Laghi di Cancano – Valle di Fraéle
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Escursione nel Parco Nazionale dello Stelvio, attorno ai Laghi di Cancano, due bacini idrici artificiali contigui, che nonostante la vicinanza hanno nomi diversi: Lago di Cancano I o Lago di San Giacomo e Lago di Cancano II (quello più a sud-est).
Inizio dell’escursione: ore 9.10
Fine dell’escursione: ore 14.50
Velocità media del vento: 5 km/h
Sorgere del sole: 5.30
Tramonto del sole: 21.15
Partenza da Bormio alle 8:25, arrivo al parcheggio di Cancano (1930 m) dopo 13,4 km d’auto alle 9:00. Per raggiungere il punto di partenza della gita odierna devo affrontare in auto i numerosi tornanti che risalgono il ripido pendio fino all’imbocco della Valle di Fraéle, presidiato dalle due Torri di Fraéle, visibili già da lontano. Gli automobilisti devono munirsi di un ticket giornaliero, al costo di 5.- €, valido per il transito e per il parcheggio, acquistabile presso i totem automatici presenti lungo la vie di accesso.
Il traffico a quest’ora è scarsissimo, in particolare non circolano ancora le bande di motociclisti, per cui supero senza problemi l’impegno automobilistico.
La strada era parte della Via Imperiale d’Alemagna percorsa nel Medioevo dalle carovane che portavano in centro Europa il vino in cambio di sale. È stata poi adattata per la costruzione delle dighe di Cancano.
Il cielo è parzialmente nuvoloso, con qualche occhiata di sole; la temperatura è ideale per una camminata in montagna.
Lasciata l’auto ad uno dei grandi parcheggi di Cancano, alle 9:10 partiamo sul versante SW del lago in direzione del Ristoro San Giacomo (1950 m). Nei pressi del parcheggio è ubicato il “Rent a Bike Cancano”, una struttura finalizzata alla promozione del turismo sostenibile e della mobilità dolce all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio.
Benché il lago sia artificiale, il colpo d’occhio è molto gradevole, in particolare per le tonalità mutevoli che lo specchio d’acqua offre. Man mano avanziamo, il paesaggio diventa sempre più affascinante. Per i miei gusti raggiunge l’apice nel tratto che dalla diga, costeggiando il Lago di San Giacomo, porta all’imbocco della Valle Pettini. È un susseguirsi di radure ornate di pini mughi, fra i quali possiamo osservare un’elegante capriola, che ci osserva, per nulla impaurita.
Proseguiamo fino al bivio per la Malga Trela, quindi torniamo al ristoro per un birrino.
Capriolo femmina
Raggiunta la diga, percorriamo la lunga corona che ci porta sul versante settentrionale del Lago di Cancano. Facciamo una pausa pranzo al Rifugio Val Fraéle (1954 m), preso d’assalto da camminatori e ciclisti. Alle 13:00 ci avviamo sulla sterrata a nord-est del Lago di Cancano, molto meno frequentata di quella del versante opposto e non percorribile dalle auto e dalle moto. Per contro, al nostro arrivo al successivo ristoro, il Rifugio Solena (1955 m), vediamo decine di motociclette, nonché auto e naturalmente mtb. Suppongo che sia uno dei ristoranti più frequentati della valle. Ci rimangono ancora 25 minuti di cammino per chiudere l’anello al parcheggio di Cancano, dopo 5 h e 40 min dalla partenza.
Passeggiata nel magnifico paesaggio dei Laghi di Cancano, nella valle di Fraéle.
L’itinerario ripropone parte dell’Antica Via Imperiale d’Alemagna, che garantiva nei tempi antichi il collegamento tra l’Alta Valtellina e le terre d’oltralpe. Si trattava di una mulattiera alpina che, inerpicandosi per la Valle di Fraéle raggiungeva la Val Monastero attraverso la Val Mora. I mercanti la utilizzavano per il commercio del vino, monopolio di Bormio fino al 1487, verso Austria e Baviera; il viaggio all’inverso serviva a trasportare verso il Bormiese carichi di salgemma delle miniere di Hall.
Tempo trascorso: 5 h 40 min
Dislivello in salita: 175 m
Quota massima: 1969 m
Quota minima: 1902 m
Sviluppo complessivo: 16,21 km
Difficoltà: T1
Copertura della rete cellulare: buona
Soccorso sanitario: 118
Numero emergenza unico europeo: 112
Polizia: 113Partecipanti: Lore e siso.

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