Cima della Rosetta
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Riesco a ritagliarmi un po' di tempo libero per un'escursione domenicale in Val Gerola.
Avendo poco tempo e un impegno al pomeriggio, scelgo una vetta raggiungibile abbastanza in fretta come la Cima della Rosetta, la quale però non delude mai per i bellissimi panorami che regala e per la varietà del percorso.
Raggiungo in auto il parcheggio davanti al Bar Bianco (strada a pedaggio), sono il primo stamattina (mi è capitato spesso). Mi fiondo subito sulla direttissima che risale per ampi prati il versante nord-orientale della montagna.
Il sole scalda la giornata e dietro di me mi si apre uno splendido panorama di un Monte Disgrazia imbiancato di fresco.
A circa metà del percorso mi supera a passo spedito un altro ragazzo che giungerà in vetta pochi istanti prima di me.
Io proseguo al mio passo lungo la verticale ed erbosa salita fino a raggiungere la base dell'edificio sommitale, là dove il sentiero si fa roccioso. In breve tempo raggiungo la vetta e, purtroppo, i nuvoloni la raggiungono insieme a me, chiudendo completamente il panorama.
Motivo per cui non mi fermo molto a lungo, giusto il tempo di firmare il libro di vetta e scendo, stavolta dall'altro versante, con bella vista vicino Monte Combana che gioca a nascondino con le nuvole.
Mi abbasso con comodo sentiero (e pendenze più blande) fino al Lago Culino, un'autentica perla della Val Gerola, veramente magnifico in veste autunnale. Tutto questo versante di discesa è davvero spettacolare in autunno, forse il periodo migliore per visitarlo.
Rapidamente scendo ancora lungo il sentiero fino a raccordarmi con la GVO, la Gran Via delle Orobie, che percorro fino a raggiungere nuovamente il Rifugio Bar Bianco poco prima di mezzogiorno.
Un rapido sguardo verso Sud mi offre un bellissimo panorama della prima neve autunnale in Val Gerola e sul Passo di San Marco.
Avendo poco tempo e un impegno al pomeriggio, scelgo una vetta raggiungibile abbastanza in fretta come la Cima della Rosetta, la quale però non delude mai per i bellissimi panorami che regala e per la varietà del percorso.
Raggiungo in auto il parcheggio davanti al Bar Bianco (strada a pedaggio), sono il primo stamattina (mi è capitato spesso). Mi fiondo subito sulla direttissima che risale per ampi prati il versante nord-orientale della montagna.
Il sole scalda la giornata e dietro di me mi si apre uno splendido panorama di un Monte Disgrazia imbiancato di fresco.
A circa metà del percorso mi supera a passo spedito un altro ragazzo che giungerà in vetta pochi istanti prima di me.
Io proseguo al mio passo lungo la verticale ed erbosa salita fino a raggiungere la base dell'edificio sommitale, là dove il sentiero si fa roccioso. In breve tempo raggiungo la vetta e, purtroppo, i nuvoloni la raggiungono insieme a me, chiudendo completamente il panorama.
Motivo per cui non mi fermo molto a lungo, giusto il tempo di firmare il libro di vetta e scendo, stavolta dall'altro versante, con bella vista vicino Monte Combana che gioca a nascondino con le nuvole.
Mi abbasso con comodo sentiero (e pendenze più blande) fino al Lago Culino, un'autentica perla della Val Gerola, veramente magnifico in veste autunnale. Tutto questo versante di discesa è davvero spettacolare in autunno, forse il periodo migliore per visitarlo.
Rapidamente scendo ancora lungo il sentiero fino a raccordarmi con la GVO, la Gran Via delle Orobie, che percorro fino a raggiungere nuovamente il Rifugio Bar Bianco poco prima di mezzogiorno.
Un rapido sguardo verso Sud mi offre un bellissimo panorama della prima neve autunnale in Val Gerola e sul Passo di San Marco.
Tourengänger:
Mezmerize

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