Quella di oggi è vermente una escursione un pò particolare, anche se sfortunatamente eravamo solo in due a godere di questa emozione.
Nell'escursione ai laghi di Ponteranica ed alla vetta Centrale del Monte Ponteranica durante la pausa pranzo abbiamo lungamente ammirato la stupenda torre rocciosa del Monte Valletto () immaginando la fatica e la perizia degli scalatori per poterla raggiungere e conquistare.

La torre rocciosa del Monte Valletto vista dal Monte di Ponteranica Centrale
L'amico Sergio, noto autore e co-autore di alcune pubblicazioni di montagna, mi dice "guarda che sul lato opposto c'è un sentierino che ti porta in cima e penso sia alla vostra portata" (significa senza corde e arrampicate esposte).
Faccio fatica a crederci, ma mi fido di lui, e vengo confortato da vari report di hikr (non molti a dire il vero), ma tutti "possibilisti", quindi decidiamo di provarci, male che vada si torna indietro.
Saremo solo in due a tentare quest'avventura, abbiamo spostato l'escursione infrasettimanale per temporali pomeridiani fino a venerdì, e per questo gli altri del nostro gruppo e tutti i Malnat sono indisponibili.
Parcheggiamo a Pescegallo (parcheggio vuoto alle 7:00) ed alle 7:10 siamo in cammino, il termometro indica +14°C una vera goduria in un periodo di intensa calura.
La mia idea è di salire al Rifugio Salmurano salendo lungo la strada, come prima cosa non lo abbiamo mai fatto ed inoltre vorrei capire se percorribile con le ciaspole in inverno (ci sono molte relazioni, ma vedere di persona è sempre un'altra cosa).
La salita è tranquilla ed ombreggiata fino al rifugio, anche se devo dire che sale piuttosto ripida.
Dopo un'ora siamo al rifugio e da qui prendiamo il sentiero per il Passo Salmurano, pur essendo bollato la prima parte di sentiero è poco visibile ed anche sporca da arbusti.
Non raggiungiamo il passo Salmurano perchè prendiamo un'altro sentiero che sale verso sinistra e ci porta diretti al passo dell'Avaro dove incrociamo la GVO e dove facciamo la prima pausa.
La vista si apre sul lato bergamasco con i tanti pascoli, ma anche sulle bastionate rocciose attorno al rifugio Benigni, e dal lato opposto all'anticima del Monte Salmurano.
Seguiamo la GVO per un tratto orizzontale poi giunto sul costone che scende dal Monte Salmurano iniziamo a salire su deboli tracce di sentiero, ma siamo tranquilli avendolo già percorso, curiosamente anche in quella occasione eravamo solo io e Gimmy.
Passiamo sotto la cima del Salmurano, la vista resta calamitata verso la torre del Valletto, che dalla distanza sembra ancora inespugnabile per noi.
Ma confido nelle informazioni ricevute e raggiunta la bocchetta che sale dal lago di Pescegallo proseguiamo sulla cresta, lo sguardo continua a cercare il sentierino che permette di salire questa torre che pare impenetrabile.

Ci separano poco più di 100mt di dislivello ed anche la distanza è breve, proseguiamo sul filo di cresta con molta attenzione, stanotte ha piovuto e la terra è bagnata, le rocce quasi tutte asciutte ma l'attenzione è massima.
Arrivati quasi sotto si intuisce dove si passa, anche se devo dire che il breve tratto di salita è molto ripido, spesso esposto e da fare con molta attenzione. Riponiamo i bastoncini nello zaino, le mani sono assolutamente necessarie.
Comunque passo dopo passo raggiungiamo la cima, siamo soli, assolutamente soli, il cielo blu sopra di noi ed un panorama strepitoso.
Essere su una torre rocciosa, non molto ampia, con pareti a picco in ogni direzione è una sensazione unica, valeva la pena per ogni sforzo ed ogni passo percorso, per ora ci godiamo tutto questo poi pensiamo alla discesa.
Lunga sosta anche per una dronata, quindi scendiamo con l'attenzione al massimo livello, niente di impossibile ma è bene non sbagliare nessun passo.
In discesa le mani sono d'aiuto con qualche tratto dove anche il posteriore è meglio usarlo.
In breve siamo in cresta e da qui ritorniamo alla bocchetta sotto il Monte Salmurano e scendiamo su deboli tracce di sentiero in direzione del Lago di Pescegallo.
Dopo un primo tratto su deboli tracce, queste si perdono poco sotto, la direzione è chiara ma ci sono numerose pietraie, io e Gimmy abbiamo già percorso questo tratto ma in salita.
Troviamo due enormi accumuli di neve e poi pietre ed ancora pietre anche blocchi di una certa dimensione, io che amo le pietraie ero alla fine un poco stufo.
Come detto non ci sono bolli/segni si scende ad istinto trovando i passaggi migliori, ma bisogna essere preparati in 30/40min di pietraia.
Ritornati su erba ritroviamo bollature bianco-rosse che seguiamo fino al lago di Pescegallo.
Cerchiamo un posto all'ombra per pranzare, ma è tutto sotto il sole, quindi scendiamo sulla strada di servizio alla diga e trovato un posticino all'ombra vicino alla Casera di Pescegallo lago ci fermiamo finalmente a pranzare.
Siamo in anticipo sui tempi complessivi, nel tardo pomeriggio sono previsti temporali quindi siamo partiti presto ed iniziato presto a camminare.
Finito il pranzo scendiamo dal sentiero diretto verso il parcheggio, sentiero che parte vicino all'alpe e che in 40min ci porta a Pescegallo, il largo parcheggio è ora più affollato, non pieno ma ci sono un buon numero di auto, mi aspettavo più presenze in agosto.
Chiudiamo così una bella esperienza, certamente la più bella ed impegnativa cima del 2024, almeno per ora.
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