Cima del Tiglio da Rima
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Raggiunta la località Rima San Giuseppe in val Semenza (laterale della Valsesia) e trovato comodo parcheggio appena sotto l'abitato, tramite scalinata raggiungiamo la chiesa e la costeggiamo.
Già ben visibile un segnale per il Colle del Termo sentiero 293 con freccia a sinistra. Così, senza pensarci troppo, giro a sinistra. L'amico POLI89 che da sempre, incoscientemente, si fida di me, mi segue.
Ci inoltriamo dunque in splendido vallone a nord e cominciamo a salire sin quando, ad un bollo ci accorgiamo di essere sul sentiero 292. Scendiamo, attraversiamo il letto asciutto del torrente e ci portiamo su altro sentiero. Avanti adesso con convinzione sino al prossimo bollo: sentiero 291: madonne e santi non si contano!
Torniamo in paese, per inciso alla chiesa, ri costeggiamo il muraglione, arriviamo al bivio ed ecco le indicazioni (evidente a dire il vero) a destra.
Sicchè quando finalmente attacchiamo la giusta via, abbiamo già nelle gambe tre chilometri di saliscendi e quasi un'ora persa.
Il sentiero 293 presenta, dall'inizio alla fine, un fondo comodissimo per i miei disastrati piedi e le pendenze non sono mai eccessive grazie ad una serie infinita di tornanti che prima nel bosco, poi in ambiente aperto, risalgono 1000 metri di dislivelli sino al colle del Termo (che comunica Rima con Carcoforo) dove ci accolgono nuvolaglie portate su dalle termiche ascendenti.
Unico elemento di rottura della monotonia della salita, l'alpe Chiaffera a circa metà strada che sembra essere abitata da famelici cani: in realtà, a noi, non han alcun fastidio e le capre presenti si son dimostrate ben accoglienti.
Dal colle, virando a sinistra (Nord) si comincia a salire su percorso piuttosto libero: consiglio di mantenersi da subito sul filo di cresta evitando il sentiero a mezza costa sino ad incontrare le strutture paravalanghe che ri risalgono mantenendosi a destra delle stesse o passandoci in mezzo su tracce di sentiero.
Un ultimo passaggio su facili rocce in cresta ed eccoci, avvolti dalle nuvole sulla cima del Tiglio.
La scarsa visibilità e il tempo precedentemente perso ci inducono alla rinuncia di una seconda cima: il monte Tremisera.
Ritorno piuttosto veloce grazie all'agevole terreno per la medesima via di salita.
Tempi, sviluppo e dislivello comprensivi dell'errore iniziale e di circa un'ora di pause complessive.
Sviluppo: 21 km; SE: 33 km.
Già ben visibile un segnale per il Colle del Termo sentiero 293 con freccia a sinistra. Così, senza pensarci troppo, giro a sinistra. L'amico POLI89 che da sempre, incoscientemente, si fida di me, mi segue.
Ci inoltriamo dunque in splendido vallone a nord e cominciamo a salire sin quando, ad un bollo ci accorgiamo di essere sul sentiero 292. Scendiamo, attraversiamo il letto asciutto del torrente e ci portiamo su altro sentiero. Avanti adesso con convinzione sino al prossimo bollo: sentiero 291: madonne e santi non si contano!
Torniamo in paese, per inciso alla chiesa, ri costeggiamo il muraglione, arriviamo al bivio ed ecco le indicazioni (evidente a dire il vero) a destra.
Sicchè quando finalmente attacchiamo la giusta via, abbiamo già nelle gambe tre chilometri di saliscendi e quasi un'ora persa.
Il sentiero 293 presenta, dall'inizio alla fine, un fondo comodissimo per i miei disastrati piedi e le pendenze non sono mai eccessive grazie ad una serie infinita di tornanti che prima nel bosco, poi in ambiente aperto, risalgono 1000 metri di dislivelli sino al colle del Termo (che comunica Rima con Carcoforo) dove ci accolgono nuvolaglie portate su dalle termiche ascendenti.
Unico elemento di rottura della monotonia della salita, l'alpe Chiaffera a circa metà strada che sembra essere abitata da famelici cani: in realtà, a noi, non han alcun fastidio e le capre presenti si son dimostrate ben accoglienti.
Dal colle, virando a sinistra (Nord) si comincia a salire su percorso piuttosto libero: consiglio di mantenersi da subito sul filo di cresta evitando il sentiero a mezza costa sino ad incontrare le strutture paravalanghe che ri risalgono mantenendosi a destra delle stesse o passandoci in mezzo su tracce di sentiero.
Un ultimo passaggio su facili rocce in cresta ed eccoci, avvolti dalle nuvole sulla cima del Tiglio.
La scarsa visibilità e il tempo precedentemente perso ci inducono alla rinuncia di una seconda cima: il monte Tremisera.
Ritorno piuttosto veloce grazie all'agevole terreno per la medesima via di salita.
Tempi, sviluppo e dislivello comprensivi dell'errore iniziale e di circa un'ora di pause complessive.
Sviluppo: 21 km; SE: 33 km.
Communities: Alpinismo Cabaret!, Hikr in italiano
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