Punta del Castel 3128 m dalla cascata del Toce
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La trasferta di oggi in Val Formazza è nata per prevenire oscene proposte da parte di Sam, magari con 250 km di auto e con 2000 metri di dislivello in gran parte con vie da ricercare.
Ricordavo di aver fatto tanti anni fà questa cima con partenza da Riale, passando nei pressi del Rifugio Maria Luisa poi lago Castel e su per il ripido costone Ovest che da lontano sembra quasi proibitivo.
Quindi non leggo nessuna relazione e penso si viaggerà a vista, tanto l'ho già fatto, risultato: vagheremo in giro per un pò alla ricerca della via nella zona del lago :-)).
Stavolta partiamo dalla cascata del Toce, con ampio parcheggio libero e gratuito 1681 m.
Appena oltre un ristorante parte a destra una larga mulattiera, poco dopo prendiamo al bivio la via di destra che sale decisa ( segnavia G22A ) in zona cespugliata fino all'Alpe Ghigel 2121 m. Qui evitiamo di prendere la sterrata e andiamo subito a sinistra su sentiero. Incrociamo la sterrata dopo un pò, ma noi scendiamo per costeggiare il Lago Castel. L'idea era di bordeggiare a destra il lago per poi salire verso il costone della nostra cima, ma il sentierino sembra dispersivo, pare che scenda e salga un pò di volte, quindi optiamo di risalire sulla sterrata e iniziare il lungo periplo del lago a ovest e poi a nord. Ma arrivati poco oltre una chiesetta ci appare meglio il versante sud, un preistorico sentierino sembra infilarsi in un canalino e uscirne a monte, potrebbe essere un ottima soluzione.
Si torna indietro, si costeggia brevemente a sud e poi si prende questa antica traccia che è sicuramente umana, perchè si riconoscono spesso le serpentine che le bestie non fanno di certo, poi troviamo un tratto franato, dove bisogna risalire attaccati all'erba e infine si sbuca ai piani superiori, almeno T4 la difficoltà, il più è fatto :-)
Siamo a una selletta della costiera erbosa che fà da margine di destra alla valletta del torrente Ghigel.
Percorriamo per un pò i dossi verso sinistra, poi traversiamo a destra per andare a superare il ripido versante erbato che ci permetterà di accedere al costone detritico del Castel. Risaliamo il tratto ripido di circa 100 metri di dislivello dove meglio crediamo, arrivati sopra non restano che pochi passi verso sinistra e siamo alla base del nostro agognato costone: l'odissea è finita, vai a fidarti di chi ci è già stato.
La risalita non pone mai problemi, diversamente da quando si potrebbe pensare guardando da lontano. Ometti in abbondanza, ultimo tratto un pò esposto ma senza particolari problemi, fino ad arrivare alla crocetta di vetta della Punta del Castel 3128 m. Vista sul Basodino e il suo ghiacciaio davvero bella.
La discesa sarà molto più diretta e potrebbe essere la migliore via di salita dalle cascate del Toce.
Ridiscesi il costone detritico, andiamo a sinistra sulla facile dorsale erbosa, evitiamo la ripida discesa di 100 m fatta in salita all'andata e proseguiamo circa altri 400 metri lineari sulla groppa tranquilla, per poi abbassarci a destra in un più facile pendio. Ora ci caliamo nella vallecola del torrente Ghigel, dove si vede già da lontano una vasca-briglia di sbarramento nel suo alveo.
In questa valletta si rinviene spesso un resto di vecchio sentiero, passata la "briglia", ancora un piccolo tratto e siamo sulla sterrata che verso sinistra scende poi all'alpe Ghigel, dove prenderemo in discesa il sentiero dell'andata fino alla cascata.
Questa via di discesa ci ha fatto risparmiare più di un terzo dello sviluppo.
Ricordavo di aver fatto tanti anni fà questa cima con partenza da Riale, passando nei pressi del Rifugio Maria Luisa poi lago Castel e su per il ripido costone Ovest che da lontano sembra quasi proibitivo.
Quindi non leggo nessuna relazione e penso si viaggerà a vista, tanto l'ho già fatto, risultato: vagheremo in giro per un pò alla ricerca della via nella zona del lago :-)).
Stavolta partiamo dalla cascata del Toce, con ampio parcheggio libero e gratuito 1681 m.
Appena oltre un ristorante parte a destra una larga mulattiera, poco dopo prendiamo al bivio la via di destra che sale decisa ( segnavia G22A ) in zona cespugliata fino all'Alpe Ghigel 2121 m. Qui evitiamo di prendere la sterrata e andiamo subito a sinistra su sentiero. Incrociamo la sterrata dopo un pò, ma noi scendiamo per costeggiare il Lago Castel. L'idea era di bordeggiare a destra il lago per poi salire verso il costone della nostra cima, ma il sentierino sembra dispersivo, pare che scenda e salga un pò di volte, quindi optiamo di risalire sulla sterrata e iniziare il lungo periplo del lago a ovest e poi a nord. Ma arrivati poco oltre una chiesetta ci appare meglio il versante sud, un preistorico sentierino sembra infilarsi in un canalino e uscirne a monte, potrebbe essere un ottima soluzione.
Si torna indietro, si costeggia brevemente a sud e poi si prende questa antica traccia che è sicuramente umana, perchè si riconoscono spesso le serpentine che le bestie non fanno di certo, poi troviamo un tratto franato, dove bisogna risalire attaccati all'erba e infine si sbuca ai piani superiori, almeno T4 la difficoltà, il più è fatto :-)
Siamo a una selletta della costiera erbosa che fà da margine di destra alla valletta del torrente Ghigel.
Percorriamo per un pò i dossi verso sinistra, poi traversiamo a destra per andare a superare il ripido versante erbato che ci permetterà di accedere al costone detritico del Castel. Risaliamo il tratto ripido di circa 100 metri di dislivello dove meglio crediamo, arrivati sopra non restano che pochi passi verso sinistra e siamo alla base del nostro agognato costone: l'odissea è finita, vai a fidarti di chi ci è già stato.
La risalita non pone mai problemi, diversamente da quando si potrebbe pensare guardando da lontano. Ometti in abbondanza, ultimo tratto un pò esposto ma senza particolari problemi, fino ad arrivare alla crocetta di vetta della Punta del Castel 3128 m. Vista sul Basodino e il suo ghiacciaio davvero bella.
La discesa sarà molto più diretta e potrebbe essere la migliore via di salita dalle cascate del Toce.
Ridiscesi il costone detritico, andiamo a sinistra sulla facile dorsale erbosa, evitiamo la ripida discesa di 100 m fatta in salita all'andata e proseguiamo circa altri 400 metri lineari sulla groppa tranquilla, per poi abbassarci a destra in un più facile pendio. Ora ci caliamo nella vallecola del torrente Ghigel, dove si vede già da lontano una vasca-briglia di sbarramento nel suo alveo.
In questa valletta si rinviene spesso un resto di vecchio sentiero, passata la "briglia", ancora un piccolo tratto e siamo sulla sterrata che verso sinistra scende poi all'alpe Ghigel, dove prenderemo in discesa il sentiero dell'andata fino alla cascata.
Questa via di discesa ci ha fatto risparmiare più di un terzo dello sviluppo.
Tourengänger:
Antonio59 !
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Kommentare (2)