Lugano - Gandria - Oria, viaggio surreale tra civiltà e Wilderness
Uscita un po' improvvisata sul momento...
Dalla stazione FLP di Lugano (m.324) si discende per splendido percorso pedonale nel cuore della città, per poi raggiungere il lago e non lasciarlo più sin oltre al confine italiano, transitando con comoda passeggiata al Parco Civico, Cassarate, Castagnola e ovviamente la pittoresca Gandria (m.279). Dal villaggio si prosegue ora lungo la cantonale su comodo marciapiede a picco sul lago, superando tranquillamente la dogana svizzera e la prima galleria... Benvenuti nella "civile" Italia e addio marciapiede, per un chilometro di terrore (un autentico T6 autostradale per il malcapitato pedone...) in cui prestare continua attenzione ai velocipedi in transito, specie nel tratto di galleria.
Raggiunte le prime case di Oria (m.318) trovo subito la mulattiera con annessa segnaletica CAI che dovrebbe permettermi di tornare indietro leggermente più in quota: questo primo tratto è indubbiamente il più bello, pittoresco e in tema di atmosfere alla Fogazzaro, il quale proprio da queste parti visse per un periodo, concependo il suo immortale capolavoro. La mulattiera ha difatti la classica aria "antica", ma respira anche già tutta l'atmosfera selvaggia della Valsolda, incontrando e solcando una prima vallecola prima di giungere all'abbandonata baita di Rogo (m.460), in incantevole posizione al centro di una bella radura dominata dall'alto dal Sasso Rosso e il Monte Boglia. Lasciato a malincuore questo luogo idilliaco si cambia musica, dovendo discendere e risalire l'impervio solco della Val Malghera con un sentierino non sempre evidentissimo e moderatamente esposto, superando poi alcuni tronchi caduti e proseguendo più comodamente verso Origa (m.408), un vecchio Alpe abbandonato proprio sul confine di stato.
Si solca ora la Val di Oroch rientrando in Svizzera ed incontrando quasi subito la segnaletica ticinese (all'altezza del bivio per la dogana di Gandria), la quale con vari saliscendi per sentierino a tratti molto esposto (qualche attrezzatura), in un ambiente ricco di affascinanti carsismi, conduce infine a Gandria. Lungo questo tratto si trova una breve deviazione a monte per l'isolato e panoramico Sasso della Predescia (m.520), punto più alto del giro, e una cappelletta dedicata alla Madonna di Lourdes.
Il rientro a Lugano si svolge per il medesimo itinerario dell'andata.
NB. Lugano-Oria T1 - Oria-Origa-Gandria T2/T3
Dalla stazione FLP di Lugano (m.324) si discende per splendido percorso pedonale nel cuore della città, per poi raggiungere il lago e non lasciarlo più sin oltre al confine italiano, transitando con comoda passeggiata al Parco Civico, Cassarate, Castagnola e ovviamente la pittoresca Gandria (m.279). Dal villaggio si prosegue ora lungo la cantonale su comodo marciapiede a picco sul lago, superando tranquillamente la dogana svizzera e la prima galleria... Benvenuti nella "civile" Italia e addio marciapiede, per un chilometro di terrore (un autentico T6 autostradale per il malcapitato pedone...) in cui prestare continua attenzione ai velocipedi in transito, specie nel tratto di galleria.
Raggiunte le prime case di Oria (m.318) trovo subito la mulattiera con annessa segnaletica CAI che dovrebbe permettermi di tornare indietro leggermente più in quota: questo primo tratto è indubbiamente il più bello, pittoresco e in tema di atmosfere alla Fogazzaro, il quale proprio da queste parti visse per un periodo, concependo il suo immortale capolavoro. La mulattiera ha difatti la classica aria "antica", ma respira anche già tutta l'atmosfera selvaggia della Valsolda, incontrando e solcando una prima vallecola prima di giungere all'abbandonata baita di Rogo (m.460), in incantevole posizione al centro di una bella radura dominata dall'alto dal Sasso Rosso e il Monte Boglia. Lasciato a malincuore questo luogo idilliaco si cambia musica, dovendo discendere e risalire l'impervio solco della Val Malghera con un sentierino non sempre evidentissimo e moderatamente esposto, superando poi alcuni tronchi caduti e proseguendo più comodamente verso Origa (m.408), un vecchio Alpe abbandonato proprio sul confine di stato.
Si solca ora la Val di Oroch rientrando in Svizzera ed incontrando quasi subito la segnaletica ticinese (all'altezza del bivio per la dogana di Gandria), la quale con vari saliscendi per sentierino a tratti molto esposto (qualche attrezzatura), in un ambiente ricco di affascinanti carsismi, conduce infine a Gandria. Lungo questo tratto si trova una breve deviazione a monte per l'isolato e panoramico Sasso della Predescia (m.520), punto più alto del giro, e una cappelletta dedicata alla Madonna di Lourdes.
Il rientro a Lugano si svolge per il medesimo itinerario dell'andata.
NB. Lugano-Oria T1 - Oria-Origa-Gandria T2/T3
Tourengänger:
Poncione

Communities: Alleingänge/Solo, Hikr in italiano
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Kommentare (2)