Q2168 sopra Carì con ciaspole
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Breve, veloce, intensa ed adrenalica ciaspolata
Iniziamo subito con dire che QUESTA NON E' UNA ESCURSIONE DA RIPETERE, anzi è proprio da evitare.
In ogni caso ci sembra giusto descrivere sia le cose belle e consigliate, quanto quelle escursioni che nascono male. L'idea era di raggiungere una cimetta zona Carì, All'Uomo 2215mt che precisamente si trova sopra Pian Cavallo, ci avevamo provato nel 2019, ma un vento insistente ed una neve poco portante ci avevano fatto desistere, quindi l'idea era di riprovarci. All'Uomo è una cimetta rocciosa e verticale sul lato S, la volta scorsa ci sembrava evidente che per salire con la neve bisognava arrivarci da E, percorrendo un tratto pianeggiante a Q2200. Partiamo da Carì-Prodor (parcheggi a pagamento in inverno), saliamo senza problemi fino alla Capanna Prodor, neve scarsa e parecchio ghiaccio sul sentiero. Solitamente calziamo le ciaspole proprio vicino alla capanna, ma la pista ben battuta ci fa proseguire lasciandole nello zaino. Si sale nel bel bosco accompagnati dai numerosi cartelli che illustrano la popolazione animale della zona, con il loro nomi dialettali. Meteo spettacolare, direi anche caldo, passiamo sotto gli impianti di risalita per poi curvare verso sinistra e risalire l'ultimo costone all'altezza degli impianti di Brusada. Salendo sul costone vediamo la nostra meta, è piuttosto spoglia di neve, direi spellata verso S, e qui commettiamo il nostro grande errore della giornata. Anzicchè raggiungere l'alpe Cavallo e provare a salire al pianoro con una semicurva, pensiamo di raggiungere il pianoro dal costone che scende dal Pizzo d'Era e che costeggia il Lago di Carì. Sembra molto ripido e spellacchiato in alcuni punti, ma non vedendo il lato O pensiamo arrivare attorno Q2200 e poter facilmente tagliare a sinistra in direzione della cima. Anche se il costone è ripido, pensiamo che tanto non scenderemo da lì (...). Iniziamo una breve salita, breve ma molto ripida. Ci sono ben quattro mottoni da salire uno dopo l'altro, ad ogni avvallamento proviamo a guardare verso sinistra (lato Alpe Cavallo) per vedere di traversare, ma i pendii sono decisamente molto ripidi ed una scivolata sarebbe sconsigliata. Dopo il primo rilievo passiamo al secondo ancora più ripido, per salire in sicurezza passiamo su un tratto pulito dalla neve, ciaspolando su rododendri ed arbusti, ma anche aiutandosi ed aggrappandosi con le mani per la pendenza. Ennesimo rilievo, ennesima situazione, impossibile traversare verso la meta. Altra faticosa risalita, altra ciaspolata sui rododendri, altro avvallamento ed altra delusione per non poter traversare. ![]() Ultimo mottone quotato sulla CNS 2168m, la situazione non cambia anzi forse peggiora la pendenza sui due lati. Ci fermiamo a pensare come proseguire con la preoccupazione di come scendere. Davanti a noi una ennesima elevazione, altri 60/70mt di dislivello ma ancora più ripidi, ma stavolta vediamo bene che i due fianchi sono non percorribili con la neve di oggi. L'idea di scendere da dove siamo saliti non piace proprio, salire nel ripido si fa, ma scendere è un altra cosa. Ci consultiamo, anche se è molto presto decidiamo di non proseguire, di fatica ne abbiamo già fatta tanta, resta la questione della discesa. Non c'è scelta si scende da dove siamo saliti. Primo balzello lo scendiamo seduti quindi con il c..o, troppo ripido. Il secondo lo scendiamo senza ciaspole aggrappandoci ai rododendri, così per il terzo, infine l'ultimo lo scendiamo con attenzione con le ciaspole. Alle 11:30 siamo a Brusada, agli impianti c'è una calca di gente, noi ci accampiamo fuori da una baita ben lontano dai rumori, ed in splendida e soleggiata posizione. Aspettiamo l'ora di pranzo restando a petto nudo per il bel tepore, poi pranziamo. Dopo pranzo con molta calma scendiamo, in realtà siamo stati veloci, passiamo dalla Capanna Prodor, dove alcuni astanti pranzano all'esterno. Pochi minuti per raggiungere il parcheggio, abbiamo tenuto le ciaspole quasi fino all'auto, soprattutto per il ghiaccio. Una bella esperienza che insegna come è comunque facile sbagliare, ma siamo soddisfatti la fatica e l'impegno ci sono stati, l'altitudine solo -50mt da quello che ci eravamo prefissati, e siamo tornati interi. Alla prossima |
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