Valvestino: Bollone_MFassane_MPallotto_Corna Rossa e MPinel
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Ancora la Valvestino!….. questa volta a cercare il Monte Fassane, mancato in una escursione precedente per non aver «preso» la giusta deviazione. Giornata questa spesa in larga parte tra creste e tracce di percorsi senza indicazioni e direzione da ricavare dalle mappe o direttamente «a vista» in loco. La zona di Valvestino ha un fascino particolare per l’ambiente austero a tratti selvaggio, per i versanti aspri e ripidi, ma di grande soddisfazione per i panorami sempre appaganti e per chi ama questi percorsi solitari e poco frequentati, con la consapevolezza però che in queste zone di semplice non c’è quasi niente ed i percorsi si devono affrontare con la dovuta preparazione e attenzione.
E così è per questa escursione, partenza da Bollone con il percorso cai 272 più breve (si fa per dire), passando nelle vicinanze della Cascina di Fassane e salendo la ripida valle di Fassane per arrivare sul sentiero a quota 1070 m a trovare la deviazione in corrispondenza di un marcato tornante. Qui si stacca in mezzo al bosco una debole traccia lungo il fianco del Monte Pallotto e senza grandi dislivelli arriva alla sella Fassane. La traccia prosegue a sinistra senza indicazioni, a volte più marcata a volte seguendo il proseguo logico del crinale con lo sfondo in bella vista il cocuzzolo del Monte Fassane marcato in vetta da un ometto in pietra e da una placca metallica per il rilevamento della posizione geodetica dell’IGM anno 1935. Ritornati alla sella decidiamo di salire il ripido versante senza traccia ma che ci porta in breve al punto panoramico di Sotto il Monte Pallotto, da lì il sentiero segnato e palinato ci porta al Monte Pallotto poco distante. Proseguiamo verso l’ex casello doganale dove troviamo le indicazioni per la Corna Rossa. Percorso già fatto nel passato, ma che ora condivido anche con l’amico Enzo.
Si segue un tracciolino che solo con un po’ di esperienza ci fa intuire essere un possibile percorso. Ogni tanto scompare e riappare qualche traccia, reso insidioso anche dalle abbondanti foglie secche; passa rasente i dirupi della Corna Rossa, qualche passaggio in cresta ed uno scavalco lo rendono un bellissimo percorso per chi ama questi tragitti poco frequentati. Si prosegue a vista verso il roccolo del Balin e sullo sfondo il Monte Pinel. In questo tratto, con un po’ di soddisfazione cerchiamo i cippi posti nel 1753 per delimitare i confini tra i territori austroungarici con la Repubblica di Venezia. All’andata sullo sterrato abbiamo visto il n.32, al Roccolo del Balin il n.29, saliamo il Monte Pinel senza indicazioni e troviamo il n.30, ci deve essere anche il n.31! seguiamo il crinale del Pinel tra rami e bosco ed al termine, dove il versante inizia a declinare in un grande masso è stato scolpito e ricavato il n.31….abbiamo fatto filotto, 29,30,31,32! Con un po’ di soddisfazione ritorniamo sulla mulattiera che ci condurrà a Bollone senza problemi e con la soddisfazione del sentiero ritrovato….ma questa è la Valvestino!. Giornata con un po’ di nuvolaglia che però non ha precluso la vista; temperatura decisamente alta per il periodo.
Tourengänger:
FrenkSF

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