Cammino Minerario di Santa Barbara - 8^ tappa: Arbus - Gonnosfanadiga.
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Premessa:
E finalmente venne il giorno del ritorno in Sardegna per riprendere il Cammino Minerario di Santa Barbara, che l’anno scorso avevamo percorso fino ad Arbus, chiudendo l’ultimo report (del 18.05.2023) con questa frase: «dopo aver fatto le prime sette tappe, non rimane che proseguire quando potremo, per fare le altre ventitré che mancano per completare l’intero Cammino (498,7 km divisi in trenta tappe)»….
Quest’anno tutti i pernottamenti nelle posadas e nei B & B li abbiamo prenotati in anticipo, pianificando il percorso secondo le nostre intenzioni e necessità. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
La prima parte della tappa raggiunge la pianura del Campidano, dove incontriamo il paesaggio tipico delle attività agricole e zootecniche caratterizzato da uliveti, mandorleti e da vaste distese a pascolo. La seconda parte dell’itinerario (da Gonnosfanadiga a Perd’e Pibera) la effettueremo domani, perché in quest’ultima località non c’è attualmente possibilità di pernottamento.
Neanche nelle mie più rosee previsioni speravo di partire così presto da Arbus, infatti tutti i mezzi* utilizzati sono stati in perfetto orario e quindi, poco dopo le dieci, dopo aver acquistato i viveri per il pranzo, ci dirigiamo verso la periferia di Arbus percorrendo in discesa la stradina che, attraversando la zona industriale, ci porta subito nelle campagne.
*ore 5.50 aereo da Orio al Serio a Cagliari, dove atterriamo alle 7.00; ore 8.35 treno per San Gavino Monreale; ore 9.36 autobus per Arbus.
Sempre lungo stradine asfaltate o sterrate, attraversiamo le belle campagne a valle di Arbus dove visitiamo anche i resti di una chiesa campestre e la Tomba dei Giganti di San Cosimo, fermandoci a mangiare sotto l’ombra di un leccio.
Ripreso con calma il cammino, attraversiamo il guado di un torrente e imbocchiamo un’altra stradina, che poi diventerà asfaltata, che si dirige verso Gonnasfanadiga, passando di fianco ad alcune aziende agricole.
Arrivati verso le 14.30 alla nostra meta, cerchiamo il B & B (convenzionato con la Fondazione) dove dormiremo stanotte e, dopo una bella doccia, ci riposiamo un po’ per recuperare la levataccia di questa mattina.
Dedichiamo poi il tempo successivo ad una prolungata visita alla cittadina di Gonnosfanadiga, che si trova proprio ai piedi dei primi rilievi del massiccio del Linas e prenotiamo un tavolo al ristorante L’Ulivo (veramente consigliabile), dove mangeremo ottimamente: anche gli aspetti culinari sono una delle caratteristiche salienti e positivi del Cammino perché, quando si può, bisogna approfittare delle occasioni per assaporare i piatti dell’ottima cucina sarda.
La descrizione dettagliata del percorso è riportata nelle didascalie delle foto allegate cronologicamente.
Quella di oggi non è stata un’escursione impegnativa (10,2 km di cammino per 250 m di dislivello) ed era quello che ci voleva per iniziare (bella giornata anche se un po’ calda il pomeriggio), però domani si cambia musica, ma i pellegrini sono qui per camminare e quindi si va sempre con entusiasmo e voglia di scoprire posti nuovi!
Le introduzioni iniziali ed alcune note sulle foto (presenti anche nei report successivi) sono tratte dalla guida «Il Cammino Minerario di Santa Barbara – A piedi tra storia e natura – di Giampiero Pinna», edito da Terre di Mezzo, che abbiamo sempre usato lungo il cammino, oltre naturalmente alle tracce GPS scaricate dal sito della Fondazione del Cammino di Santa Barbara.
Mini filmato RELIVE visibile su https://www.relive.cc/view/vwq153Q5WBq
E finalmente venne il giorno del ritorno in Sardegna per riprendere il Cammino Minerario di Santa Barbara, che l’anno scorso avevamo percorso fino ad Arbus, chiudendo l’ultimo report (del 18.05.2023) con questa frase: «dopo aver fatto le prime sette tappe, non rimane che proseguire quando potremo, per fare le altre ventitré che mancano per completare l’intero Cammino (498,7 km divisi in trenta tappe)»….
Quest’anno tutti i pernottamenti nelle posadas e nei B & B li abbiamo prenotati in anticipo, pianificando il percorso secondo le nostre intenzioni e necessità. --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
La prima parte della tappa raggiunge la pianura del Campidano, dove incontriamo il paesaggio tipico delle attività agricole e zootecniche caratterizzato da uliveti, mandorleti e da vaste distese a pascolo. La seconda parte dell’itinerario (da Gonnosfanadiga a Perd’e Pibera) la effettueremo domani, perché in quest’ultima località non c’è attualmente possibilità di pernottamento.
Neanche nelle mie più rosee previsioni speravo di partire così presto da Arbus, infatti tutti i mezzi* utilizzati sono stati in perfetto orario e quindi, poco dopo le dieci, dopo aver acquistato i viveri per il pranzo, ci dirigiamo verso la periferia di Arbus percorrendo in discesa la stradina che, attraversando la zona industriale, ci porta subito nelle campagne.
*ore 5.50 aereo da Orio al Serio a Cagliari, dove atterriamo alle 7.00; ore 8.35 treno per San Gavino Monreale; ore 9.36 autobus per Arbus.
Sempre lungo stradine asfaltate o sterrate, attraversiamo le belle campagne a valle di Arbus dove visitiamo anche i resti di una chiesa campestre e la Tomba dei Giganti di San Cosimo, fermandoci a mangiare sotto l’ombra di un leccio.
Ripreso con calma il cammino, attraversiamo il guado di un torrente e imbocchiamo un’altra stradina, che poi diventerà asfaltata, che si dirige verso Gonnasfanadiga, passando di fianco ad alcune aziende agricole.
Arrivati verso le 14.30 alla nostra meta, cerchiamo il B & B (convenzionato con la Fondazione) dove dormiremo stanotte e, dopo una bella doccia, ci riposiamo un po’ per recuperare la levataccia di questa mattina.
Dedichiamo poi il tempo successivo ad una prolungata visita alla cittadina di Gonnosfanadiga, che si trova proprio ai piedi dei primi rilievi del massiccio del Linas e prenotiamo un tavolo al ristorante L’Ulivo (veramente consigliabile), dove mangeremo ottimamente: anche gli aspetti culinari sono una delle caratteristiche salienti e positivi del Cammino perché, quando si può, bisogna approfittare delle occasioni per assaporare i piatti dell’ottima cucina sarda.
La descrizione dettagliata del percorso è riportata nelle didascalie delle foto allegate cronologicamente.
Quella di oggi non è stata un’escursione impegnativa (10,2 km di cammino per 250 m di dislivello) ed era quello che ci voleva per iniziare (bella giornata anche se un po’ calda il pomeriggio), però domani si cambia musica, ma i pellegrini sono qui per camminare e quindi si va sempre con entusiasmo e voglia di scoprire posti nuovi!
Le introduzioni iniziali ed alcune note sulle foto (presenti anche nei report successivi) sono tratte dalla guida «Il Cammino Minerario di Santa Barbara – A piedi tra storia e natura – di Giampiero Pinna», edito da Terre di Mezzo, che abbiamo sempre usato lungo il cammino, oltre naturalmente alle tracce GPS scaricate dal sito della Fondazione del Cammino di Santa Barbara.
Mini filmato RELIVE visibile su https://www.relive.cc/view/vwq153Q5WBq
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