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Vista da Imerio - ( imerio)
Oggi si torna in zona Grigne, senza fare grandi dislivelli o cose impegnative, ma facendo un bell’anello che Giorgio ha disegnato e che ci permetterà di passare dalla panoramica chiesetta di San Calimero (il punto più alto dell’escursione odierna) per arrivare poi al Rifugio Riva, dove abbiamo prenotato il pranzo.
Partiamo da Pasturo, dove troviamo Enrico ad attenderci e che qui è di casa, e tutti insieme (siamo in otto) saliamo verso l’alto seguendo stradine e sentieri che in parte vengono percorsi dalla Zacup (il percorso è raccontato da Giorgio, dalle didascalie delle foto ed è visibile sulla mappa).
Il nostro cammino si svolge tra boschi e prati molto ben tenuti ed arrivati alla baita di Tevena, saliamo direttamente verso la chiesetta di San Calimero (tratto più faticoso del percorso), che si trova in una posizione veramente panoramica, dominando gran parte della Valsassina e le montagne circostanti.
Dopo una lunga sosta alla chiesetta riprendiamo il cammino, questa volta sempre in discesa seguendo un sentiero un po’ fangoso all’inizio, che ci porta in circa 45 minuti al Rifugio Riva.
Arrivando al rifugio con una mezz’oretta di anticipo sull’ora di pranzo, troviamo parecchie persone (complice anche il bel meteo di oggi), vabbè che abbiamo prenotato, ma noi non siamo troppo abituati ai grandi numeri e quindi siamo un po’ preoccupati.
Invece il pranzo che faremo si rivelerà molto positivo, sia nella qualità del cibo che nel servizio, puntuale e preciso, e anche la gente, distribuita nelle tre sale del rifugio, non ha creato quella sensazione di «casino» che ci potevamo aspettare, davvero quindi un bel momento trascorso come sempre nella nostra consueta allegria.
Terminato il pranzo riprendiamo la via del ritorno passando per il magnifico Pian di Nava, che ha sempre la caratteristica di farmi rimanere a bocca aperta per la bellezza dei pascoli e delle baite presenti, che bel posto da «buen retiro»!
Come sapevamo, non è stata un’escursione dura (10 km di sviluppo per 959 m di dislivello), ma tornare in questi posti, ai piedi delle Grigne, è sempre più che piacevole, sia per i posti bucolici che si attraversano (davvero ben tenuti, come in Trentino) e sia per i panorami che si possono ammirare, senza contare poi che se si vuole fare qualcosa di più impegnativo, basta andare verso l’alto e c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Arrivati a Pasturo ci siamo infine concessi la consueta birretta di saluto, pianificando quelle che potrebbero essere le prossime uscite: avanti così!
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