Top of Flims: Piz Segnas (3098 m) e Piz Sardona (3057 m)
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Il tetto di Flims è costituito, tra le varie, anche da queste due splendide cime: il Piz Segnas e il Piz Sardona. Entrambe sono concatenabili e fattibili in giornata con gli sci sfruttando gli impianti di risalita di Flims.
L'idea di spostarmi in Surselva per realizzare un tour è nata dalla richiesta di
eidan di accompagnarlo a sciare a Flims. Lui scierà con la fidanzata Emily nel comprensorio. Nel frattempo io mi creo un itinerario che mi tenga impegnato per 7 ore.
Bella immagine del Piz Segnas visto dal Piz Sardona

Il rebus degli impianti
Il cancello orario è strettino: è impossibile metter piede sulla neve prima delle 09.00 e non potrò scendere a Flims dopo le 16.30. Escludo la partenza dal villaggio di Flims. Nel sito ufficiale trovo una mappa del comprensorio e un ticketshop. Non mi è chiaro fin dove io possa salire e a quali costi. Il sito (/tickets.laax.com/) attualmente non consente di visualizzare collegamenti e prezzi per le stazioni a monte. Ma soltanto per quelle intermedie di Foppa e di Startgells. In entrambi i casi provo ad immaginare un tour sulle cime ma mi sembra di non aver abbastanza tempo a disposizione. Pertanto mando un' email al segretariato ed ottengo l'informazione che mi serve: il ticket per la Segneshütte (stazione a 2100 m) costa 45 franchi e si deve acquistare direttamente nella biglietteria di Flims. Le linee sono due: una, più ad ovest, connette a Plaun e, più in alto, a Crap Sogn Gion (2252 m). L'altra, la mia, collega a Foppa, Startgells per poi diramarsi in due tronchi: uno per Grauberg (2228 m), sopra la Segneshütte e uno, il mio, per la Segneshütte, a 2100 m.
Ai cambi è obbligatorio aprire alcuni cancelli con il ticket. Esso è acquistabile nella formula skialp senza deposito ad un prezzo nettamente inferiore rispetto a quello dello skipass.
Gli impianti sono ultra-moderni, ad un livello che non avevo mai visto finora. Vengo depositato dinnanzi ad una porta automatica oltre la quale mi ritrovo in un'infrastruttura che fa accedere direttamente alle piste, o, tramite scala interna, conduce al piano superiore presso la Segneshütte da cui partono tutti gli itinerari invernali ed estivi.
Da casa, senza aver mai sciato a Flims, se sei un semplice sci-escursionista non è per nulla evidente capire cosa si possa fare, dove e con quali tempistiche. Andare a sciare è semplice. Andare in montagna invece richiede un'accurata pianificazione che non sempre è facilitata dai portali per i turisti e per gli amanti dello sci in pista. C'è da notare che le infrastrutture sono nuove e che probabilmente ci saranno ulteriori cambiamenti (queste informazioni potrebbero non essere aggiornate nelle prossime stagioni).
Descrizione della salita
Dalla Segneshütte mi immetto in una vastissima piana (Plaun Segnas Sut). Poco dopo devio a destra e risalgo un costone tenendomi sul pendio rivolto a sud. Mi affaccio sulla piana superiore (Plaun Segnas Sura).
Plaun Segnas Sura - La piana superiore

Percorro la vasta piana. Davanti a me ci sono soltanto altri due skialp. Siamo soli in uno spazio immenso. Individuo le cime di giornata: a sinistra, dietro al Piz Atlas, c'è il Piz Segnas, seguito dal Piz Sardona. A destra c'è il Piz Dolf, vetta inizialmente inclusa nel mio progetto ma a cui ho rinunciato per mancanza di tempo.
Dopo almeno 3-4 chilometri raggiungo il ghiacciaio. Essendo coperto di neve non lo posso notare.
Mi fermo brevemente per bere e mangiare una barretta. Sto sudando, è caldissimo.
Alla mia sinistra c'è il bel canale che conduce al Surenjoch e alle mie cime. Alla mia destra ci sono il Segnespass e il Piz Dolf.
Canale di salita per il Surenjoch

Fatte le dovute conversioni su pendii vieppiù ripidi ma con buona neve polverosa pervengo all'ampia sella. Lo skialp che mi precede punta direttamente al Piz Segnas. Io invece mi dirigo verso il Sardona (più tardi faremo scambio cime, senza tuttavia incrociarci). Devo togliere un attimo gli sci (terreno privo di neve) e spostarmi un po' sul versante ovest.
Proseguo in piano lungo un traverso e mi abbasso leggermente per raggiungere la sella che divide la cima dalla quota 3011 m.
Risalgo quindi la cresta finale, dapprima facilmente sull'ampio filo, ma presto leggermente a sinistra, su una lastra di ghiaccio. Il filo è invece impercorribile a causa di un'evidente cornice di neve.
Salita al Piz Sardona

Durante l'ultimo tratto sono tentato di fermarmi a mettere i rampanti ma riesco a farne a meno.
Guadagno la mia vetta alle 12.15.
Dopo le foto di rito spello e ritorno al Surenjoch. Devo prestare attenzione alla prima parte di discesa su ghiaccio scivoloso. Quindi cerco di mantenermi alto ma non riesco e perdo leggermente quota.
Correggo risalendo i metri persi nei pressi del Surenjoch dopo aver ri-pellato.
Ora mi si para davanti una bella cupola da salire. Dapprima la neve è un buon firn, poi il fondo diviene sempre più duro e scivoloso.
Pendio da risalire nei pressi del Surenjoch

Anche qui i rampanti non nuocerebbero. Salgo con conversioni regolari e mi immetto sulla cresta sommitale. Dal punto quota 3038 m proseguo verso la parte finale di cresta. Allestisco un deposito sci e proseguo a piedi (in salita senza ramponi e senza piccozza). Risalgo la cresta finale e la seguo nella parte superiore, più piana, fino all'omino di rocce. Anche qui c'è una pericolosa cornice.
Frattura della cornice - vicino alla vetta del Piz Segnas

La progressione in cresta è semplice ma richiede un passo sicuro: non bisogna sporgersi sulla cornice ma nemmeno restare troppo da parte in quanto si scivola.
Guadagno la mia vetta e finalmente mi fermo per mangiare.
Sono passate le 13.30. I tempi si restringono.
Discesa
Per scendere uso la piccozza lungo la cresta nevosa. È una semplice misura di sicurezza. Quindi riprendo gli sci ma nel discendere il ripido pendio noto che mi si stacca uno degli sci (fatto già avvenuto al Ritzberg). Questo mi fa cadere e scivolare. C'è qualcosa che non va con uno degli attacchi. Dopo essermi rimesso in carreggiata alzo tutta la leva al fine di non perdere di nuovo lo sci.
Scio il canale e raggiuntane la base mi spingo fino alle pendici del Piz Dolf. È tardi e sono stanco. Ho perso tempo con lo sci che si stacca e rischio di far tardi. Il Dolf non scappa: potrei ritornare in estate con
debbee e svolgere un'ascesa in condizioni ben diverse.
Per ritornare alla Segneshütte scio tutta la mega piana tenendomi sulla destra lungo i pendii del Piz Segnas e dell'Altlas. Effettuo un traverso interminabile. Infine vario la discesa passando dalla Siala e scendendo sulla piana inferiore più a nord rispetto al mattino.
Questo mi fa ritrovare a Plaun Segnas Sut, lontano dalla capanna con vari chilometri di pianura da percorrere. Nessun problema: spingo un po' e raggiungo la Capanna dove mi aspettano Eidan ed Emily.
Con loro scendo seguendo le piste fino a Flims.
Grande uscita!
Video
[/drive.google.com/file/d/1h2vkhnM_B3CQYQoJKVDz5zC8Z6qJetcq/v...]
Reel
/www.instagram.com/p/DG0iFp4ohKC/?__pwa=1
L'idea di spostarmi in Surselva per realizzare un tour è nata dalla richiesta di

Bella immagine del Piz Segnas visto dal Piz Sardona

Il rebus degli impianti
Il cancello orario è strettino: è impossibile metter piede sulla neve prima delle 09.00 e non potrò scendere a Flims dopo le 16.30. Escludo la partenza dal villaggio di Flims. Nel sito ufficiale trovo una mappa del comprensorio e un ticketshop. Non mi è chiaro fin dove io possa salire e a quali costi. Il sito (/tickets.laax.com/) attualmente non consente di visualizzare collegamenti e prezzi per le stazioni a monte. Ma soltanto per quelle intermedie di Foppa e di Startgells. In entrambi i casi provo ad immaginare un tour sulle cime ma mi sembra di non aver abbastanza tempo a disposizione. Pertanto mando un' email al segretariato ed ottengo l'informazione che mi serve: il ticket per la Segneshütte (stazione a 2100 m) costa 45 franchi e si deve acquistare direttamente nella biglietteria di Flims. Le linee sono due: una, più ad ovest, connette a Plaun e, più in alto, a Crap Sogn Gion (2252 m). L'altra, la mia, collega a Foppa, Startgells per poi diramarsi in due tronchi: uno per Grauberg (2228 m), sopra la Segneshütte e uno, il mio, per la Segneshütte, a 2100 m.
Ai cambi è obbligatorio aprire alcuni cancelli con il ticket. Esso è acquistabile nella formula skialp senza deposito ad un prezzo nettamente inferiore rispetto a quello dello skipass.
Gli impianti sono ultra-moderni, ad un livello che non avevo mai visto finora. Vengo depositato dinnanzi ad una porta automatica oltre la quale mi ritrovo in un'infrastruttura che fa accedere direttamente alle piste, o, tramite scala interna, conduce al piano superiore presso la Segneshütte da cui partono tutti gli itinerari invernali ed estivi.
Da casa, senza aver mai sciato a Flims, se sei un semplice sci-escursionista non è per nulla evidente capire cosa si possa fare, dove e con quali tempistiche. Andare a sciare è semplice. Andare in montagna invece richiede un'accurata pianificazione che non sempre è facilitata dai portali per i turisti e per gli amanti dello sci in pista. C'è da notare che le infrastrutture sono nuove e che probabilmente ci saranno ulteriori cambiamenti (queste informazioni potrebbero non essere aggiornate nelle prossime stagioni).
Descrizione della salita
Dalla Segneshütte mi immetto in una vastissima piana (Plaun Segnas Sut). Poco dopo devio a destra e risalgo un costone tenendomi sul pendio rivolto a sud. Mi affaccio sulla piana superiore (Plaun Segnas Sura).
Plaun Segnas Sura - La piana superiore

Percorro la vasta piana. Davanti a me ci sono soltanto altri due skialp. Siamo soli in uno spazio immenso. Individuo le cime di giornata: a sinistra, dietro al Piz Atlas, c'è il Piz Segnas, seguito dal Piz Sardona. A destra c'è il Piz Dolf, vetta inizialmente inclusa nel mio progetto ma a cui ho rinunciato per mancanza di tempo.
Dopo almeno 3-4 chilometri raggiungo il ghiacciaio. Essendo coperto di neve non lo posso notare.
Mi fermo brevemente per bere e mangiare una barretta. Sto sudando, è caldissimo.
Alla mia sinistra c'è il bel canale che conduce al Surenjoch e alle mie cime. Alla mia destra ci sono il Segnespass e il Piz Dolf.
Canale di salita per il Surenjoch

Fatte le dovute conversioni su pendii vieppiù ripidi ma con buona neve polverosa pervengo all'ampia sella. Lo skialp che mi precede punta direttamente al Piz Segnas. Io invece mi dirigo verso il Sardona (più tardi faremo scambio cime, senza tuttavia incrociarci). Devo togliere un attimo gli sci (terreno privo di neve) e spostarmi un po' sul versante ovest.
Proseguo in piano lungo un traverso e mi abbasso leggermente per raggiungere la sella che divide la cima dalla quota 3011 m.
Risalgo quindi la cresta finale, dapprima facilmente sull'ampio filo, ma presto leggermente a sinistra, su una lastra di ghiaccio. Il filo è invece impercorribile a causa di un'evidente cornice di neve.
Salita al Piz Sardona

Durante l'ultimo tratto sono tentato di fermarmi a mettere i rampanti ma riesco a farne a meno.
Guadagno la mia vetta alle 12.15.
Dopo le foto di rito spello e ritorno al Surenjoch. Devo prestare attenzione alla prima parte di discesa su ghiaccio scivoloso. Quindi cerco di mantenermi alto ma non riesco e perdo leggermente quota.
Correggo risalendo i metri persi nei pressi del Surenjoch dopo aver ri-pellato.
Ora mi si para davanti una bella cupola da salire. Dapprima la neve è un buon firn, poi il fondo diviene sempre più duro e scivoloso.
Pendio da risalire nei pressi del Surenjoch

Anche qui i rampanti non nuocerebbero. Salgo con conversioni regolari e mi immetto sulla cresta sommitale. Dal punto quota 3038 m proseguo verso la parte finale di cresta. Allestisco un deposito sci e proseguo a piedi (in salita senza ramponi e senza piccozza). Risalgo la cresta finale e la seguo nella parte superiore, più piana, fino all'omino di rocce. Anche qui c'è una pericolosa cornice.
Frattura della cornice - vicino alla vetta del Piz Segnas

La progressione in cresta è semplice ma richiede un passo sicuro: non bisogna sporgersi sulla cornice ma nemmeno restare troppo da parte in quanto si scivola.
Guadagno la mia vetta e finalmente mi fermo per mangiare.
Sono passate le 13.30. I tempi si restringono.
Discesa
Per scendere uso la piccozza lungo la cresta nevosa. È una semplice misura di sicurezza. Quindi riprendo gli sci ma nel discendere il ripido pendio noto che mi si stacca uno degli sci (fatto già avvenuto al Ritzberg). Questo mi fa cadere e scivolare. C'è qualcosa che non va con uno degli attacchi. Dopo essermi rimesso in carreggiata alzo tutta la leva al fine di non perdere di nuovo lo sci.
Scio il canale e raggiuntane la base mi spingo fino alle pendici del Piz Dolf. È tardi e sono stanco. Ho perso tempo con lo sci che si stacca e rischio di far tardi. Il Dolf non scappa: potrei ritornare in estate con

Per ritornare alla Segneshütte scio tutta la mega piana tenendomi sulla destra lungo i pendii del Piz Segnas e dell'Altlas. Effettuo un traverso interminabile. Infine vario la discesa passando dalla Siala e scendendo sulla piana inferiore più a nord rispetto al mattino.
Questo mi fa ritrovare a Plaun Segnas Sut, lontano dalla capanna con vari chilometri di pianura da percorrere. Nessun problema: spingo un po' e raggiungo la Capanna dove mi aspettano Eidan ed Emily.
Con loro scendo seguendo le piste fino a Flims.
Grande uscita!
Video
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Reel
/www.instagram.com/p/DG0iFp4ohKC/?__pwa=1
Tourengänger:
Michea82

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