Zuccone Campelli 2159 e altri Zucchi in traversata
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Da Moggio in Valsassina, parcheggio in Piazza Fontana di fronte al municipio. Risaliamo la Via Roncaiolo, fino a che sulla sinistra incontriamo i cartelli che indicano i Piani d'Artavaggio. Ma dopo pochi minuti su questa sterrata, pieghiamo a sinistra per sentieri poco frequentati che ci porteranno su una dorsale e a intercettare il segnavia 721 che passa dalle Baite Corniseglio 1150, Acquadela 1190 e Prato dell'Orso 1340. Poi la dorsale si fà più definita e in terreno aperto e arriva alla Bocchetta di Pesciola 1784. Ora svoltando a destra imbocchiamo il Sentiero degli Stradini che percorriamo fino al cartello che indica la Ferrata Pesciola, a cui arriviamo con breve risalita.
La via ferrata è già abbastanza dura per il mio livello, un pò troppo muscolare, arrivati al bivio della variante difficile, chiaramente prendo quella facile che si infila in un foro nella roccia e poi affronta una scala di ferro.
Quindi dopo altri tratti abbastanza faticosi arriviamo in vetta del Zucco di Pesciola 2094 m.
Il caldo si fà sentire e ci tocca cercare un riparo all'ombra, sotto parete per la pausa pranzo.
Continuando la salita arriviamo alla cima di quota 2141 m con il monumento col profilo di Cristo.
Quindi passiamo dalla quota 2157 dove arriva la via normale da Artavaggio da destra. Poi si tocca la cima 2158 e quindi la croce di vetta dello Zuccone Campelli 2159 m.
Pochi metri prima di arrivare in vetta parte la Ferrata Minonzio, che percorriamo in discesa, abbastanza lunga ma più facile della Pesciola, al suo termine arriviamo alla Bocchetta della Ferrata, da dove si potrebbe scendere a sinistra.
Noi invece seguiamo vecchi segni che ci fanno salire la dorsale verso Nord-Ovest con l'intenzione di raggiungere il Barbesino.
Poi quando la traccia sembra scendere, vado a verificare se si poteva stare di cresta, niente però. Bisogna perdere un pò di quota e poi si risale senza problemi alla croce del Zucco Barbesino 2152.
Scendiamo dunque la dorsale erbosa ovest, che passa da alcune doline ( sprofondamenti carsici-ex grotte crollate ), Arrivati alla più imponente di esse : Dolina La Caldera 1915 m, svoltiamo a sinistra e scendiamo alle piste da sci del Vallone dei Camosci e quindi al Rifugio Lecco, da dove con piccola risalita torniamo alla Bocchetta di Pesciola 1784. La discesa avverrà con il sentiero 722, che passa dalla Baita di Pesciola Alta e poi già nel bosco anche da quella bassa, qui c'è una bella fontana di acqua fresca.
Più sotto passiamo dalla Baita Ronco, da La Piazza e dalle Baite di Faggio e con una strada sterrata arriviamo a Moggio chiudendo il giro.
La via ferrata è già abbastanza dura per il mio livello, un pò troppo muscolare, arrivati al bivio della variante difficile, chiaramente prendo quella facile che si infila in un foro nella roccia e poi affronta una scala di ferro.
Quindi dopo altri tratti abbastanza faticosi arriviamo in vetta del Zucco di Pesciola 2094 m.
Il caldo si fà sentire e ci tocca cercare un riparo all'ombra, sotto parete per la pausa pranzo.
Continuando la salita arriviamo alla cima di quota 2141 m con il monumento col profilo di Cristo.
Quindi passiamo dalla quota 2157 dove arriva la via normale da Artavaggio da destra. Poi si tocca la cima 2158 e quindi la croce di vetta dello Zuccone Campelli 2159 m.
Pochi metri prima di arrivare in vetta parte la Ferrata Minonzio, che percorriamo in discesa, abbastanza lunga ma più facile della Pesciola, al suo termine arriviamo alla Bocchetta della Ferrata, da dove si potrebbe scendere a sinistra.
Noi invece seguiamo vecchi segni che ci fanno salire la dorsale verso Nord-Ovest con l'intenzione di raggiungere il Barbesino.
Poi quando la traccia sembra scendere, vado a verificare se si poteva stare di cresta, niente però. Bisogna perdere un pò di quota e poi si risale senza problemi alla croce del Zucco Barbesino 2152.
Scendiamo dunque la dorsale erbosa ovest, che passa da alcune doline ( sprofondamenti carsici-ex grotte crollate ), Arrivati alla più imponente di esse : Dolina La Caldera 1915 m, svoltiamo a sinistra e scendiamo alle piste da sci del Vallone dei Camosci e quindi al Rifugio Lecco, da dove con piccola risalita torniamo alla Bocchetta di Pesciola 1784. La discesa avverrà con il sentiero 722, che passa dalla Baita di Pesciola Alta e poi già nel bosco anche da quella bassa, qui c'è una bella fontana di acqua fresca.
Più sotto passiamo dalla Baita Ronco, da La Piazza e dalle Baite di Faggio e con una strada sterrata arriviamo a Moggio chiudendo il giro.
Tourengänger:
Antonio59 !

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Kommentare (2)