Poncione di Braga 2864 m e Capanna 2000 m
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Il Poncione di Braga è una meta invernale interessante.
Consente di svolgere un escursione su due giorni pernottando in una fantastica capanna.
L'ambiente è caratteristico, silenzioso e contemplativo, la vista è imprendibile. In primo piano si ha il vicino Basodino, per citarne uno.
È possibile svolgere l'ascesa anche in una singola giornata.
Siamo nel profondo Ticino selvaggio, ovvero in Val di Peccia, laterale della Val Lavizzara.
Con l'abbondante innevamento recente ho potuto finalmente prendere in considerazione un tour scialpinistico in queste zone.
Capanna e omonimo Poncione
Breve descrizione
Al sabato svolgiamo la salita alla Capanna. Siamo un gruppo misto: 3 persone con le pelli e 3 con le ciaspole. Il gruppo è così composto: io, Gabriele ed Enea con le pelli; Leila, Davikokar e jpbg con le ciaspole.
Ci organizziamo per spostare il minor numero di auto fino a Piano di Peccia e ci incamminiamo, per un brevissimo portage, da Ghiéba intorno alle 11.15.
Superate le cave attraversiamo un ponte e troviamo la neve. La strada da qui è completamente innevata.
Con gli sci ai piedi seguiamo la strada, gli amici con le ciaspole risalgono il sentiero più diretto. Ci ritroviamo all'imbocco della galleria Piode del Masnee. Ora risaliamo il sentiero nel bosco che presenta tratti ripidi. Incontriamo molte persone di ritorno dalla cima. Poche ci sono salite a causa del forte vento. Noi siamo tardivi in quanto abbiamo la capanna come obiettivo di giornata. In uno dei tratti ripidi del bosco mi scivola indietro uno sci e appoggiando la mano a terra mi procuro un taglio alla stessa con l'altro sci. Risolvo con una piccola medicazione.
Salita verso la Capanna Poncione di Braga
Terminato il bosco sbuchiamo presso l'Alpe di Srodan. Le pendenze si fanno molto dolci e intorno a noi compaiono le cime della zona: a sinistra il Pizzo della Rossa, il Castello e il Pulpito. Davanti a noi il Poncione di Braga e il Taneda.
Presto raggiungiamo la Capanna. Ci sono 2 ragazzi e una ragazza di Vaduz. Si fermano poco tempo per prendere il sole. Noi liberiamo dalla neve il pannello solare sul tetto e la fontana di fronte al rifugio.
È abbastanza presto per uscire a fare un po' di esercizi con l'hartva, la sonda e la pala. Ma troppo tardi per salire per esempio al Taneda (come mi sarebbe piaciuto). Inoltre la neve è molto bagnata e sfondosa.
Leila procura l'acqua dalla fonte da poco liberata
La serata procede piacevolmente con aperitivo, cena e musica.
All'indomani saliamo in vetta tutti quanti. Un gruppo é più veloce. Il mio gruppo (con Davide e Leila) è più lento.
Per la salita seguiamo la traccia diretta: non quella del Filo di Taneda ma procediamo ad ovest rispetto alla Capanna. Aggiriamo a sinistra il Motto di Cansgei che di fatto si presenta come una scogliera. Raggiungiamo, seguendo ampi pendii, una sella alla base della cresta NE. Questa è caratterizzata da un ampio terrazzo. Qui cambiamo assetto: lasciamo sci e ciaspole e indossiamo i ramponi. La cresta si impenna con brevi tratti fino a 40 o 45 gradi. Leila ha paura e dobbiamo darle supporto. In realtà è semplice la salita in vetta ma se non si ha esperienza può apparire difficile.
Salita al Poncione di Braga - di fianco al Motto di Cansgei
Pizzo della Rossa e Castello alle nostre spalle
Raggiunta la crestina sommitale in pochi istanti perveniamo in vetta. Ci aspetta Andy (salito prima assieme a Gabriele e Joao). Il cielo nel frattempo si è coperto (come previsto dal bollettino). In compenso non abbiamo vento. Possiamo ammirare il Basodino da vicino.
Poncione di Braga
Per la discesa seguiamo la stessa traccia. Per me sarà una buona occasione per allenarmi con gli sci.
Piccola pausa in capanna per recuperare il materiale, pranzare e sistemare i locali.
Quindi discesa fino a Ghiéba. In qualche modo riesco a sciare integralmente tutta la discesa.
Storie
/www.instagram.com/stories/highlights/18000367877596165/
Consente di svolgere un escursione su due giorni pernottando in una fantastica capanna.
L'ambiente è caratteristico, silenzioso e contemplativo, la vista è imprendibile. In primo piano si ha il vicino Basodino, per citarne uno.
È possibile svolgere l'ascesa anche in una singola giornata.
Siamo nel profondo Ticino selvaggio, ovvero in Val di Peccia, laterale della Val Lavizzara.
Con l'abbondante innevamento recente ho potuto finalmente prendere in considerazione un tour scialpinistico in queste zone.
Capanna e omonimo Poncione
Breve descrizione
Al sabato svolgiamo la salita alla Capanna. Siamo un gruppo misto: 3 persone con le pelli e 3 con le ciaspole. Il gruppo è così composto: io, Gabriele ed Enea con le pelli; Leila, Davikokar e jpbg con le ciaspole.
Ci organizziamo per spostare il minor numero di auto fino a Piano di Peccia e ci incamminiamo, per un brevissimo portage, da Ghiéba intorno alle 11.15.
Superate le cave attraversiamo un ponte e troviamo la neve. La strada da qui è completamente innevata.
Con gli sci ai piedi seguiamo la strada, gli amici con le ciaspole risalgono il sentiero più diretto. Ci ritroviamo all'imbocco della galleria Piode del Masnee. Ora risaliamo il sentiero nel bosco che presenta tratti ripidi. Incontriamo molte persone di ritorno dalla cima. Poche ci sono salite a causa del forte vento. Noi siamo tardivi in quanto abbiamo la capanna come obiettivo di giornata. In uno dei tratti ripidi del bosco mi scivola indietro uno sci e appoggiando la mano a terra mi procuro un taglio alla stessa con l'altro sci. Risolvo con una piccola medicazione.
Salita verso la Capanna Poncione di Braga
Terminato il bosco sbuchiamo presso l'Alpe di Srodan. Le pendenze si fanno molto dolci e intorno a noi compaiono le cime della zona: a sinistra il Pizzo della Rossa, il Castello e il Pulpito. Davanti a noi il Poncione di Braga e il Taneda.
Presto raggiungiamo la Capanna. Ci sono 2 ragazzi e una ragazza di Vaduz. Si fermano poco tempo per prendere il sole. Noi liberiamo dalla neve il pannello solare sul tetto e la fontana di fronte al rifugio.
È abbastanza presto per uscire a fare un po' di esercizi con l'hartva, la sonda e la pala. Ma troppo tardi per salire per esempio al Taneda (come mi sarebbe piaciuto). Inoltre la neve è molto bagnata e sfondosa.
Leila procura l'acqua dalla fonte da poco liberata
La serata procede piacevolmente con aperitivo, cena e musica.
All'indomani saliamo in vetta tutti quanti. Un gruppo é più veloce. Il mio gruppo (con Davide e Leila) è più lento.
Per la salita seguiamo la traccia diretta: non quella del Filo di Taneda ma procediamo ad ovest rispetto alla Capanna. Aggiriamo a sinistra il Motto di Cansgei che di fatto si presenta come una scogliera. Raggiungiamo, seguendo ampi pendii, una sella alla base della cresta NE. Questa è caratterizzata da un ampio terrazzo. Qui cambiamo assetto: lasciamo sci e ciaspole e indossiamo i ramponi. La cresta si impenna con brevi tratti fino a 40 o 45 gradi. Leila ha paura e dobbiamo darle supporto. In realtà è semplice la salita in vetta ma se non si ha esperienza può apparire difficile.
Salita al Poncione di Braga - di fianco al Motto di Cansgei
Pizzo della Rossa e Castello alle nostre spalle
Raggiunta la crestina sommitale in pochi istanti perveniamo in vetta. Ci aspetta Andy (salito prima assieme a Gabriele e Joao). Il cielo nel frattempo si è coperto (come previsto dal bollettino). In compenso non abbiamo vento. Possiamo ammirare il Basodino da vicino.
Poncione di Braga
Per la discesa seguiamo la stessa traccia. Per me sarà una buona occasione per allenarmi con gli sci.
Piccola pausa in capanna per recuperare il materiale, pranzare e sistemare i locali.
Quindi discesa fino a Ghiéba. In qualche modo riesco a sciare integralmente tutta la discesa.
Storie
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