Monte Barro 922m
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Monte Barro (922m)
Il Monte Barro sta alla montagna come la Minitalia sta al bel paese intero. Già perché è un monte di bassa quota che offre nel suo piccolo tutto ciò che un escursionista alle prime esperienze può sperare di trovare in un’uscita domenicale:
- una facile vetta da raggiungere con un panorama a 360°;
- 3 vie alternative per raggiungere la cima;
- una serie di divertenti anticime (per la precisione 3) dal versante sud, sud-est;
- una flora ricca di fiori di grande bellezza;
- un punto di ristoro nei pressi dell’ex sanatorio o più in basso alla baita degli alpini (con braci a muretto per grigliate);
- e persino una strada asfaltata per arrivarci su in macchina (non sino in cima, ma chi è più pigro diciamo che può partire già “in quota”).
In realtà il Monte Barro è una specie di oasi nel deserto, perché è un piccolo monte completamente staccato dal gruppo dei Corni di Canzo e circondato da centri abitati importanti quali Lecco, Valmadrera, Sala al Barro, Garlate e naturalmente dalle sponde del Lago di Galbiate, parte finale del ramo di Lecco del lago di Como. Non a caso si parla di Parco del Monte Barro. Nonostante la sua quota bassa offre percorsi divertenti ed a tratti anche spettacolari. Le vie possibili sono tre:
- 1 la via più semplice è una carrareccia che si incontra risalendo un paio di km della strada asfaltata che conduce sino all’ex-sanatorio. La carrareccia è ben indicata da un cartello a doc, parte sulla destra della sede stradale asfaltata e si inoltra subito ripida nel bosco fitto di vegetazione. Da qui ad un certo punto si godono bei scorci di panorama sul gruppo dei Corni di Canzo (Cornizzolo e Monte Rai), e anche se i cartelli che portano alla vetta finale recitano la classica frase “per escursionisti esperti”, credetemi, la via che porta in cima è veramente per tutti;
- 2 la via più divertente è quella che risale da sud-est e che fa scavalcare in rapida successione 3 anticime prima di accedere al tratto roccioso finale che porta sulla vetta vera e propria. Un su e giù che fa compiere più metri di dislivello del previsto ma che non fa annoiare, con scorci di panorama sul lago di Garlate e su Lecco. La via è leggermente più impegnativa della prima ma anche qui accessibile ai più;
- 3 la terza via parte dalla zona di San Michele (chiesa incompiuta sulle sponde del lago di Garlate, ramo di Lecco) e conduce ripidamente verso la cima, con un breve passaggio su roccia in discesa da una piccola anticima nel tratto finale. Questa via è un po’ più impegnativa ma solo se parliamo di escursionisti alle prime armi. Impegnativa perché più faticosa, soprattutto dal Sasso della Vecchia in avanti, e perché presenta appunto un passaggio in roccia finale (banale per chi ha esperienza).
Se avete bambini a cui mostrare una vetta per la prima volta il Monte Barro fa per voi. Fu così per me, per questo ci sono affezionato. La mia prima cima conquistata, il primo panorama divorato con gli occhi insieme ad un dolce panino al salame. Le Grigne, il Resegone, i laghi briantei, il gruppo dei Corni di Canzo e Lecco a far da cornice ad un momento magico ed indimenticabile. Una di quelle vette che pur non arrivando neppure a 1000 metri di quota acquistano un significato particolare; del resto si dice che il primo amore non si scorda mai, e forse è un po’ così anche per quella che fu, tanto tempo fa, la mia prima vetta.
Le foto si riferiscono a tre escursioni differenti del 2009 in cui ho ripercorso le tre vie citate nella relazione. Volendo si può salire da una via e scendere senza problema dall’altra, anche perché qui non ci sono problemi di orientamento particolare e con la giusta attenzione si può sempre tranquillamente tornare al punto di partenza di Galbiate, Sala al Barro.
Le tre escursioni sono state effettuate nelle date
22 marzo 2009
10 maggio 2009
07 giugno 2009
Le tre escursioni sono state effettuate nelle date
22 marzo 2009
10 maggio 2009
07 giugno 2009
Tourengänger:
Federico

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