siamo scesi in riva al mare,un'angolo selvaggio abitato solamente dai gabbiani,qui abbiam sostato a lungo e pranzato sugli scogli.
Per il ritorno abbiam anellato quanto possibile scollinando da ovest a est dell'isola.
Anche il quarto giorno lo dedichiamo al trekking,nonostante l'isola sia piccola, rimangono tanti percorsi e sentieri da percorrere.
Oggi andiamo a visitare la parte piu bella dell'isola,la giornata è un pochino ventosa e di sole neanche l'ombra,anzi ...pioviggina pure.
Dopo aver acquistato solita pizza e focaccia,verso le dieci poco incoraggiati dalla meteo,si parte direzione Punta Troia e qualche cimetta lungo il percorso.
Il sentiero che conduce all'estrema punta orientale dell'isola, a tratti è sconnesso, esposto e privo di sicurezza, ma prima dell'imbocco un cartello segnaletico indica di non avventurarsi se non si è EE,( escursionisti esperti)
Noi lo siamo ? Boh? andiamo avanti e vediamo.
Dopo quattro km dalla partenza giungiamo in questo angolo di paradiso, Punta Troia con la sua bella caletta ricchissima di grotte naturali e anche un po di rifiuti sparsi qua e la,segno tangibile che la stagione erscursionistica non è ancora iniziata, comunque verra pulita nei prox giorni.
E' inutile dire che anche oggi non abbiamo incontrato nessuno.
Dopo esser saliti dritti fino al castello(chiuso),riparati dalle folate del vento pranziano in compagnia di tre capre selvatiche da''odore di becco incredibile.
Ritornati indietro fino al bivio,risaliamo lo spallone della Madonnuzza e l'omonima cima e anche qui,un cartello c'invita a non proseguire verso cala Bianca,noi lo ignoriamo, ma ben presto capiamo di aver sbagliato, è stato comunque un bel sentiero botanico fino ai denti e giunti oltre la metà del percorso, una frana non ci consente di proseguire.
Risaliamo i 200 D+ fino alla bocchetta e con un percorso ad anello, il sentiero va a lambire la base della cima Falcone, che faremo domani.
Siamo al quinto giorno,oggi si sale il versante S\E E\N dell'isola, ovvero il the king "pizzo Falcone"con i suoi 686 metri di quota,risulta essere la piu alta elevazione delle isole Egadi.
La giornata è strepitosa,un'alba da urlo,seguita da un cielo terso che ci accompagna per tutta la giornata e noi ce la godiamo fino al tramonto.
Raggiunta la sommità del pizzo Falcone,il panorama è grandioso,la pausa in vetta è infinita e ci concediamo anche il pranzo con il solito e immancabile concertino di vetta.
Considerando che oggi è la giornata migliore come meteo, ridiscendiamo a punta Troia e ci crocialiamo al sole per il resto della giornata.
Il sesto giorno, ovvero il penultimo,andiamo a visitare Levanzo,l'isoletta più piccola delle Egadi.
Dopo 20 minuti di traghetto giungiamo al molo e lungo le viuzze di case stile arabo(Bianche) c'incamminiamo direzione Faraglioni,la grotta dei Genovesi e tutta la costa assolata fino a faro,tutto il percorso è ben servito da una strada sterrata (T1).
Anche qui,gli occhi ringraziano per la bellezza della macchia mediterranea.
Rientriamo a Marettimo per le 16:30, socializzando e spettegolando con i Marettimiani.
Trascorriamo l'ultima notte a Marettimo, al mattino con il solito traghetto raggiungiamo Favignana,l'isola madre delle Egadi, dove trascorreremo l'ultima notte isolana.
Il settimo e ultimo giorno, noleggiamo delle bici muscolari per visitare l'isola, purtoppo causa una truppa Hollyvoodiana, le location più gettonate sono interdette.
Pare stiano facendo riprese per un colossal (l'Odissea),con attori e comparse si chiacchiera di oltre 500 personaggi,una botta di vita per gli isolani e soldi a fiumi.
Comunque il nostro giretto di oltre tre ore in bicicletta l'abbiam fatto e felici e contenti rientriamo al B&b al Limoneto per chiudere la nostra mini vacanza al profumo di salsedine e limoni in fiore.
Ciao.
Tourengänger:
Francesco

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