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Anello Rongio - Manavello - Rifugio Rosalba
Vista da Imerio - ( Imerio)
Oggi finalmente abbiamo portato a termine un’incompiuta di due anni fa (era il 2.02.2022), quando eravamo saliti al Baitello del Manavello per raggiungere poi il Rifugio Rosalba, ma allora eravamo stati respinti da un forte vento.
Con noi oggi ci sono gli amici della Girovagando e quindi siamo un bel gruppetto che, arrivato a Rongio verso le 7.00, si mette in cammino per raggiungere il Manavello, a cui arriviamo per ripido sentiero risalendo i boschi alle spalle del paese, seguendo le segnalazioni presenti.
Dopo una gradevole sosta riprendiamo il cammino seguendo la cresta dello Zucco di Manavello che ci deposita alla base dello Zucco di Portorella, che dovremo superare.
La salita per superare lo Zucco di Portorella è abbastanza dura e per progredire spesso si devono usare le mani per superare alcuni passaggi su roccia, anche se non ci sono mai passaggi particolarmente esposti o impegnativi, è comunque una bella prova e serve un discreto allenamento e buona determinazione.
Raggiunta la zona alta del roccioso Zucco di Portorella, inizia il pezzo secondo me più bello, che permette di proseguire dapprima per cresta, con qualche passaggio roccioso e poi attraversando in sommità i ripidi pratoni che danno sulla Val Scepina, mentre dall’altro lato si trova la selvaggia Val Scarettone.
Arrivati al Rifugio Rosalba (oggi chiuso), ci siamo concessi la consueta pausa pranzo con la ormai collaudata amicizia, affrontando con leggerezza la solita varietà di argomenti; oltre a noi erano presenti un’altra decina di escursionisti, con alcuni dei quali abbiamo scambiato le consuete chiacchere, in un clima reso particolare e «ovattato» dall’andirivieni delle nuvole basse, tipico delle Grigne.
Dopo la giusta sosta, abbiamo deciso di scendere dal versante della Val Scarettone, che appariva più sgombero da nuvole, iniziando dapprima la ripida discesa del bosco alle spalle del rifugio, per poi proseguire con andamento sempre tendente al ripido attraversando i vari dentro e fuori della montagna, arrivando a chiudere il nostro lungo giro ad anello a Rongio verso le 16.30 (la descrizione dettagliata del percorso è riportata sulle didascalie delle foto).
E’ stato sicuramente un giro dal notevole impegno fisico (l’ultima volta l’ho percorso con un amico una quindicina di anni fa), visto che si superano circa 1450 m di dislivello percorrendo 11 km in 6,5 ore di cammino effettivo, superando anche dei tratti impegnativi, ma gli scenari in cui ci siamo mossi sono stati davvero unici e questo ha mitigato in parte la stanchezza, grazie anche al meteo ottimale, cosa non banale in una primavera che stenta ancora a decollare.
Compagnia come sempre al top, cosa che ci ha regalato un’altra giornata da ricordare e quindi: alla prossima!

Video Percorso Interattivo
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