Cima d' Ischiator Sud mt. 2930
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....e dopo il bel giro laghi nel vallone di Riofreddo....eccoci in un altro bellissimo ambiente… il Vallone dell’Ischiator, tempestato anch’esso da bellissimi laghi.
Da Bagni di Vinadio si procede verso il piccolo borgo di Besmorello, poco dopo il quale finisce la strada asfaltata ed inizia un tratto sterrato.
Attraversato il Ponte del Medico in breve si raggiunge un ampio spiazzo (poco prima della catena con divieti di transito) dove si può lasciare l’auto.
Dallo spiazzo si procede su carrareccia in un rado boschetto, che si addentra nel Vallone dell’Ischiator, ambiente alpino selvaggio e roccioso.
Dopo 30 minuti circa, in corrispondenza di un tornante nei pressi della Cascata del Pissai, si incontra un bivio.
Entrambe le soluzioni vanno bene e conducono verso il Rifugio Migliorero ma a destra si continua su carrareccia mentre a sinistra inizia il sentiero Whymper (il nome del cavallo che per anni portò i viveri al Rifugio).
Noi abbiamo comunque seguito la sterrata, calcolando che i tempi non cambiavano, per poi procedere in falsopiano in un bellissimo pianoro ricco d’acqua fino a giungere in vista del Rifugio Migliorero.
Senza dover risalire verso il rifugio, posto alla sommità di una placchetta rocciosa soprastante, abbiamo puntato verso il Lago Inferiore Ischiator, che in realtà sono due, uno più grande e stagnoso e l’altro più piccolo e poco più in basso ma cristallino.
Abbiamo poi attraversato una sorta di passerella composta da massi, che permette di superare il rio che congiunge i due laghi.
Il Rifugio Migliorero fu inaugurato nel 1934, non però come rifugio, bensì come albergo in quota. Duramente colpito durante la seconda guerra mondiale, rimase in stato di abbandono fino al 1962, quando la provincia di Cuneo, dopo averlo rilevato, provvide al suo restauro. In quello stesso anno il rifugio fu affidato alla sezione di Fossano del Club Alpino Italiano, che da allora lo gestisce. Costruito su progetto dell’ing. Migliorero, è una struttura a castello gotico con torrioni laterali, veramente splendido ……faremo sosta al ritorno…
Tutte le persone fino ad ora incontrate si sono fermate al rifugio...e come dargli torto…solo un paio sono dietro di noi, ma scopriremo che sono diretti al lago di mezzo....
Seguendo la mulattiera si giunge dapprima al termine del lago ed in breve ad un bivio, dove bisogna trascurare la deviazione, con indicazione per il Passo Laroussa, e continuare con indicazione per il Becco Alto d’Ischiator.
Il sentiero procede fra erba e roccette portandosi alla base di una bastionata rocciosa che si aggira sulla sinistra e con qualche tornantino conduce al primo dei due Laghi Ischiator di mezzo .
Da qui ci si trova di fronte ad una ripida e d instabile pietraia che vista da lontano diresti..“ ma c’è il sentiero”?
Al termine della pietraia una piccola bastionata rocciosa sembra sbarrare il passaggio, invece il sentierino punta ad un piccolo saltino di roccia che si supera aiutandosi con le mani per passare un piccolo gradino.
Si raggiunge così la sommità del pendio, dove appare nella conca sottostante il bellissimo Lago Superiore d’Ischiator..... veramente fantastico il suo colore…!!!
Si scende ora di qualche metro avvicinandosi così alla riva, dove si incontra il bivio a sinistra per il Monte Corborant, e il Passo della Marmotta, che bisogna trascurare piegando invece a destra seguendo l’indicazione per il Passo d’Ischiator.
Anche qui sembra non esserci sentiero.. incontriamo alcuni francesi che arrivano dal rifugio Rabouns, ma non riusciamo a capire se sono saliti o meno alla cima, perché hanno incontrato molte difficoltà al colle Ischiator dal lato francese.
Comunque arriviamo al passo attraverso un ripido pendio detritico e da qui vediamo che l’ometto di vetta è già visibile.
Per raggiungere la vetta non c’ è sentiero, ma bisogna seguire una delle tante tracce ( ormai franate) che puntano verso la cima e risalgono l’ultimo pendio andando così a raggiungere la sommità della Cima Sud d’Ischiator.
Peccato per non avere visto il Monviso, ma panorama ugualmente grandioso su Brec e Aiguille de Chambeyron, Oronaye, Becco Alto d’Ischiator, Matto, Argentera e Corborant.
E adesso pausa, ma non troppa, perché la discesa è interminabile… però una sosta al rifugio Migliorero direi che c’è la siamo proprio meritati…..!!!!
Da Bagni di Vinadio si procede verso il piccolo borgo di Besmorello, poco dopo il quale finisce la strada asfaltata ed inizia un tratto sterrato.
Attraversato il Ponte del Medico in breve si raggiunge un ampio spiazzo (poco prima della catena con divieti di transito) dove si può lasciare l’auto.
Dallo spiazzo si procede su carrareccia in un rado boschetto, che si addentra nel Vallone dell’Ischiator, ambiente alpino selvaggio e roccioso.
Dopo 30 minuti circa, in corrispondenza di un tornante nei pressi della Cascata del Pissai, si incontra un bivio.
Entrambe le soluzioni vanno bene e conducono verso il Rifugio Migliorero ma a destra si continua su carrareccia mentre a sinistra inizia il sentiero Whymper (il nome del cavallo che per anni portò i viveri al Rifugio).
Noi abbiamo comunque seguito la sterrata, calcolando che i tempi non cambiavano, per poi procedere in falsopiano in un bellissimo pianoro ricco d’acqua fino a giungere in vista del Rifugio Migliorero.
Senza dover risalire verso il rifugio, posto alla sommità di una placchetta rocciosa soprastante, abbiamo puntato verso il Lago Inferiore Ischiator, che in realtà sono due, uno più grande e stagnoso e l’altro più piccolo e poco più in basso ma cristallino.
Abbiamo poi attraversato una sorta di passerella composta da massi, che permette di superare il rio che congiunge i due laghi.
Il Rifugio Migliorero fu inaugurato nel 1934, non però come rifugio, bensì come albergo in quota. Duramente colpito durante la seconda guerra mondiale, rimase in stato di abbandono fino al 1962, quando la provincia di Cuneo, dopo averlo rilevato, provvide al suo restauro. In quello stesso anno il rifugio fu affidato alla sezione di Fossano del Club Alpino Italiano, che da allora lo gestisce. Costruito su progetto dell’ing. Migliorero, è una struttura a castello gotico con torrioni laterali, veramente splendido ……faremo sosta al ritorno…
Tutte le persone fino ad ora incontrate si sono fermate al rifugio...e come dargli torto…solo un paio sono dietro di noi, ma scopriremo che sono diretti al lago di mezzo....
Seguendo la mulattiera si giunge dapprima al termine del lago ed in breve ad un bivio, dove bisogna trascurare la deviazione, con indicazione per il Passo Laroussa, e continuare con indicazione per il Becco Alto d’Ischiator.
Il sentiero procede fra erba e roccette portandosi alla base di una bastionata rocciosa che si aggira sulla sinistra e con qualche tornantino conduce al primo dei due Laghi Ischiator di mezzo .
Da qui ci si trova di fronte ad una ripida e d instabile pietraia che vista da lontano diresti..“ ma c’è il sentiero”?
Al termine della pietraia una piccola bastionata rocciosa sembra sbarrare il passaggio, invece il sentierino punta ad un piccolo saltino di roccia che si supera aiutandosi con le mani per passare un piccolo gradino.
Si raggiunge così la sommità del pendio, dove appare nella conca sottostante il bellissimo Lago Superiore d’Ischiator..... veramente fantastico il suo colore…!!!
Si scende ora di qualche metro avvicinandosi così alla riva, dove si incontra il bivio a sinistra per il Monte Corborant, e il Passo della Marmotta, che bisogna trascurare piegando invece a destra seguendo l’indicazione per il Passo d’Ischiator.
Anche qui sembra non esserci sentiero.. incontriamo alcuni francesi che arrivano dal rifugio Rabouns, ma non riusciamo a capire se sono saliti o meno alla cima, perché hanno incontrato molte difficoltà al colle Ischiator dal lato francese.
Comunque arriviamo al passo attraverso un ripido pendio detritico e da qui vediamo che l’ometto di vetta è già visibile.
Per raggiungere la vetta non c’ è sentiero, ma bisogna seguire una delle tante tracce ( ormai franate) che puntano verso la cima e risalgono l’ultimo pendio andando così a raggiungere la sommità della Cima Sud d’Ischiator.
Peccato per non avere visto il Monviso, ma panorama ugualmente grandioso su Brec e Aiguille de Chambeyron, Oronaye, Becco Alto d’Ischiator, Matto, Argentera e Corborant.
E adesso pausa, ma non troppa, perché la discesa è interminabile… però una sosta al rifugio Migliorero direi che c’è la siamo proprio meritati…..!!!!
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