Pizzo Corói (2785 m) - Bike & Hike
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Escursione in una bella giornata estiva nelle regione della Greina, “la nostra tundra”, come l’ha definita l’amico Angelo.
Il toponimo del pizzo deriva dalla voce dialettale “crona”, al plurale “corói”, e significa dirupi. Il nome è appropriato, in quanto sul versante sud della cima si intravedono degli impressionanti precipizi.
Inizio dell’escursione: ore 7.20
Fine dell’escursione: ore 15.20
Pressione atmosferica, ore 9.00: 1014 hPa
Isoterma di 0°C alle 9.00: 4200 m
Temperatura alla partenza: 12°C
Temperatura al rientro: 27°C
Velocità media del vento: 5 km/h
Sorgere del sole: 6.25
Tramonto del sole: 20.21
Sveglia alle 4:35, partenza da casa alle 5:35, arrivo in Val Camadra/Ri di Prüsfà alle 7:03, dopo 99,3 km d’auto.
Alle 7:20 calzo gli scarponcini, inforco la bicicletta e mi avvio sulla bella strada asfaltata che risale il versante destro della Val Camadra, ancora all’ombra.
All’Alpe di Camadra di Fuori (1745 m) la mungitura delle 75 vacche da latte è terminata.
In alcuni tratti la pendenza supera il 17%, tuttavia, l’asfalto fine e la modalità turbo mi permettono di raggiungere Pian Geirètt (2012 m) in soli 22 minuti.
Parcheggio la bici vicino alle auto dei rifugisti e alle 7:50 mi incammino sul sentiero bianco/rosso in direzione della Capanna Scaletta. Il percorso si sviluppa fra riali e innumerevoli pietre e macigni che si superano compiendo delle serpentine. Una volta raggiunto il fondo della piana arriva il sole; ora comincia la salita vera. Incrocio i primi turisti che dopo aver pernottato in capanna scendono verso la Valle di Blenio. Sono tutti entusiasti e soddisfatti.
Alle 8:50 arrivo al bivio per la capanna, 250 m a nord-ovest della stessa. Il sentiero continua su sfasciumi di scisti neri, in un paesaggio che, complice la bellissima luce e i nevai ancora presenti, diventa sempre più affascinante.
Al punto 2378 m, 450 m lineari prima del Passo della Greina (2357 m), Pass Crap in sursilvano, abbandono il sentiero e comincio la salita sul versante settentrionale della mia meta.
Cammino a naso su scisti e pietre rotte, tuttavia, sorprendentemente, guadagno quota senza faticare. Qua e là ci sono dei piccoli omini di pietra che mi confortano e lievi tracce impresse dagli ungulati. Poco prima di raggiungere la cresta, a circa 2690 m di quota, mi imbatto in un sentiero demarcato con bolli azzurri. Alla quota di circa 2710 m pervengo all’ampia dorsale, pianeggiante, che si percorre molto comodamente. La mia meta dista ancora 1,4 km. Fra gli scisti neri spiccano delle inclusioni di quarzo che potrebbero forse contenere dei minerali. Prendo in mano numerosi sassi marcanti, ma non trovo nulla di interessante. Non posso fare a meno di fotografare le cime che svettano sull’estremo lembo nord del Canton Ticino. Sul versante sud, a cinquecento metri di distanza in linea d’aria, si erge l’imponente Pizzo Marumo (2791 m). Sopra la sua cima volteggiano tre Grifoni (Gyps fulvus), che lentamente mi sorvolano. Provo a fotografarli con il cellulare, ma l’impresa è fallimentare. Il paesaggio è grandioso. Nella mia mente maturo la convinzione che questa cima potrebbe essere un’ideale meta scialpinistica. Già, ma la salita alla Capanna Scaletta con gli sci non è priva di rischi.
Sul fondovalle della Greina osservo lo spartiacque continentale: il Brenno della Greina scorre verso ovest, in direzione del Mediterraneo, mentre il Reno di Somvix svolta ad est e scorre in direzione del Mare del Nord.
Il valico corrisponde pure al confine territoriale tra Ticino e Grigioni; una decisione stabilita dal Colonnello Siegfried nel 1858.
Gli ultimi trecento metri di cammino sono di nuovo in salita, ma lungo un sentiero evidente.
Alle 11:13, dopo 3 h e 53 min dalla partenza, raggiungo per la prima volta il Pizzo Corói (2785 m).
Pizzo Corói (2785 m)
Non sono solo. Un altro escursionista è seduto a pochi metri dall’omino di pietre. Non c’è il libro di vetta: devo rinunciare ai saluti agli amici di Hikr.org.
Dopo un quarto d’ora di sosta riprendo la camminata, ripercorrendo la lunga dorsale fino a dove i bolli azzurri indicano di iniziare la discesa sul versante nord. Decido di seguire la via segnalata dai bolli. Scelta sbagliata! Mi ritrovo infatti spesso in tratti ripidissimi con fondo incoerente, franoso, e, diciamolo pure, un po’ pericolosi. È un tracciato al quale oggi attribuisco una difficoltà T3+. Meglio avrei fatto a seguire la via che ho scelto, a naso, durante la salita.
Dalla dorsale impiego un’ora per raggiungere il sentiero del fondovalle, dal quale proseguo fino alla Capanna Scaletta (2205 m), dove mi ristoro, chiacchierando con escursionisti provenienti dalla mia regione.
Il resto della discesa a piedi e in bici si svolge senza problemi di sorta. La gita si conclude felicemente al Ri di Prüsfà, esattamente otto ore dopo la partenza.
Interessante escursione nella regione della Greina, a cavallo fra Ticino e Grigioni, nel regno degli scisti argillosi e dei calcescisti grigi, i Bündnerschiefer. Sono costretto ad affermare che il percorso marcato con bolli azzurri non è, molto probabilmente, la migliore via di salita/discesa. Il Pizzo Corói mi è apparso come una cima ideale per la pratica dello scialpinismo (dalla Capanna Scaletta 2 h 20 min, 580 m, PD+).
Tempo totale: 8 h 00 min
Tempi parziali:
Val Camadra/Ri di Prüsfà (1538 m) – Pian Geirètt (2012 m): 22 min (bike)
Pian Geirètt (2012 m) – Bivio Capanna Scaletta (2247 m): 57 min
Bivio Capanna Scaletta (2247 m) – Passo della Greina (2355 m): 30 min
Passo della Greina (2355 m) – Pizzo Corói (2785 m): 1 h 55 min
Pizzo Corói (2785 m) – Capanna Scaletta (2205 m): 2 h 10 min
Capanna Scaletta (2205 m) – Pian Geirètt (2012 m): 50 min
Pian Geirètt (2012 m) – Val Camadra/Ri di Prüsfà (1538 m): 13 min (bike)
Dislivello in salita: 1418 m
Quota massima: 2785 m
Quota minima: 1538 m
Sviluppo complessivo: 22,04 km
Difficoltà: salita: T2, discesa T3+
Consumo della batteria da 630 Wh: 28%
Coordinate Pizzo di Corói: 717'565/162'420
Copertura della rete cellulare: Swisscom, alcune zone d’ombra
Libro di vetta: no.
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