Monte Sodadura
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Bella escursione mattutina in solitaria sulla montagna che domina i Piani di Artavaggio.
Parto alle 8.30 dal piccolo parcheggio posto davanti alla sbarra della strada a-s-p che dalla Valsassina porta in Artavaggio.
Il terreno è totalmente gelato e si scivola in diversi punti anche lungo la strada sterrata, sebbene la pendenza sia ridicola, dato che è totalmente all'ombra. Non ho portato i ramponcini e forse sarebbero serviti in questo frangente.
Ad ogni modo con un po' di attenzione non si sono rivelati essenziali per il proseguio del giro.
Non c'è molto da aggiungere sulla a-s-p che sale ad Artavaggio, raggiungibile in circa 2 ore (sono circa 8 km di salita), la strada è particolarmente monotona ma offre il vantaggio di essere praticabile anche in queste condizioni.
Giunto ai piani di Artavaggio punto decisamente verso il Sodadura abbandonando il sentiero che sale al Rifugio Nicola: utilizzerò il sentiero al ritorno, per ora salirò la cresta sud-ovest.
Transito nei pressi di un antico cippo confinario tra Ducato di Milano e Repubblica di Venezia e da lì mi dirigo a sinistra lungo la cresta.
La salita presenta neve in diversi punti ma buona parte di questi è facilmente aggirabile.
L'unico passaggio (che giustifica una difficoltà T3) è il caminetto posto quasi a ridosso della vetta, superabile con facili passi di arrampicata.
Giungo in vetta alle ore 11.15 dopo 2 ore e 45 a buon passo; i grandi panorami sono un po' perturbati da qualche nuvolone passeggero.
La discesa avviene per il sentiero di nord-ovest, direzione Rifugio Nicola, prestando molta attenzione al terreno ghiacciato in alcuni punti (totalmente in ombra), non sempre è possibile evitare i tratti ghiacciati. Ad ogni modo la discesa verso il Rifugio è breve e dal rifugio in avanti non ci sono problematiche di sorta anche in presenza di neve (comunque in modeste quantità).
Dalle piramidi del Rifugio Nicola mi abbasso nuovamente verso Artavaggio dove riprendo la strada a-s-p fatta all'andata (ancora in ombra) fino al ritorno al parcheggio.
Giro tranquillamente completabile in 5 ore a buon passo.
Parto alle 8.30 dal piccolo parcheggio posto davanti alla sbarra della strada a-s-p che dalla Valsassina porta in Artavaggio.
Il terreno è totalmente gelato e si scivola in diversi punti anche lungo la strada sterrata, sebbene la pendenza sia ridicola, dato che è totalmente all'ombra. Non ho portato i ramponcini e forse sarebbero serviti in questo frangente.
Ad ogni modo con un po' di attenzione non si sono rivelati essenziali per il proseguio del giro.
Non c'è molto da aggiungere sulla a-s-p che sale ad Artavaggio, raggiungibile in circa 2 ore (sono circa 8 km di salita), la strada è particolarmente monotona ma offre il vantaggio di essere praticabile anche in queste condizioni.
Giunto ai piani di Artavaggio punto decisamente verso il Sodadura abbandonando il sentiero che sale al Rifugio Nicola: utilizzerò il sentiero al ritorno, per ora salirò la cresta sud-ovest.
Transito nei pressi di un antico cippo confinario tra Ducato di Milano e Repubblica di Venezia e da lì mi dirigo a sinistra lungo la cresta.
La salita presenta neve in diversi punti ma buona parte di questi è facilmente aggirabile.
L'unico passaggio (che giustifica una difficoltà T3) è il caminetto posto quasi a ridosso della vetta, superabile con facili passi di arrampicata.
Giungo in vetta alle ore 11.15 dopo 2 ore e 45 a buon passo; i grandi panorami sono un po' perturbati da qualche nuvolone passeggero.
La discesa avviene per il sentiero di nord-ovest, direzione Rifugio Nicola, prestando molta attenzione al terreno ghiacciato in alcuni punti (totalmente in ombra), non sempre è possibile evitare i tratti ghiacciati. Ad ogni modo la discesa verso il Rifugio è breve e dal rifugio in avanti non ci sono problematiche di sorta anche in presenza di neve (comunque in modeste quantità).
Dalle piramidi del Rifugio Nicola mi abbasso nuovamente verso Artavaggio dove riprendo la strada a-s-p fatta all'andata (ancora in ombra) fino al ritorno al parcheggio.
Giro tranquillamente completabile in 5 ore a buon passo.
Tourengänger:
Mezmerize

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