Punta Sommeiller Mt.3333
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....oggi è il giorno della salita alla Punta Sommeiller…..siamo, dopo tanto tempo, in compagnia dell’amico Roberto…..grande conoscitore di questi luoghi, infatti ha salito la Sommeiller più volte e da entrambe le vie: dal Rifugio Scarfiotti e dal Rifugio Levi Molinari.
Noi oggi saliremo dal Rifugio Levi Molinari, per evitare il via vai di fuoristrada che salgono allo Scarfiotti.
La salita è lunga e faticosa fino al bivacco Sigot, poi più diluita.
L’Itinerario è molto panoramico e non presenta particolari difficoltà tecniche.
Pur essendo una delle più importanti cime della valle, la punta Sommeiller rimane nascosta e la sua mole non è visibile da nessun luogo del fondovalle.
Il nome della punta ricorda Germano Sommeiller, l'ingegnere che diresse e progettò il lavori per il traforo ferroviario del Frejus.
Dopo il Comune di Exilles in direzione Bardonecchia prendiamo il bivio a destra per Eclause – Grange della Valle.
Dal bivio alle Grange della Valle sono 8 Km. di strada di montagna asfaltata.
Lasciamo l’auto al termine dell’asfalto, prima del ponte che conduce a Grange della Valle.
Passiamo accanto alla colonia alpina Viberti, per arrivare al rifugio Levi-Molinari.
Da qui saliamo lungo il sentiero che costeggia in alcuni tratti un ruscelletto, per poi salire in maniera decisa con ripidi tornanti nel bosco, che via via si dirada.
Lasciamo sulla sinistra la deviazione che conduce al monte Chabriere, e proseguiamo in salita fino ad arrivare alla Conca delle Monache, con a destra l’omonimo lago, che ormai non c’è più.
Dopo una breve discesa, in cui si perde dislivello, il sentiero riprende a salire ai piedi di un costone sormontato da tre caratteristiche aguzzi torrioni, proseguendo poi a mezzacosta.
Un’ulteriore ripidissima salita conduce al bordo di un’ampia conca, dove si trova il bivacco intitolato a Mario Sigot, un alpinista deceduto nell’inverno del 1994 nel corso di una salita alla Grand’Hoche. Da qui la vista spazia sulla media e bassa val di Susa, fino alla collina di Torino.
Sulla destra compare la Punta Sommeiller, a fianco di due guglie….ancora molto, molto lontana.
Proseguiamo in falsopiano lungo l’ampio vallone detritico, un tempo occupato dal ghiacciaio, di cui restano solo alcuni piccolissimi nevai e l’invaso del lago Galambra.
Passiamo accanto a vecchi baraccamenti militari, in un’ambiente lunare e saliamo fino al Passo Medidionale dei Fourneaux , dove si trova un bivio, si gira a destra percorrendo l’ondulata cresta detritica che porta in breve al Passo dei Fourneaux Centrale, da cui si sale più ripidamente per scavalcare un rilievo tondeggiante, la Cima dei Fourneaux, sulla quale si trova una statuetta della Madonna.
Con una breve ma ripida discesa si giunge al Passo dei Fourneaux Settentrionale, dove giunge da sinistra il sentiero proveniente dal Rifugio Scarfiotti.
Si continua dritti lungo il costolone detritico, poi si aggira una piccola cima rocciosa sul lato sinistro e si arriva ad una piccola sella, si continua sulla cresta sassosa, che si fa man mano più ripida fino ad arrivare in cima (3333 mt), dove oltre ad una bella croce si trova un punto trigonometrico e un’anfratto in cui è situata una piccola statua della Madonna, che offre un minimo riparo in caso di forti venti.
Stanchissimiiiiiiiiiiiiii, ma davvero belloooooooo!!!!!
E a questo punto una riflessione….
E’ dal mese di luglio che le nostre ferie sono fatte da due o tre giorni mirati a salire cime, con l’occhio puntato al meteo e con la prenotazione dell’albergo fatta il giorno prima…..
“Ma perché non fate le ferie come tutti gli altri ..belle rilassanti… e invece vi andate a complicare la vita…??”
Questo è quello che ci sentiamo dire tutte le volte che organizziamo una due/tre giorni per andare a faticare in montagna…..
E allora rispondo…. per noi non si tratta solo di fatiche inutili ma di momenti speciali, a contatto con la meraviglia che offre la natura…..e che fortuna poterci essere …..
E alle volte i nostri orari di partenza per le cime sono un po’ fuori dagli schemi… però alla fine arriviamo anche noi….!!!!!!!!!!!!!!
Noi oggi saliremo dal Rifugio Levi Molinari, per evitare il via vai di fuoristrada che salgono allo Scarfiotti.
La salita è lunga e faticosa fino al bivacco Sigot, poi più diluita.
L’Itinerario è molto panoramico e non presenta particolari difficoltà tecniche.
Pur essendo una delle più importanti cime della valle, la punta Sommeiller rimane nascosta e la sua mole non è visibile da nessun luogo del fondovalle.
Il nome della punta ricorda Germano Sommeiller, l'ingegnere che diresse e progettò il lavori per il traforo ferroviario del Frejus.
Dopo il Comune di Exilles in direzione Bardonecchia prendiamo il bivio a destra per Eclause – Grange della Valle.
Dal bivio alle Grange della Valle sono 8 Km. di strada di montagna asfaltata.
Lasciamo l’auto al termine dell’asfalto, prima del ponte che conduce a Grange della Valle.
Passiamo accanto alla colonia alpina Viberti, per arrivare al rifugio Levi-Molinari.
Da qui saliamo lungo il sentiero che costeggia in alcuni tratti un ruscelletto, per poi salire in maniera decisa con ripidi tornanti nel bosco, che via via si dirada.
Lasciamo sulla sinistra la deviazione che conduce al monte Chabriere, e proseguiamo in salita fino ad arrivare alla Conca delle Monache, con a destra l’omonimo lago, che ormai non c’è più.
Dopo una breve discesa, in cui si perde dislivello, il sentiero riprende a salire ai piedi di un costone sormontato da tre caratteristiche aguzzi torrioni, proseguendo poi a mezzacosta.
Un’ulteriore ripidissima salita conduce al bordo di un’ampia conca, dove si trova il bivacco intitolato a Mario Sigot, un alpinista deceduto nell’inverno del 1994 nel corso di una salita alla Grand’Hoche. Da qui la vista spazia sulla media e bassa val di Susa, fino alla collina di Torino.
Sulla destra compare la Punta Sommeiller, a fianco di due guglie….ancora molto, molto lontana.
Proseguiamo in falsopiano lungo l’ampio vallone detritico, un tempo occupato dal ghiacciaio, di cui restano solo alcuni piccolissimi nevai e l’invaso del lago Galambra.
Passiamo accanto a vecchi baraccamenti militari, in un’ambiente lunare e saliamo fino al Passo Medidionale dei Fourneaux , dove si trova un bivio, si gira a destra percorrendo l’ondulata cresta detritica che porta in breve al Passo dei Fourneaux Centrale, da cui si sale più ripidamente per scavalcare un rilievo tondeggiante, la Cima dei Fourneaux, sulla quale si trova una statuetta della Madonna.
Con una breve ma ripida discesa si giunge al Passo dei Fourneaux Settentrionale, dove giunge da sinistra il sentiero proveniente dal Rifugio Scarfiotti.
Si continua dritti lungo il costolone detritico, poi si aggira una piccola cima rocciosa sul lato sinistro e si arriva ad una piccola sella, si continua sulla cresta sassosa, che si fa man mano più ripida fino ad arrivare in cima (3333 mt), dove oltre ad una bella croce si trova un punto trigonometrico e un’anfratto in cui è situata una piccola statua della Madonna, che offre un minimo riparo in caso di forti venti.
Stanchissimiiiiiiiiiiiiii, ma davvero belloooooooo!!!!!
E a questo punto una riflessione….
E’ dal mese di luglio che le nostre ferie sono fatte da due o tre giorni mirati a salire cime, con l’occhio puntato al meteo e con la prenotazione dell’albergo fatta il giorno prima…..
“Ma perché non fate le ferie come tutti gli altri ..belle rilassanti… e invece vi andate a complicare la vita…??”
Questo è quello che ci sentiamo dire tutte le volte che organizziamo una due/tre giorni per andare a faticare in montagna…..
E allora rispondo…. per noi non si tratta solo di fatiche inutili ma di momenti speciali, a contatto con la meraviglia che offre la natura…..e che fortuna poterci essere …..
E alle volte i nostri orari di partenza per le cime sono un po’ fuori dagli schemi… però alla fine arriviamo anche noi….!!!!!!!!!!!!!!
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