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Vista da Giorgio - ( giorgio59m)
Gli amici Malnat non sono mai stati in Valsolda, il Piccolo mondo antico di Fogazzaro, a parte Imerio che ha esplorato la parte meno wild, quella verso il confine ed il Monte Boglia.
Noi invece abbiamo esplorato abbastanza bene queste zone, questa valle seppure poco estesa ha tantissimi angoli, cime, rifugi e sentieri da scoprire.
Preparo per gli amici un percorso che tocca alcune delle zone più significative, il Sasso di Mont, cima iconica sopra Dasio, l'Alpe Mapel per la sosta pranzo, la Grotta dell'orso o buco di Noga, il sentiero faunistico (nuovo per noi) ed il sentiero con la cascata sotto l'Alpe Serte (anche questo nuovo per noi).
Ritrovo a Dasio con parcheggio sotto la chiesa, si sale nelle strette viuzze del paese e si prosegue sul sentiero diretto all'Alpe Mapel, sentiero che noi abbiamo sempre percorso soltanto in discesa.
La prima parte è su larga mulattiera poi diventa sentiero e sale più ripido con numerose svolte attraversando numerosi ruscelli belli colmi d'acqua.
A Q1040 si trova un bivio, proseguendo si sale all'Alpe Mapel, verso sinistra il Sasso di Mont.
Seguiamo questo percorso che prima traversa e poi sale verso la bocchetta in località Piasè a 1196m, veramente un bel sentiero, in parte nel bosco di faggio ma anche con bei passaggi tra le rocce, con numerosi squarci dove vedere in alto la vetta del Sasso di Mont, verticale ed impressionante su questo versante, ma rassicuro gli amici che il percorso di salita è sul lato opposto.
La bocchetta di Piasè è un crocevia di sentieri:
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quello percorso da Dasio
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quello che proviene dall'Alpe Puria bassa
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quello che sale alle Cime di Noga e prosegue all'Alpe di Nores, poco sopra questo crocevia devia anche verso l'Alpe Mapel
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ultima destinazione la vetta del Sasso di Mont.
Percorso breve, ma l'unico vero tratto (T3) dove porre attenzione nel cammino, ci sono passaggi su fianchi esposti da fare con passo sicuro, ma nulla di eccessivo.
Raggiunta l'anticima c'è un unico passaggio di I dove servono le mani poi si prosegue aggirando a sinistra un grosso masso ed un ultima salitina ci porta alla croce del Sasso di Mont.
Vista spaziale anche grazie ad un cielo splendido in tutte le direzioni, si vede il Lago di Lugano sotto di noi, il paesino di Dasio a picco, la vicina cresta di confine con il Boglia ed il Sasso Grande, poi il Generoso, il Galbiga ed il Monte di Lenno con i loro versanti nord ancora molto ben innevati.
Alle nostre spalle le Cime di Noga ed in alto il Torrione della Valsolda e la Fojorina anch'essi imbiancati.
Dopo una bella e lunga pausa ritorniamo con attenzione alla bocchetta e saliamo in direzione Alpe Mapel e Cime di Noga, dopo una bella breve salita altra palina che indica verso destra l'Alpe Mapel.
Seguiamo questo sentiero che ci permette una spettacolare vista proprio sulla cima appena salita, che mostra le verticali pareti verso nord.
Un breve percorso ci porta all'Alpe Mapel, dove arriviamo qualche minuto prima delle undici.

Alpe Mapel
La traccia prevede ora la salita alla Grotta dell'Orso o Buco di Noga, una grande grotta naturale posta 150mt di dislivello sopra l'Alpe Mapel, sul sentiero che porta al Passo e Alpe di Nores.
Qui ci dividiamo, noi Girovagando che abbiamo già visitato la grotta scendendo dalle cime di Noga decidiamo di rilassarci all'Alpe e ci prendiamo cura degli zaini di tutti, Francesco ed i Malnat salgono liberi dal peso degli zaini a vedere la grotta e ritorneranno dopo poco più mezz'ora.

Sasso di Mont visto dall'Alpe Mapel
Prima di mezzogiorno pranziamo sul bel tavolo all'esterno, al sole si sta proprio bene e c'è una magnifica fontana con l'acqua.
Ci fermiamo fino all'una, poi iniziamo il percorso di ritorno seguendo fedelmente la traccia che ho proposto.
Un bellissimo traverso con tratti in discesa ci porta alla radura dell'Alpe Serte vecchia, ricordo bene questo luogo, ci sono tavoli da picnic sotto enormi rocce, attorniati da abeti, un posto che resta fotografato nella mente.
Ora prendiamo il sentiero faunistico, ben indicato, e nuovo anche per noi Girovagando.
Si risale la valle in direzione del Passo dello Stretto, dove si prosegue verso la Valle di Fojorina e di Rezzo, davvero un bel sentiero che passa sotto le bastionate rocciose del Monte Pradè.
Raggiunto il sentiero delle 4 valli, quello per il passo dello Stretto dall'Alpe Serte nuova, si scende verso quest'ultima, dapprima su sentiero poi su sterrata.
Raggiunta l'Alpe Serte, dove si trova una magnifica fontana, ci fermiamo a leggere i numerosi pannelli che illustrano la fauna, c'è anche un pannello con tastiera che permette di sentire i versi dei vari animali ed uccelli.
Dopo la pausa scendiamo verso valle, ma poco dopo deviamo verso il torrente, scendendo sul sentiero "percorso nella roccia".
Anche se aumenta il dislivello, è consigliatissimo e nuovo per tutti, si scendono una cinquantina di metri, si attraversa un bel ponticello in legno e subito la meraviglia di una stupenda cascata, ricca d'acqua che scende in una grotta creata da un enorme masso che fa da tetto, la cascata crea una grande pozza di acqua trasparente.
Proseguiamo il percorso che costeggia il torrente, ammiriamo cascatelle e vasche, per poi spostarci sul lato opposto su due ponticelli in legno.
Una breve ed intensa salita aiutata da gradini ci riporta sulla strada sterrata.
Questo percorso sul torrente Soldo, è un percorso didattico, spesso frequentato dalle scolaresche della provincia e non solo.
Ritornati sulla sterrata breve discesa fino a Ranco dove una palina indica un sentiero verso destra per Dasio.
Altra discesa, altro ponticello in legno e brevissima risalita che riporta a Dasio ed al parcheggio.
Dopo un pò di nuvole è tornato un bel sole, le facce sono sorridenti, sicuramente il giretto esplorativo è piaciuto a tutti
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