Monte di Portofino 610 tra mare e monti
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Ritorno in terra ligure.
Questa volta si va nel Parco Naturale di Portofino.
Il parcheggio a Camogli può essere traumatico: 20 euro per parcheggiare tutto il giorno.
Lasciato il mezzo in Via Cuneo, si esce da Camogli subito per vicoli e la Via San Rocco ( un viottolo di campagna ) che sale alla bella frazione di San Rocco di Camogli. Qui Sam il perditempo, viene subito attratto da una bella e rustica bottega e si precipita dentro a comprare la famosa focaccia ligure e del formaggio di capra locale.
Verso sud arriviamo a un bivio, noi prendiamo a sinistra il sentiero che va alle case di La Mortola e poi sale deciso nel bosco fino alla Sella Toca 460 m. Poi con sentiero pieno di cespugli saliamo al vicino Monte Toca 471 m, con trincee e fortificazioni. Una breve discesa verso sud ci porta a Semaforo Nuovo e proseguendo, alle Batterie e poi a Punta Chiappa fino a toccare il mare di questa suggestiva penisola. Risaliti di una trentina di metri, andiamo ancora in discesa fino giù al vicino Porto Pidocchio.
Risaliamo quindi ancora alle Batterie e al Centro Visite ( acqua ), qui prendiamo il sentiero ( difficile ) per san Fruttuoso, inizialmente in piano. Sin passa sotto l'attraente Monte Campana, e in discesa si transita dall'esposto Passo del Bacio ( attenzione è molto esposto sul mare ) dove ci sono delle catene. Numerosi saliscendi nelle vallecole, e alla fine arriviamo al bivio per Cala dell'Oro ( appena visibile ) qui si scende ad alcuni ruderi di costruzione, e fra i cespugli si individua un vecchio percorso abbandonato ( ci sono anche rari bolli ) con gradini di cemento che permettono di arrivare fino al mare alla Cala dell'Oro. Alcune capre inselvatichite pascolano in zona.
Risaliti al bivio, si sale di altri 200 metri di dislivello fino al Valico di Costa del termine 275 m.
Ora finalmente solo discesa fino alla Baia di San Fruttuoso, dove per la quarta volta tocchiamo il mare.
Passiamo dalla Torre Doria e abbiamo davanti la più grande risalita del nostro giro. Si sale lungo la vallecola ( Fosso di san Fruttuoso ), passando da un agriturismo ai Molini 244 m e più sopra da Caselle, fino ad arrivare a Pietre Strette 465 m. Ora salendo per stradicciole e sentieri verso sinistra ( Nord-Ovest ) arriviamo al punto culminante del Promontorio di Portofino e cioè l'omonimo monte 610 m. Che consiste in una grande spianata con il semaforo vecchio e un area attrezzata per il Picnic.
Dal Monte di Portofino, in ripida discesa verso nord raggiungiamo Gaixella 420, qui svoltiamo a sinistra e passiamo da una serie di cappellette lungo il sentiero che scende a San Rocco. Dove chiudiamo il giro. Poi non resta che scendere come all'andata a Camogli.
Lungo la discesa fra San Rocco e Camogli, un grande gabbiano ( forse un albatro ) lancia un sinistro versaccio mentre vola sopra di noi. Samuele mi mette in guardia da questi uccellacci che potrebbero scagazzarti addosso mentre volano. Ma l'uccellaccio probabilmente ha sentito tutto e poco dopo arriva pronta la vendetta.
Mentre cambiamo gli scarponi a fianco dell'auto, il gabbiano fà un sorvolo silenzioso, sganciando i suoi ordigni fecali proprio sulla macchina di Samuele, fortunatamente mancando noi. Risultato, macchina inguardabile :-) I gabbiani sono permalosi.
Questa volta si va nel Parco Naturale di Portofino.
Il parcheggio a Camogli può essere traumatico: 20 euro per parcheggiare tutto il giorno.
Lasciato il mezzo in Via Cuneo, si esce da Camogli subito per vicoli e la Via San Rocco ( un viottolo di campagna ) che sale alla bella frazione di San Rocco di Camogli. Qui Sam il perditempo, viene subito attratto da una bella e rustica bottega e si precipita dentro a comprare la famosa focaccia ligure e del formaggio di capra locale.
Verso sud arriviamo a un bivio, noi prendiamo a sinistra il sentiero che va alle case di La Mortola e poi sale deciso nel bosco fino alla Sella Toca 460 m. Poi con sentiero pieno di cespugli saliamo al vicino Monte Toca 471 m, con trincee e fortificazioni. Una breve discesa verso sud ci porta a Semaforo Nuovo e proseguendo, alle Batterie e poi a Punta Chiappa fino a toccare il mare di questa suggestiva penisola. Risaliti di una trentina di metri, andiamo ancora in discesa fino giù al vicino Porto Pidocchio.
Risaliamo quindi ancora alle Batterie e al Centro Visite ( acqua ), qui prendiamo il sentiero ( difficile ) per san Fruttuoso, inizialmente in piano. Sin passa sotto l'attraente Monte Campana, e in discesa si transita dall'esposto Passo del Bacio ( attenzione è molto esposto sul mare ) dove ci sono delle catene. Numerosi saliscendi nelle vallecole, e alla fine arriviamo al bivio per Cala dell'Oro ( appena visibile ) qui si scende ad alcuni ruderi di costruzione, e fra i cespugli si individua un vecchio percorso abbandonato ( ci sono anche rari bolli ) con gradini di cemento che permettono di arrivare fino al mare alla Cala dell'Oro. Alcune capre inselvatichite pascolano in zona.
Risaliti al bivio, si sale di altri 200 metri di dislivello fino al Valico di Costa del termine 275 m.
Ora finalmente solo discesa fino alla Baia di San Fruttuoso, dove per la quarta volta tocchiamo il mare.
Passiamo dalla Torre Doria e abbiamo davanti la più grande risalita del nostro giro. Si sale lungo la vallecola ( Fosso di san Fruttuoso ), passando da un agriturismo ai Molini 244 m e più sopra da Caselle, fino ad arrivare a Pietre Strette 465 m. Ora salendo per stradicciole e sentieri verso sinistra ( Nord-Ovest ) arriviamo al punto culminante del Promontorio di Portofino e cioè l'omonimo monte 610 m. Che consiste in una grande spianata con il semaforo vecchio e un area attrezzata per il Picnic.
Dal Monte di Portofino, in ripida discesa verso nord raggiungiamo Gaixella 420, qui svoltiamo a sinistra e passiamo da una serie di cappellette lungo il sentiero che scende a San Rocco. Dove chiudiamo il giro. Poi non resta che scendere come all'andata a Camogli.
Lungo la discesa fra San Rocco e Camogli, un grande gabbiano ( forse un albatro ) lancia un sinistro versaccio mentre vola sopra di noi. Samuele mi mette in guardia da questi uccellacci che potrebbero scagazzarti addosso mentre volano. Ma l'uccellaccio probabilmente ha sentito tutto e poco dopo arriva pronta la vendetta.
Mentre cambiamo gli scarponi a fianco dell'auto, il gabbiano fà un sorvolo silenzioso, sganciando i suoi ordigni fecali proprio sulla macchina di Samuele, fortunatamente mancando noi. Risultato, macchina inguardabile :-) I gabbiani sono permalosi.
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Antonio59 !
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