Monte Sponda Vaga 2071 e Monte Cavandola 2050
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SINCERAMENTE... MENTE... MENTE.... MENTE..... ne è venuta un po’ troppa….di neve…!!!!
Tanta materia prima….e noi costretti a rimanere a casa per il pericolo valanghe… così passano le settimane aspettando il momento buono per ripartire….
Ed eccola…….la meta è una cimetta sicura.....anzi due: Monte Sponda Vaga e Monte Cavandola da Lizzola.
Arriviamo in una Lizzola presa d’assalto, non c’è un posto libero per parcheggiare, a fatica troviamo un buco....nel frattempo arriva il nostro amico Samuele, compagno di giornata per questa ciaspolata.
La zona è battuta da molti scialpinisti che sfruttano il versante in ombra per sciare in sicurezza e guadagnare quota.
L’itinerario parte a lato della piccola e dolce “pista” da sci del Campo Scuola di Lizzola. Per mezzo di quella che in estate risulta essere una mulattiera, si ripercorre il sentiero che ci porta nel bosco.
Alla nostra sinistra ben visibile la Baita Asta Bassa, manteniamo la destra seguendo una traccia bassa che costeggia il pascolo mentre altri scialpinisti proseguono lungo il sentiero in direzione della Chiesetta della Manina, verso il Monte Sasna.
Si va in piano ad attraversare il torrente, e si riprende a salire il lato destro della valle, su buona traccia seguendo il sentiero estivo.
Siamo circondati da numerosissimi scialpinisti…ciaspolatori?? si possono contare sulle dita di una mano….
Si raggiungono le baite dell’Asta Alta, un altro tratto in salita ci porta nella conca delle Foppe: davanti a noi il Barbarossa, a sinistra il passo delle Oche, accesso per le salite al Pizzol / Barbarossa / Punta delle Oche.
Noi invece rimontiamo il pendio a destra, seguendo le tracce del sentiero estivo ed ecco che ci ritroviamo a dover passare in mezzo ad una valanga… ci dicono che ogni anno scarica in questo punto….
Si arriva quindi nel tratto che costeggia la pista da sci, si raggiunge il punto di arrivo della seggiovia Sole-Sponda Vaga e in pochi minuti seguendo la costa del Monte Sponda Vaga si raggiunge la cima.
Foto, un po’ di riposo, si mangia e poi via si riparte..
Ben visibile dalla cima è rifugio Mirtillo con la sua terrazza panoramica sull’intera Alta Val Seriana e così rimanendo a bordo pista lo raggiungiamo.
C’è pieno di gente e c’è anche musica dal vivo.... ma noi abbiamo in mente la seconda cimetta di giornata...il Monte Cavandola, proprio di fronte al rifugio, visto da qui sembra ripidissimo....ha anche scaricato sull’altro versante…
Ci accorgiamo fin da subito che qualche scialpinista è passato… arriviamo all’altezza dei paravalanghe…ed ecco scorgiamo la Croce…faremo le foto ad una certa distanza, perché non ci fidiamo a proseguire oltre….
Riscendiamo al rifugio, breve sosta e poi non ritorniamo indietro, ma scendiamo dalle piste....o meglio dove si può rimanendo sul bordo, altrimenti per prati innevati....così compiamo un anello arrivando a Lizzola.
...e a fine giornata????........Caseificio Fratelli Paleni di Gromo…!!!!!!!
Tanta materia prima….e noi costretti a rimanere a casa per il pericolo valanghe… così passano le settimane aspettando il momento buono per ripartire….
Ed eccola…….la meta è una cimetta sicura.....anzi due: Monte Sponda Vaga e Monte Cavandola da Lizzola.
Arriviamo in una Lizzola presa d’assalto, non c’è un posto libero per parcheggiare, a fatica troviamo un buco....nel frattempo arriva il nostro amico Samuele, compagno di giornata per questa ciaspolata.
La zona è battuta da molti scialpinisti che sfruttano il versante in ombra per sciare in sicurezza e guadagnare quota.
L’itinerario parte a lato della piccola e dolce “pista” da sci del Campo Scuola di Lizzola. Per mezzo di quella che in estate risulta essere una mulattiera, si ripercorre il sentiero che ci porta nel bosco.
Alla nostra sinistra ben visibile la Baita Asta Bassa, manteniamo la destra seguendo una traccia bassa che costeggia il pascolo mentre altri scialpinisti proseguono lungo il sentiero in direzione della Chiesetta della Manina, verso il Monte Sasna.
Si va in piano ad attraversare il torrente, e si riprende a salire il lato destro della valle, su buona traccia seguendo il sentiero estivo.
Siamo circondati da numerosissimi scialpinisti…ciaspolatori?? si possono contare sulle dita di una mano….
Si raggiungono le baite dell’Asta Alta, un altro tratto in salita ci porta nella conca delle Foppe: davanti a noi il Barbarossa, a sinistra il passo delle Oche, accesso per le salite al Pizzol / Barbarossa / Punta delle Oche.
Noi invece rimontiamo il pendio a destra, seguendo le tracce del sentiero estivo ed ecco che ci ritroviamo a dover passare in mezzo ad una valanga… ci dicono che ogni anno scarica in questo punto….
Si arriva quindi nel tratto che costeggia la pista da sci, si raggiunge il punto di arrivo della seggiovia Sole-Sponda Vaga e in pochi minuti seguendo la costa del Monte Sponda Vaga si raggiunge la cima.
Foto, un po’ di riposo, si mangia e poi via si riparte..
Ben visibile dalla cima è rifugio Mirtillo con la sua terrazza panoramica sull’intera Alta Val Seriana e così rimanendo a bordo pista lo raggiungiamo.
C’è pieno di gente e c’è anche musica dal vivo.... ma noi abbiamo in mente la seconda cimetta di giornata...il Monte Cavandola, proprio di fronte al rifugio, visto da qui sembra ripidissimo....ha anche scaricato sull’altro versante…
Ci accorgiamo fin da subito che qualche scialpinista è passato… arriviamo all’altezza dei paravalanghe…ed ecco scorgiamo la Croce…faremo le foto ad una certa distanza, perché non ci fidiamo a proseguire oltre….
Riscendiamo al rifugio, breve sosta e poi non ritorniamo indietro, ma scendiamo dalle piste....o meglio dove si può rimanendo sul bordo, altrimenti per prati innevati....così compiamo un anello arrivando a Lizzola.
...e a fine giornata????........Caseificio Fratelli Paleni di Gromo…!!!!!!!
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