Piramide Vincent (4215 m), via normale


Publiziert von Winterland , 16. Juli 2024 um 12:03.

Region: Welt » Italien » Aostatal
Tour Datum:11 Juli 2024
Hochtouren Schwierigkeit: L
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 5:30
Aufstieg: 1000 m
Strecke:Alagna Valsesia - Punta Indren - Capanna Mantova - Punta Vincent

Volevamo segnare la fine di questa infinita stagione di sci e skialp con un 4000 in Vallese, ma la meteo instabile di questo inizio estate unita a limitazioni organizzative hanno fatto saltare il piano originale.
Per questo appena si è presentata l’occasione ne abbiamo approfittato per recuperare con un’uscita dalla portata un più ridotta, ma pur sempre con un 4000.

 
Visto che la meteo finalmente annuncia una tregua non ci lasciamo sfuggire l'occasione per andare a conoscere questa zona del Monte Rosa che ancora non conosciamo.

Sveglia presto, alle 7 parcheggiamo ad Alagna (7€) e siamo in pole position per la prima cabina delle 7:30.
Abbiamo già i biglietti per Indren (40€ andata-ritorno), presi online.
Seppure sia giovedì c’è già una discreta ressa. Sono tutti alpinisti, alcuni irriducibili ancora con gli sci, ma la grande maggioranza a piedi. Sì va dagli zaini minimalisti di chi si muove agile, ai mastodonti sulle spalle dei gruppi dell’Est, che non riuscirei manco a sollevare.
 
Condividiamo la prima cabina con due simpatici ragazzi del luogo da cui raccogliamo preziose beta.
Il secondo tratto porta al Passo dei Salati. Da qui si cammina un paio di centinaia di metri per raggiungere la partenza del terzo ed ultimo troncone.
Qui arrivano anche gli impianti da Stafal, per cui vale la pena sbrigarsi a raggiungere i tornelli della Funifor. Gli ultimi dovranno infatti attendere una quindicina di minuti per la seconda cabina.
 
Alle 8:30 siamo a Indren. Sono un po’ nervoso, non mi piace partire così tardi, ancora meno se bisogna affrontare un ghiacciaio. Però il giorno prima mi sono consultato con alcune guide locali che hanno dato luce verde per quanto riguarda la sicurezza. Quest’anno le condizioni sono particolari. La neve inizia subito all'uscita della stazione, e i resti del ghiacciaio di Indren davanti a noi sono interamente coperti.
Alcuni gruppi puntano alla Giordani, direttamente sopra di noi, altri seguiranno il nostro stesso tragitto.
 
Mentre la maggior parte dei nostri colleghi armeggia con il materiale indossiamo i ramponi e ci mettiamo in cammino. La traccia è buona e la pendenza perfetta per scaldarsi. Reputiamo non necessario legarsi per questo tratto.


In partenza da Indren


Al bivio optiamo per la via lunga che passa dal rifugio Mantova, lasciando perdere la via attrezzata, più diretta. Stimo che la durata sia più o meno la stessa.
Superiamo un paio di facili tratti di roccia in parte equipaggiati con scalini e canaponi, poi un tratto più ripido su neve ci porta al rifugio.
 
C’è molta gente sul percorso. Non parlerei di affollamento, ma calcolando che siamo in un giorno infrasettimanale il luogo è decisamente molto frequentato. Questo va a discapito del senso di remoto che ci piace in montagna, ma va detto che siamo una cordata a due con un membro parecchio leggero, dunque un po’ di compagnia lungo il percorso non guasta.
 
Davanti al rifugio Mantova ci leghiamo. Avevamo già preparato tutti i nodi così l’operazione è rapida e efficiente come piace a me.
 
Da qui la pendenza si fa subito più importante e la traccia sale diretta quasi senza curve.
Prendiamo un ritmo regolare. Mi sembra di andare piano, ma recuperiamo e superiamo varie cordate che ci precedono.
Superato il rifugio Gnifetti il pendio da una tregua. Togliamo uno strato, beviamo e ripartiamo.
 
Il Ghiacciaio del Lys, così come quello del Garstlet, è completamente chiuso, coperto da tanta neve. Non si vede alcun buco. La neve tiene bene anche se il rigelo notturno è stato minimo.
 
Il pendio si impenna di nuovo, e ricominciamo a recuperare cordate. Alla nostra destra ci tengono compagnia i bastioni di neve e ghiaccio della parete Ovest della Piramide Vincent. Un vero spettacolo.
La maggior parte degli alpinisti segue la traccia, alcuni skialper procedono a inversioni nella parte centrale del pendio. La fatica si fa sentire ed è importante mantenere un passo costante. I bastoni aiutano.

Un gigantesco crepaccio segna il bivio per il colle Vincent: dritto si prosegue per il Colle del Lys (e in seguito Punta Gnifetti/Capanna Margherita), a destra si punta alla sella tra Balmenhorn e Piramide Vincent.
A tarda estate questo crepaccio potrebbe rappresentare un vero ostacolo da superare. Al momento è ancora pieno di neve ma la depressione è evidente. Incredibilmente molte tracce lo attraversano. Non ci piace, noi lo aggiriamo.
 


Passiamo sotto allo sperone roccioso del Balmenhorn e giriamo di nuovo a destra per affrontare la calotta sommitale della Piramide Vincent. Qui sopraggiunge un fortissimo e inatteso vento freddo.
Ora sentiamo un po’ lo sbalzo di altitudine. In particolare rialzando la testa durante le soste percepisco una leggera sensazione di giramento. È quasi impercettibile ma un po’ si nota. Daniele mi conferma la stessa sensazione. È il prezzo da pagare per la salita in giornata,e non ci disturba più di tanto.
 
Qui bisogna evitare di spostarsi troppo a sinistra perché il versante roccioso della parete Est precipita in modo impressionante, ma il percorso è logico. La pendenza permette di camminare bene con i ramponi senza neppure l'aiuto della piccozza.
Senza alcuna difficoltà siamo in vetta, quota 4215 m. Abbiamo impiegato 2h36 dalla partenza a Indren, pause incluse. Siamo soddisfatti, ci abbiamo messo meno del previsto.

Il cielo è blu e non c’è una nuvola. L'affilata lama del Lyskamm svetta elegante.
Il vicinissimo Balmenhorn e la Ludwigshöhe sono parecchio invitanti. Il corno nero si può quasi toccare con un dito.
Ma è una trappola ben orchestrata! Il cielo immacolato è in netto constrasto con i modelli meteo, tutti concordi nel prevedere un peggioramento a metà pomeriggio.
Non vogliamo cadere nella trappola: tutto è stato molto facile, ma sappiamo come queste zone possano diventare pericolose dovesse scendere la nebbia o un temporale.
 


Scattiamo qualche foto e ci godiamo il panorama ma il forte vento ci invita a non restare troppo a lungo. Indossati i guanti pesanti iniziamo la discesa. Si perde quota molto rapidamente anche se come previsto la neve diventa sempre più molle e di conseguenza il passo meno… elegante.
 
Ci sono gruppi sia in discesa che in salita, persino più numerosi che in precedenza.
Dalla capanna Gnifetti partono due maxi cordate che avanzano al rallentatore. Non so quale sia la loro meta ma mi chiedo a che ora la raggiungeranno.
 
Senza neppure accorgerci siamo già alla capanna Mantova. Ci sleghiamo e facciamo una rapida perlustrazione del rifugio. Con grande sorpresa appena usciti vediamo che nuvoloni e nebbia hanno avvolto tutto dalla capanna Gnifetti in su. Dopo tutto non abbiamo rimpianti per esserci limitati alla Vincent.
 
Qui il tempo è comunque ancora buono per godersi un panino e un'oretta di relax, dopodichè affrontiamo in tutta tranquillità, su neve ormai sfondosa e sempre ramponati, la mezz'ora che ci separa dalla stazione di Indren.

Gli impianti sono in pausa fino alle 14:15 dunque ci tocca aspettare un po’ per iniziare l'interminabile discesa. Addirittura dovremo prendere la seconda funivia perché la gente in attesa attesa è molta.
 
Siamo più che soddisfatti: abbiamo sfruttato al massimo la breve finestra meteo per portare a casa un 4000 in giornata, cosa che non capita spesso. Quasi sembra di aver faticato troppo poco, ma va bene così. Sicuramente un giorno torneremo per affrontare le altre cime del gruppo, magari con più calma e trascorrendo una notte in capanna.
 

Considerazioni finali

Ascensione facile in uno scenario fantastico, anche se un po' affollato. L'ambiente resta comunque di alta montagna dunque da non sottovalutare.
Oltre alla quota, il ghiacciaio del Lys è molto crepacciato e rappresenta il principale pericolo oggettivo. Le sue condizioni determinano la difficoltà dell'uscita.
Anche con ghiacciaio coperto, nonostante si vedano comportamenti “rilassati” non va dimenticato che sotto la neve non ci sono verdi pascoli.
Secondo elemento cui prestare attenzione la meteo che come abbiamo sperimentato cambia in pochi minuti e può creare serie difficoltà di orientamento.

 
 
Tempi

- Alagna - Indren (impianti): 1h
- Indren - Capanna Mantova: 36'
- Capanna Mantova - Piramide Vincent: 2h00
- Piramide Vincent - cap. Mantova: 1h05
- Capanna Mantova - Indren: 30'
- Indren - Alagna (impianti): 1h

Tot. 5h30 incl. 20 min. di pausa in cima e 1h pausa alla Mantova
 

Materiale

- completo da ghiacciaio
- 2x bastoni

Tourengänger: Winterland


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