Questa escursione era addirittura un piano C, le nevicate e gelate anche a quote modeste ed il gran vento di questi giorni ci hanno fatto desistere da mete più ambizione, ma devo proprio ammettere che questo piano di riserva è stato fantastico.
L'idea nasce da una escursione del 2016 sempre un' esplorazione della Valle Iragna, quella volta sopra il Rifugio Alpe Repiano siamo saliti in Val Camana, così scrivevo nella mia relazione :
A Q1492 il sentiero si biforca, a sinistra sale all’ Alpe Rotondo Q1688 e proseguendo all’ Alpe Ninagn Q1937 con laghetto (ma questa spero di raccontarla in una prossima esplorazione)
Ed eccomi qui a raccontarla.
Parcheggio a Pon di Sopra (leggete bene perchè è cambiato il metodo di pagamento per l'accesso a questa strada) ed iniziamo a camminare alle 8:00. Entriamo in Val Iragna e dopo un tratto quasi piangeggiante, passiamo il bivio che scende su Riale Iragna e sale a Rogliei, noi proseguiamo diritti con il sentiero che inizia a salire ma con grandi strappi.
Arriviamo alle 9:10 all'Alpe di Repiano, o meglio il rifugio Alpe di Repiano, che si trova sul lato opposto del torrente (bisogna guadarlo) e risalire un piccolo rilievo dove si trova la baita.
In questo punto si nota un sentiero non indicato sulla mappa ma visibile a terra e con erba falciata che sale ripidamente a sinistra all'Alpe Legrina, noi invece attraversiamo un ruscelletto ed iniziamo la salita verso la Val Camana o l'Alpe Ninagn.
Non ci sono bollature, nemmeno una fin dall'inizio ma i sentieri sono puliti e ben visibili sul terreno, solo in corrisponenza dell'Alpe Repiano si fatica a vedere dove prosegue, si deve passare il ruscello che scende al Riale Iragna e poco dopo si ritrova il sentiero che sale bello ripido.
Iniziamo una bella salita, tra boschi di larici ed abeti, a Q1490 si trova un bivio (non segnalato), a destra si sale in Val Camana, mentre proseguendo diritto si sale all'Alpe Rotondo.
Proseguiamo diritti e dopo un breve traverso inizia un bel tiro ripido che ci porta all'Alpe Rotondo a Q1688, c'è una baita poco frequentata in un bel prato.
Si prosegue alla destra della baita su sentiero sempre ben visibile, e sempre bello ripido.
Superata una bastionata rocciosa si apre il magnifico panorama della conca dell'Alpe Ninagn a 1939m.
Le baite dell'alpeggio sono situate tutte a destra della piana, ci sono più edifici di questi tre sono ben sistemati.
Ci troviamo sotto il Poncione Rosso, l'anfiteatro è molto bello come stupenda la vista verso valle e di fronte a noi, con le grandi cime della Val Pontirone ed i tremila della Val Malvaglia.
Il cielo terso, grazie al vento sostenuto, rende tutto ancora più spettacolare.
Restiamo tutti e tre estasiati dalla bellezza del posto, il grande silenzio ed i panorami rendono il luogo un vero paradiso.
Alpe Ninagn
Un rumore di pietre guida lo sguardo poco sopra e vediamo due camosci che salgono a nascondersi, sono solo i primi che vedremo oggi.
Ma è decisamente presto, siamo saliti con un buon ritmo, quindi dopo aver riposato dieci minuti saliamo alla cimetta sovrastante le baite, la Punta di Sgiuell, in breve siamo alla evidente bocchetta Q1970 dove si scavalla in Val Camana, mentre sulla destra un sentierino aggira la cima per poi terminare in nulla, da qui si risale il ripido crinale fino alla cima a Q2005.
La vetta che da sotto appare appuntita in realà è un grande pianoro erboso con mirtilli e rododendri, la vista è stupenda possiamo ammirare bene il Pizzo Ricuca, la Cima di Piatto, la Cima Lunga e la rete di sentieri (più o meno indicati sulla carta nazionale) e l'Alpe Ninagn con il suo laghetto dall'alto.
Ho dimenticati di dire che vicino alle baite si trova un piccolo laghetto, con acqua molto bassa ma pulita e trasparente.
Ritorniamo all'Alpe Ninagn per pranzare, cercando un angolo protetto dal vento che non ha smesso e non smetterà di soffiare intensamente.
Dopo un'ora e mezza di relax e godimento di panorami, prendiamo la via del ritorno.
Sulla CNS (carta nazionale svizzera) ci sono vari sentieri che portano verso l'Alpe Legrina o verso la Cima delle Pecore, ma tutte sono parziali, mancano anche per lunghi tratti, spesso è normale attraversando pietraie o grandi prati, ma in queste valli la situazione è complicata da valloni con ruscelli che scendono ripidamente o peggio ancora bastionate di roccia verticali.
Paolo ha informazioni da un amico cacciatore, ci informa che da Ninagn a sotto la Cima delle Pecore c'è il senterun, è quello che pensiamo di percorrere al ritorno, ben consapevoli che il percorso sarà più lungo, ma l'idea è di passare dall'Alpe Legrina dove da pochi anni è stato aperto un nuovo e bel rifugio.
Da Ninagn attraversiamo tutta la piana verso E , passiamo sotto una lunga bastionata rocciosa, su bel sentiero, sentiero che si vede bene sotto la Cima di Negros e delle Pecore.
Passiamo una pietraia e sul lato opposto individuiamo il sentiero che sale a superare una roccia, ma lo sguardo va ad un bel gruppo di camosci che prima ci osservano poi partono veloci arrampicandosi sulle rocce e spariscono alla nostra vista, ma abbiamo tutto il tempo per fotografarli, sicuramente scarsa presenza umana in queste valli selvagge li rende curiosi.
Dopo aver risalito una bastionata inizia un tratto direi adrenalitico, la vegetazione di sterpi e cespugli nasconde l'esposizione, sotto di noi il nulla per centinaia di metri, i passaggi sono in vari punti MOLTO stretti, si trovano diversi tratti assicurati con funi e catene che facilitano il passaggio, comunque meglio guardare sempre avanti e mai giù.
Dopo un passaggio attrezzato si scende ripidissimi per una decina di metri e si riprende a traversare, il sentiero fa parecchi sù e giù per trovare il miglior passaggio su queste cengette.
Ho classificato T4 questo tratto ed anche tutta l'escursione per avvisare chi intende percorrere questo senterun.
Ovviamente rientrando per il sentiero di salita non si affrontano questi tratti adrenalitici, bisogna solo stare attendi al sentiero a terra.
Superato il tratto adrenalitico, e raggiunta la località Coronelle, facilmente identificabile perchè si trova sotto la lunga pietraia che scende dalla bocchetta alla destra della Cima di Negros, il "local" ci ha detto che c'è un sentierino che scende diretto in Legrina senza fare il lungo giro dalla Cima delle Pecore, Alpe Matro Cauri ed infine Legrina.
Vediamo le tracce di sentiero, quindi abbandoniamo il senterun e scendiamo in libera per intercettarlo, da qui lo seguiamo, è estremamente ripido spesso verticale ma mai esposto e dopo il tratto appena affrontato ci sembra quasi semplice.
Si scende veloci perdendo circa 250mt di dislivello, poi si traversa raggiungendo diretti l'Alpe Legrina.
All'Alpe vediamo il sentiero che in piano va verso l'Alpe Rotondo, ma anche questo è uno di quelli che termina in un canalone a Q1500, e sempre il local ci dice che c'è un passaggio un pò brutto e detto da loro deve essere proprio rognoso, meno male che non lo abbiamo .
Abbiamo il grande piacere di visitare il nuovo Rifugio Alpe Legrina (non ci sono targhe, ma lo si nota perchè è quello più a sud ed ha il pannello fotovoltaico, la chiave è sulla porta, l'interno è moderno e ben dotato (vedi foto).
Per fruirne, meglio prendere informazioni con il Patriziato di Iragna, soprattutto per i periodi di chiusura.
Dopo la pausa prendiamo il sentiero che porta all'Alpe Motarina, è un lungo traverso nel bosco, bello e tranquillo ma ci sono ancora sù e giù che alzeranno ancora il dislivello relativo.
Un ultima salita e ci porta ai prati alti della Motarina, prati che troviamo devastati dai cinghiali, sempre un terreno arato.
Scendiamo all'Alpe Cauri, qui non vediamo il sentiero che a sinistra ci porterebbe più velocemente al sentiero Pon-Capanna Alva, quindi scendiamo a destra e su prato sconnesso dai cinghiali incrociamo il sentiero principale, quindi prendiamo a sinistra verso valle su sentiero che orami conosciamo molto bene, la abbiamo percorso almeno una decina di volte, e forse per questo o per la stanchezza accumulata sembra non finire mai.
Dopo quasi 3h dalla partenza a Ninagn arriviamo a Pon di Sopra, stanchi certamente ma molto soddisfatti, un'escursione che ci ricorderemo sicuramente.
NOTA IMPORTANTE
Ho indicato T4 come difficoltà per evitare malintesi, qui sotto le difficoltà per i vari tratti:
Sentiero Pon di Sopra - Alpe Repiano : T2
Alpe Repiano - Alpe Rotondo - Alpe Ninagn : T3
Alpe Ninagn - Punta di Sgiuell : T3
Alpe Ninagn - Alpe Legrina : T4
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