Rocciamelone 3538 e Monte Palon 2965 in traversata dal Rifugio Tazzetti
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Ed è arrivata l'ora di salire il Rocciamelone. A mio parere la vetta oltre i 3500 m più frequentata delle Alpi. Oggi visto almeno 200 persone pullulare intorno alla cima. Ovviamente per il 90% almeno salite dalla Riposa.
Partenza all'alba, e rifacciamo tutta la salita fino al Col della Resta 3200 m circa passando dalle Tre Croci.
Qui per la "bistrattata" Pointe du Ribon, ieri avevamo piegato a destra. Ora invece bisogna perdere qualche metro e attraversare un breve tratto del già pulito ( dalla neve ) ghiacciaio del Rocciamelone. Per pigrizia io non tiro fuori i ramponi, essendo il ghiacciaio per niente ripido. Ma visto il rigelo notturno dell'acqua di fusione superficiale, dovrò fare non pochi esercizi di equilibrismo, prendendomi del "Pirla" dal comprensivo socio d'escursione.
La via passa poi tra macereti e lingue di neve, sempre ottimamente marcata, anche perchè a breve passerà di qui la gara di Skymarathon , "La Via di Annibale". Sarà una Fake-History sicuramente :-)) perchè dal Col della Resta gli elefanti di certo non poterono passare.
I segni ci portano a risalire un semplice pendio detritico che da lontano sembrava arduo, fino ad arrivare sul costone Nord-Ovest del Roccia, a circa metà strada fra la vetta e il Passo della Novalesa.
Per un brevissimo tratto il sentiero si porta sul versante sud, poi sempre sul costone fino alla madonna di vetta del Rocciamelone 3538 m, dove dall'altro versante è salito mezzo mondo.
Giù quindi al sottostante santuario-bivacco e lungo il costone sud della via normale, arriviamo alla Croce di Ferro 3306 m su un sentiero sempre molto largo, sicuramente frutto di sbancamento.
Scesi al Rifugio Cà d'Asti 2854 m, Sam ne approfitta per una coca ghiacciata rigenerante. Lodi esagerate verso il rifugio per via della freschezza del prodotto e anche per il prezzo, cose che il sottoscritto non capisce proprio :-)
Poco sotto il rifugio parte verso sinistra il traverso verso il Colle della Croce di Ferro, ahimè davvero lunghissimo ( 7 km circa ) e a saliscendi nel ripido versante erboso. Samuele e le sue stampelle soffrono molto i traversi. Molti trafilamenti di acqua nelle vallecole da attraversare, quindi un percorso non adatto ai mesi freddi per la possibile formazione di ghiaccio. Il tratto più esposto è l'attraversamento di un vallone che scende dal Passo Muret, che comunque è attrezzato con catene : è il Passo della Capra. Ancora un paio di ruscelli e risaliamo ad attraversare un costone. Da qui mancano ancora 2 km al Colle Croce di Ferro, ma ne ho abbastanza e decido di salire lungo il costone che secondo la mappa mi porterà in vetta al Monte Palon ( sono solo 520 m+ ), il costone inizialmente è orientato verso nord-est, ci sono alcuni ometti, poi presso alcune rocce vado sul fianco destro, ma appena possibile risalgo ancora in cresta, che poi prosegue senza difficoltà.
Intorno ai 2750 m di quota il costone cambia direzione e vira a nord, probabilmente qui arriva da destra una traccia, perchè poi riesco a seguire fino al Monte Palon 2965 un sentiero molto chiaro in mezzo a un mare di stelle alpine.
Arrivato alla croce di vetta nella nebbia, devo trovare la discesa della cresta est, ma ho fortuna, sembra che sia appena stato tracciato un sentiero per fare una gara di Km verticale, e quindi mi basta seguire i segni fedelmente, che aiutano molto con questa scarsa visibilità, e arrivo senza problemi al Colle Croce di Ferro 2558 m, nei pressi vi è la Capanna Ravetto. Da qui scendiamo a sinistra ( nord ) su larga mulattiera che in alcuni tratti è ancora lastricata. I lontani bum-bum si fanno sempre più minacciosi e prima di arrivare al lago di Malciaussia una sana e breve lavata non ci verrà risparmiata.
Partenza all'alba, e rifacciamo tutta la salita fino al Col della Resta 3200 m circa passando dalle Tre Croci.
Qui per la "bistrattata" Pointe du Ribon, ieri avevamo piegato a destra. Ora invece bisogna perdere qualche metro e attraversare un breve tratto del già pulito ( dalla neve ) ghiacciaio del Rocciamelone. Per pigrizia io non tiro fuori i ramponi, essendo il ghiacciaio per niente ripido. Ma visto il rigelo notturno dell'acqua di fusione superficiale, dovrò fare non pochi esercizi di equilibrismo, prendendomi del "Pirla" dal comprensivo socio d'escursione.
La via passa poi tra macereti e lingue di neve, sempre ottimamente marcata, anche perchè a breve passerà di qui la gara di Skymarathon , "La Via di Annibale". Sarà una Fake-History sicuramente :-)) perchè dal Col della Resta gli elefanti di certo non poterono passare.
I segni ci portano a risalire un semplice pendio detritico che da lontano sembrava arduo, fino ad arrivare sul costone Nord-Ovest del Roccia, a circa metà strada fra la vetta e il Passo della Novalesa.
Per un brevissimo tratto il sentiero si porta sul versante sud, poi sempre sul costone fino alla madonna di vetta del Rocciamelone 3538 m, dove dall'altro versante è salito mezzo mondo.
Giù quindi al sottostante santuario-bivacco e lungo il costone sud della via normale, arriviamo alla Croce di Ferro 3306 m su un sentiero sempre molto largo, sicuramente frutto di sbancamento.
Scesi al Rifugio Cà d'Asti 2854 m, Sam ne approfitta per una coca ghiacciata rigenerante. Lodi esagerate verso il rifugio per via della freschezza del prodotto e anche per il prezzo, cose che il sottoscritto non capisce proprio :-)
Poco sotto il rifugio parte verso sinistra il traverso verso il Colle della Croce di Ferro, ahimè davvero lunghissimo ( 7 km circa ) e a saliscendi nel ripido versante erboso. Samuele e le sue stampelle soffrono molto i traversi. Molti trafilamenti di acqua nelle vallecole da attraversare, quindi un percorso non adatto ai mesi freddi per la possibile formazione di ghiaccio. Il tratto più esposto è l'attraversamento di un vallone che scende dal Passo Muret, che comunque è attrezzato con catene : è il Passo della Capra. Ancora un paio di ruscelli e risaliamo ad attraversare un costone. Da qui mancano ancora 2 km al Colle Croce di Ferro, ma ne ho abbastanza e decido di salire lungo il costone che secondo la mappa mi porterà in vetta al Monte Palon ( sono solo 520 m+ ), il costone inizialmente è orientato verso nord-est, ci sono alcuni ometti, poi presso alcune rocce vado sul fianco destro, ma appena possibile risalgo ancora in cresta, che poi prosegue senza difficoltà.
Intorno ai 2750 m di quota il costone cambia direzione e vira a nord, probabilmente qui arriva da destra una traccia, perchè poi riesco a seguire fino al Monte Palon 2965 un sentiero molto chiaro in mezzo a un mare di stelle alpine.
Arrivato alla croce di vetta nella nebbia, devo trovare la discesa della cresta est, ma ho fortuna, sembra che sia appena stato tracciato un sentiero per fare una gara di Km verticale, e quindi mi basta seguire i segni fedelmente, che aiutano molto con questa scarsa visibilità, e arrivo senza problemi al Colle Croce di Ferro 2558 m, nei pressi vi è la Capanna Ravetto. Da qui scendiamo a sinistra ( nord ) su larga mulattiera che in alcuni tratti è ancora lastricata. I lontani bum-bum si fanno sempre più minacciosi e prima di arrivare al lago di Malciaussia una sana e breve lavata non ci verrà risparmiata.
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Antonio59 !
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Kommentare (8)