Apuane - Traversata Roccandagia 1717 Monte Tambura 1890
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Prima trasferta apuana del 2024.
Partiamo da un parcheggio della parte bassa di Vagli Sopra 725 m, lungo l'asfalto risaliamo il paese, facciamo una piccola deviazione fino alla chiesa di San Lorenzo, poi imbocchiamo la mulattiera segnalata per Campocatino. Lungo la via incontriamo anche due ampie cappelle che potrebbero offrire riparo di emergenza.
Arrivati nel bel nucleo di casotti ben conservati di Campocatino 1000 m, traversiamo tra le baite risalendo il sentiero 177 che entra nel bosco e arriva al Passo Tombaccia 1350 m circa. A destra sceso pochi passi al punto più basso ( qui vi è un antico cippo confinario, forse tra i ducati di Massa e Lucca ), risalgo il vicino ma ostico Monte Tombaccia 1372 ( esposto ). Ritornato sul sentiero 177, dopo un paio di tratti attrezzati con cavo, si entra nella conca carsica della Carcaraia: un vero paradiso per la speleologia, con centinaia di grotte e alcune anche di oltre 1000 di profondità. Il meteo non è dei migliori, ma a sprazzi riusciamo a vedere le cime circostanti. A quota 1430 circa, quando siamo sotto la verticale del Monte Grondalpo, lasciamo il sentiero 177 diretto al Passo della Focolaccia, per prendere la traccia di sinistra segnata con una linea blu, che più avanti lasciamo per breve tempo, pensando a una via più diretta, in effetti conviene salire lungo i segni, che prontamente riprendiamo, salendo con essi alla Sella della Roccandagia 1653. Qui quasi nella nebbia, affrontiamo l'esile cresta piana che verso sud porta alla risalita finale fino alla vetta della Roccandagia 1717 m. Ritornati alla sella, si prova a salire alla cimetta di quota 1673 m, che è l'inizio della cresta Nord-Est del Tambura, ma il proseguo sembra laborioso, quindi si ridiscende sotto la sella, seguendo un esile traccia con qualche ometto, che si addentra in Carcaraia. Quando arriviamo in una conca, perdiamo completamente la traccia e a naso ci portiamo in cresta dopo aver aggirato alcune profonde grotte. Da qui la cresta è facile e arriviamo senza problemi sul Monte Tambura 1890 m: una delle cime più alte delle Alpi Apuane. La discesa ora è poco più che una formalità, scendiamo il lungo costone sud fino al Passo della Tambura 1622 m. Qui incontriamo la Via Vandelli: settecentesca mulattiera commerciale che collega Modena a Massa. Quindi a destra scendiamo alla Finestra Vandelli: siamo quasi all'ora di cena, ma con un ultimo sussulto saliamo le poche decine di metri che ci separano dal Picco dei Campaniletti 1459 m, disturbando un paio di caproni che già si pregustavano il tramonto. Dopo non resta che una corta risalita e siamo al Rifugio Nello Conti 1442 m, un nido d'aquila vista mare.
Partiamo da un parcheggio della parte bassa di Vagli Sopra 725 m, lungo l'asfalto risaliamo il paese, facciamo una piccola deviazione fino alla chiesa di San Lorenzo, poi imbocchiamo la mulattiera segnalata per Campocatino. Lungo la via incontriamo anche due ampie cappelle che potrebbero offrire riparo di emergenza.
Arrivati nel bel nucleo di casotti ben conservati di Campocatino 1000 m, traversiamo tra le baite risalendo il sentiero 177 che entra nel bosco e arriva al Passo Tombaccia 1350 m circa. A destra sceso pochi passi al punto più basso ( qui vi è un antico cippo confinario, forse tra i ducati di Massa e Lucca ), risalgo il vicino ma ostico Monte Tombaccia 1372 ( esposto ). Ritornato sul sentiero 177, dopo un paio di tratti attrezzati con cavo, si entra nella conca carsica della Carcaraia: un vero paradiso per la speleologia, con centinaia di grotte e alcune anche di oltre 1000 di profondità. Il meteo non è dei migliori, ma a sprazzi riusciamo a vedere le cime circostanti. A quota 1430 circa, quando siamo sotto la verticale del Monte Grondalpo, lasciamo il sentiero 177 diretto al Passo della Focolaccia, per prendere la traccia di sinistra segnata con una linea blu, che più avanti lasciamo per breve tempo, pensando a una via più diretta, in effetti conviene salire lungo i segni, che prontamente riprendiamo, salendo con essi alla Sella della Roccandagia 1653. Qui quasi nella nebbia, affrontiamo l'esile cresta piana che verso sud porta alla risalita finale fino alla vetta della Roccandagia 1717 m. Ritornati alla sella, si prova a salire alla cimetta di quota 1673 m, che è l'inizio della cresta Nord-Est del Tambura, ma il proseguo sembra laborioso, quindi si ridiscende sotto la sella, seguendo un esile traccia con qualche ometto, che si addentra in Carcaraia. Quando arriviamo in una conca, perdiamo completamente la traccia e a naso ci portiamo in cresta dopo aver aggirato alcune profonde grotte. Da qui la cresta è facile e arriviamo senza problemi sul Monte Tambura 1890 m: una delle cime più alte delle Alpi Apuane. La discesa ora è poco più che una formalità, scendiamo il lungo costone sud fino al Passo della Tambura 1622 m. Qui incontriamo la Via Vandelli: settecentesca mulattiera commerciale che collega Modena a Massa. Quindi a destra scendiamo alla Finestra Vandelli: siamo quasi all'ora di cena, ma con un ultimo sussulto saliamo le poche decine di metri che ci separano dal Picco dei Campaniletti 1459 m, disturbando un paio di caproni che già si pregustavano il tramonto. Dopo non resta che una corta risalita e siamo al Rifugio Nello Conti 1442 m, un nido d'aquila vista mare.
Tourengänger:
Antonio59 !,
Sam61


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Kommentare (4)