Piz Platta 3392 m - Salita da Mulegns con neve
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Il Piz Platta è una montagna che sprigiona carattere e grandiosità. È una piramide che attira da lontano. Merita i 150 km di strada che ho percorso per visitarlo. Quando mi sono ritrovato ai suoi piedi sono rimasto affascinato.
Ben più di quanto mi aspettassi.
Il mio telefono è rimasto a lungo in ombra a causa della massa di questo colosso e del magnetismo che ne deriva.
Il Piz Platta visto da un punto ai suoi piedi (da Tga)
Lunga salita da Mulegns
Salire al Piz Platta da Mulegns è lunga ma consente di ammirare la propria meta da lontano, di avvicinarsi gradualmente contemplando la montagna e l'ambiente circostante. Tga, località ai piedi del Piz Platta, è un luogo incantevole, che mi ha davvero sorpreso. È una tappa non obbligata che consiglio di aggiungere nel proprio itinerario di andata.
Il mio percorso aggira il Piz Platta delineandosi da nord-est a sud-ovest lungo la Val Bercla. Attraversa la piana di Tga. Aggira i contrafforti rocciosi orientali della montagna per poi infilarsi lungo uno stretto canalone e risalire una dolce vallata morenica fino alla base meridionale della vetta. Da qui punta direttamente alla cima lungo un canale dalle pendenze sostenute.
I primi 1000 metri li ho percorsi su terreno sgombro da neve. In basso già verdissimo. Dai 2400 metri fino alla vetta invece è ancora tutto bianco. Mi sono portato tutto il necessario: kit valanghe, ciaspole, ramponi, piccozza.
Parte alta del tour - sopra i 2400 metri
Da Mulegns, dove mi sono incamminato alle 06.20 (sveglia alle 03.00), ho seguito dapprima una strada, poi ho optato per il sentiero (si prende nei pressi di un pascolo a quota 1763 m). Fino a Tga si può seguire la strada sterrata, utile in caso di percorso innevato.
Il sentiero devia sul lato orografico destro prendendo subito quota. In seguito taglierebbe via tutta la piana di Tga per condurre nella Val Bercla direttamente. Ma io ho volutamente attraversato il ponte abbandonando il sentiero, attirato da quel piccolo insediamento e dalla vista sul Piz Platta.
Ponticello per Tga
Alle 07.40 sono a Tga. Mi dirigo verso il Platta attraversando la vasta pianura che lo precede. Poco prima di un secondo insediamento (Plang) taglio a sinistra per raggiungere la vallata da risalire.
Qui si capisce perchè sono passato da Tga
Attraverso un ponticello e inizio a risalire la vallata fiancheggiando il fiume. La traccia si disperde e devo ravanare un po' tra i rododendri. Più a monte la vallata si apre, compaiono le prime lingue di neve, il fiume è impetuoso. Devo individuare un varco tra i contrafforti rocciosi. Una volta trovato non è evidente attraversare il fiume: c'è un solo punto dove riesco a saltare. Con il peso dello zaino non è scontato.
Ora basandomi sulla traccia di ser59 risalgo un nevaio e arrampico un breve passaggio. Si tratta di un piccolo diedro. Superata la difficoltà (II) sono nei pendii superiori di roccette e risalgo un canalone seguendo una traccia che nella mappa è tratteggiata (T4). Questa si potrebbe prendere più a monte evitando il passaggio da arrampicare (che non è su buona roccia). Difatti al ritorno aggirerò seguendo la traccia ufficiale. Questo impone tuttavia di costeggiare il fiume impetuoso su nevai di dubbia tenuta.
Fiume impetuoso nei pressi del punto da attraversare
Quando esco dal canalone mi ritrovo affacciato su una dolce vallata innevata. Mi prendo una pausa. Cambio assetto e riparto. La neve è portante in basso ma diventa subito pesante e bagnata. La fatica la sento tutta. Raggiungo lentamente il punto 3140 m sulla cresta che separa la vallata da quella di Avers. In quel punto perviene anche la via di salita da Cresta. Evito di toccare il Tälihorn per risparmiare tempo. Non voglio dilungarmi. Seguo la cresta prestando attenzione alle cornici fino alla base dell'ampia cupola sommitale. Indosso i ramponi e con l'aiuto della piccozza risalgo la cupola da quota 3201 m. Dapprima mi sposto a destra tra le roccette e gli sfasciumi. Ci sono alcuni ometti che indicano la via. Poi individuo un bel canale. La pendenza sarà sui 40 gradi o poco più. La neve è un budino. A tratti affondo fino alla vita. Non sono felicissimo ma con pazienza risalgo il canale. Ci sono punti con meno neve dove tocco gli sfasciumi sottostanti. Nella parte più alta la neve è a tratti portante.
Canale per la vetta
La nebbia e il vento mi raggiungono e mi tengono compagnia per tutto il tempo necessario a salire e scendere dalla vetta. Ma non importa. I miei occhi e la mia anima si sono nutriti a sufficienza per oggi. Mi basta toccare la croce di vetta. Rapido, senza pause, ridiscendo. Ho un gran freddo. A quota 3201 m cambio di nuovo assetto: con le ciaspole corro veloce a valle ma impiegherò tanto a scaldarmi. Mi fermo finalmente per una pausa nello stesso punto del mattino, intorno ai 2400 metri. Sono passate più di 5 ore.
Ridiscendo il canalone fino al fiume: questa volta, come già detto, aggiro il passaggio ripido a monte. Cerco un guado ma non lo trovo. Pertanto costeggio il fiume tenendomi sopra i nevai fino al passaggio individuato al mattino.
Per la discesa successiva seguo il sentiero ufficiale che non passa più da Tga sebbene vi si avvicini molto.
Rapidamente mi dirigo a Mulegns e da qui riprendo l'auto e rientro in Ticino.
Video
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Ben più di quanto mi aspettassi.
Il mio telefono è rimasto a lungo in ombra a causa della massa di questo colosso e del magnetismo che ne deriva.
Il Piz Platta visto da un punto ai suoi piedi (da Tga)
Lunga salita da Mulegns
Salire al Piz Platta da Mulegns è lunga ma consente di ammirare la propria meta da lontano, di avvicinarsi gradualmente contemplando la montagna e l'ambiente circostante. Tga, località ai piedi del Piz Platta, è un luogo incantevole, che mi ha davvero sorpreso. È una tappa non obbligata che consiglio di aggiungere nel proprio itinerario di andata.
Il mio percorso aggira il Piz Platta delineandosi da nord-est a sud-ovest lungo la Val Bercla. Attraversa la piana di Tga. Aggira i contrafforti rocciosi orientali della montagna per poi infilarsi lungo uno stretto canalone e risalire una dolce vallata morenica fino alla base meridionale della vetta. Da qui punta direttamente alla cima lungo un canale dalle pendenze sostenute.
I primi 1000 metri li ho percorsi su terreno sgombro da neve. In basso già verdissimo. Dai 2400 metri fino alla vetta invece è ancora tutto bianco. Mi sono portato tutto il necessario: kit valanghe, ciaspole, ramponi, piccozza.
Parte alta del tour - sopra i 2400 metri
Da Mulegns, dove mi sono incamminato alle 06.20 (sveglia alle 03.00), ho seguito dapprima una strada, poi ho optato per il sentiero (si prende nei pressi di un pascolo a quota 1763 m). Fino a Tga si può seguire la strada sterrata, utile in caso di percorso innevato.
Il sentiero devia sul lato orografico destro prendendo subito quota. In seguito taglierebbe via tutta la piana di Tga per condurre nella Val Bercla direttamente. Ma io ho volutamente attraversato il ponte abbandonando il sentiero, attirato da quel piccolo insediamento e dalla vista sul Piz Platta.
Ponticello per Tga
Alle 07.40 sono a Tga. Mi dirigo verso il Platta attraversando la vasta pianura che lo precede. Poco prima di un secondo insediamento (Plang) taglio a sinistra per raggiungere la vallata da risalire.
Qui si capisce perchè sono passato da Tga
Attraverso un ponticello e inizio a risalire la vallata fiancheggiando il fiume. La traccia si disperde e devo ravanare un po' tra i rododendri. Più a monte la vallata si apre, compaiono le prime lingue di neve, il fiume è impetuoso. Devo individuare un varco tra i contrafforti rocciosi. Una volta trovato non è evidente attraversare il fiume: c'è un solo punto dove riesco a saltare. Con il peso dello zaino non è scontato.
Ora basandomi sulla traccia di ser59 risalgo un nevaio e arrampico un breve passaggio. Si tratta di un piccolo diedro. Superata la difficoltà (II) sono nei pendii superiori di roccette e risalgo un canalone seguendo una traccia che nella mappa è tratteggiata (T4). Questa si potrebbe prendere più a monte evitando il passaggio da arrampicare (che non è su buona roccia). Difatti al ritorno aggirerò seguendo la traccia ufficiale. Questo impone tuttavia di costeggiare il fiume impetuoso su nevai di dubbia tenuta.
Fiume impetuoso nei pressi del punto da attraversare
Quando esco dal canalone mi ritrovo affacciato su una dolce vallata innevata. Mi prendo una pausa. Cambio assetto e riparto. La neve è portante in basso ma diventa subito pesante e bagnata. La fatica la sento tutta. Raggiungo lentamente il punto 3140 m sulla cresta che separa la vallata da quella di Avers. In quel punto perviene anche la via di salita da Cresta. Evito di toccare il Tälihorn per risparmiare tempo. Non voglio dilungarmi. Seguo la cresta prestando attenzione alle cornici fino alla base dell'ampia cupola sommitale. Indosso i ramponi e con l'aiuto della piccozza risalgo la cupola da quota 3201 m. Dapprima mi sposto a destra tra le roccette e gli sfasciumi. Ci sono alcuni ometti che indicano la via. Poi individuo un bel canale. La pendenza sarà sui 40 gradi o poco più. La neve è un budino. A tratti affondo fino alla vita. Non sono felicissimo ma con pazienza risalgo il canale. Ci sono punti con meno neve dove tocco gli sfasciumi sottostanti. Nella parte più alta la neve è a tratti portante.
Canale per la vetta
La nebbia e il vento mi raggiungono e mi tengono compagnia per tutto il tempo necessario a salire e scendere dalla vetta. Ma non importa. I miei occhi e la mia anima si sono nutriti a sufficienza per oggi. Mi basta toccare la croce di vetta. Rapido, senza pause, ridiscendo. Ho un gran freddo. A quota 3201 m cambio di nuovo assetto: con le ciaspole corro veloce a valle ma impiegherò tanto a scaldarmi. Mi fermo finalmente per una pausa nello stesso punto del mattino, intorno ai 2400 metri. Sono passate più di 5 ore.
Ridiscendo il canalone fino al fiume: questa volta, come già detto, aggiro il passaggio ripido a monte. Cerco un guado ma non lo trovo. Pertanto costeggio il fiume tenendomi sopra i nevai fino al passaggio individuato al mattino.
Per la discesa successiva seguo il sentiero ufficiale che non passa più da Tga sebbene vi si avvicini molto.
Rapidamente mi dirigo a Mulegns e da qui riprendo l'auto e rientro in Ticino.
Video
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Tourengänger:
Michea82
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