Rifugio e Lago Malinvern e Laghi Paur
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....la prima di una due giorni in Valle Stura diciamo che non inizia proprio nel migliore dei modi....a circa metà tragitto in località Verduno, dopo Alba, un cartello indica la chiusura del ponte sul fiume Tanaro….da qui inizia un peregrinare sulle colline delle Langhe per trovare un percorso alternativo....in totale abbiamo impiegato 4 ore abbondanti per raggiungere Vinadio….e una volta arrivati… partenza ore 11.15 per rifugio Malinvern, lago Malinvern , laghi Paur….
Siamo nel selvaggio vallone di Riofreddo, poco conosciuto diversamente dal vallone laterale, poichè ospita il santuario di Sant’Anna di Vinadio, considerato il più alto d’Europa e il Colle della Lombarda, valico alpino che conduce in Francia e alle coste di Nizza.
Il suo nome, Riofreddo, significa fiume freddo, proprio perché esso nasce dalle pendici del monte Malinvern 2939m.
Non appena pochi km dopo il bivio per il Santuario di Sant ‘Anna, ci si rende subito conto come sia severo e imponente questo vallone.
La piccola strada carrozzabile dapprima costeggia la montagna al fianco di un profondo burrone per poi posizionarsi in mezzo al vallone vero e proprio.
Superata la piccola diga di Riofreddo si continua verso un piccolo parcheggio, con fontana e casa del malgaro.
Iniziamo il nostro trekking su una vecchia strada militare che sale, in maniera molto dolce, all’interno del vallone.
L’antica strada su cui stiamo camminando era molto trafficata all’epoca, poiché metteva in comunicazione il paese di Vinadio, con la vicina Francia e con la Valle Gesso.
Venne molto utilizzata dai militari quando, sui confini delle montagne, nacquero tantissimi fortini militari, che servivano a proteggere il territorio Italiano dalle truppe Francesi.
Proprio per questo motivo, questo luogo è ricco di storie diventate leggende di alpini e soldati dispersi o morti sotto qualche valanga oppure delle streghe che si aggirano qua e là aspettando qualche sventurato che passi da quelle parti..…
Continuando, arriviamo al rifugio Malinvern, un piccolo rifugio, posizionato in cima a una roccia.
Lasciamo il rifugio, attraversiamo il fiume, poco sotto, e iniziamo nuovamente a salire su un sentiero che si inerpica a zig zag per il pendio, attraverso cespugli di rododendri e larici secolari.
Sentiero sempre ben bollato.
Finalmente finita la salita, il vallone si apre e la visuale si amplia e troviamo davanti a noi il lago del Malinvern, uno specchio d’acqua di forma irregolare circondato da rocce montonate, che rimandano alla sua origine glaciale.
Lasciamo il lago del Malinvern, seguendo i bolli che troviamo, per arrivare poco dopo su una balconata rocciosa dove troveremo finalmente gli ultimi due laghi che rappresentano la nostra meta, i laghi della Paur. Questi laghi prendono il loro nome dalla cima della Paur, al confine tra la Valle Stura e la valle Gesso.
Dopo un po’ di riposo purtroppo bisogna ritornare, ma ovviamente con una tappa fissa al Rifugio Malinvern, gestito dalla rifugista Katia Tomatis, pluri campionessa di sci alpinismo !
E domani cima D’Ischiator Sud…
Siamo nel selvaggio vallone di Riofreddo, poco conosciuto diversamente dal vallone laterale, poichè ospita il santuario di Sant’Anna di Vinadio, considerato il più alto d’Europa e il Colle della Lombarda, valico alpino che conduce in Francia e alle coste di Nizza.
Il suo nome, Riofreddo, significa fiume freddo, proprio perché esso nasce dalle pendici del monte Malinvern 2939m.
Non appena pochi km dopo il bivio per il Santuario di Sant ‘Anna, ci si rende subito conto come sia severo e imponente questo vallone.
La piccola strada carrozzabile dapprima costeggia la montagna al fianco di un profondo burrone per poi posizionarsi in mezzo al vallone vero e proprio.
Superata la piccola diga di Riofreddo si continua verso un piccolo parcheggio, con fontana e casa del malgaro.
Iniziamo il nostro trekking su una vecchia strada militare che sale, in maniera molto dolce, all’interno del vallone.
L’antica strada su cui stiamo camminando era molto trafficata all’epoca, poiché metteva in comunicazione il paese di Vinadio, con la vicina Francia e con la Valle Gesso.
Venne molto utilizzata dai militari quando, sui confini delle montagne, nacquero tantissimi fortini militari, che servivano a proteggere il territorio Italiano dalle truppe Francesi.
Proprio per questo motivo, questo luogo è ricco di storie diventate leggende di alpini e soldati dispersi o morti sotto qualche valanga oppure delle streghe che si aggirano qua e là aspettando qualche sventurato che passi da quelle parti..…
Continuando, arriviamo al rifugio Malinvern, un piccolo rifugio, posizionato in cima a una roccia.
Lasciamo il rifugio, attraversiamo il fiume, poco sotto, e iniziamo nuovamente a salire su un sentiero che si inerpica a zig zag per il pendio, attraverso cespugli di rododendri e larici secolari.
Sentiero sempre ben bollato.
Finalmente finita la salita, il vallone si apre e la visuale si amplia e troviamo davanti a noi il lago del Malinvern, uno specchio d’acqua di forma irregolare circondato da rocce montonate, che rimandano alla sua origine glaciale.
Lasciamo il lago del Malinvern, seguendo i bolli che troviamo, per arrivare poco dopo su una balconata rocciosa dove troveremo finalmente gli ultimi due laghi che rappresentano la nostra meta, i laghi della Paur. Questi laghi prendono il loro nome dalla cima della Paur, al confine tra la Valle Stura e la valle Gesso.
Dopo un po’ di riposo purtroppo bisogna ritornare, ma ovviamente con una tappa fissa al Rifugio Malinvern, gestito dalla rifugista Katia Tomatis, pluri campionessa di sci alpinismo !
E domani cima D’Ischiator Sud…
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