Cima Calotta 3211 m
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La Calotta, è una di quelle cime che ha radicalmente cambiato fisionomia in pochi anni. Come dice il nome, essa aveva un rigonfio ghiacciaio nel versante nord, a forma di cupola, da cui il nome, e di cui restano solo un paio di ripidi e piatti rimasugli. Una via "asciutta" non è ancora stata sdoganata. Prima si saliva con picca e ramponi d'estate. Sarà quindi quasi una ricerca per raggiungere la vetta.
La nobile macchina di Samuele non può percorrere strade sterrate. ci tocca parcheggiare poco prima di imboccare la sterrata per Malga Caldea, sotto le baite di Bedolina a 1300 m circa. Prendiamo la sterrata e la percorriamo lungamente fino al cartello di inizio del sentiero 43, praticamente all'inizio di Malga Caldea. Fin qui abbiamo fatto 2750 metri lineari e 250 metri di dislivello, evitabili se si sale quassù con i mezzi.
Il sentiero parte molto bello, poi si scende a guadare il torrente della Val Salimmo, sul versante opposto si prosegue fino ad arrivare a un lungo tratto attrezzato con staffe e cavi d'acciaio ( ma per chi ? tutta la valle è un deserto ), arriviamo ad attraversare una vegetazione da terreni iper-azotati, dove la traccia scompare e poco sopra appare sotto le rocce, il piccolo Bivacco Spera 2000 m circa. 2 posti letto, senza acqua nei paraggi. Appena dopo sotto un abete ci sono 2 bei funghi porcini. Ora con un traverso ci si porta nel centro della valle. Si risale lungamente nell'erba a fianco di un torrentello. Che poi si guada ( acqua freschissima ). L'erba diventa meno alta e si procede meglio, si guadano altri 2 ruscelli. Arrivati all'inizio della conca pietrosa, c'è il bivio per la Bocchetta dei Buoi 2670 m circa. Individuiamo all'estrema destra della Calotta una vasta "rampa" per accedere alle parti sommitali, ma come si vedrà non era la scelta giusta, dal basso non si capiva neanche qual'è la vetta.
Comunque decidiamo di sfruttare il più possibile il sentiero marcato per il Bivacco Regosa, che ora procede in terreno morenico e anche fra grandi massi. Abbandoniamo questo sentiero a circa 2850, per portarci gradualmente verso destra ( sud ). saliamo tra massi e rocce montonate dal ghiacciaio appena scomparso, e incredibilmente sui 2950 troviamo alcuni ometti, li seguiamo per poco poi probabilmente il nostro predecessore ha scalato delle rocce lisce sopra l'ultimo ometto, noi le aggiriamo e ritornati in direzione del passaggio chiave, troviamo un ultimo ometto. Siamo appena a sinistra del residuo ghiacciaio superiore.a 3050 m circa. Salgo ora le roccette con passaggi di 1° e 2° grado. Dopo pochi minuti sono scoraggiato, ci siamo dati ancora mezz'ora di tempo al massimo per la vetta, ma se è tutto così. Sam non fa a tempo a ridarmi fiducia, che sono fuori dalle difficoltà, dopo aver costruito gli ometti del caso, si corre ora senza più difficoltà verso le rocce sommitali della Calotta 3211 m.
La discesa avviene per stessa via, seguendo per lo più i numerosi ometti costruiti da noi. Arrivati ancora sul sentiero 43 a 2850 non resta che rifare tutta la via a ritroso. Al Bivacco Spera prendo i 2 porcini, che faranno parte della nostra cena. e chiaramente arriviamo all'auto al buio. persone incontrate : zero. Nonostante i 2 bivacchi.
La nobile macchina di Samuele non può percorrere strade sterrate. ci tocca parcheggiare poco prima di imboccare la sterrata per Malga Caldea, sotto le baite di Bedolina a 1300 m circa. Prendiamo la sterrata e la percorriamo lungamente fino al cartello di inizio del sentiero 43, praticamente all'inizio di Malga Caldea. Fin qui abbiamo fatto 2750 metri lineari e 250 metri di dislivello, evitabili se si sale quassù con i mezzi.
Il sentiero parte molto bello, poi si scende a guadare il torrente della Val Salimmo, sul versante opposto si prosegue fino ad arrivare a un lungo tratto attrezzato con staffe e cavi d'acciaio ( ma per chi ? tutta la valle è un deserto ), arriviamo ad attraversare una vegetazione da terreni iper-azotati, dove la traccia scompare e poco sopra appare sotto le rocce, il piccolo Bivacco Spera 2000 m circa. 2 posti letto, senza acqua nei paraggi. Appena dopo sotto un abete ci sono 2 bei funghi porcini. Ora con un traverso ci si porta nel centro della valle. Si risale lungamente nell'erba a fianco di un torrentello. Che poi si guada ( acqua freschissima ). L'erba diventa meno alta e si procede meglio, si guadano altri 2 ruscelli. Arrivati all'inizio della conca pietrosa, c'è il bivio per la Bocchetta dei Buoi 2670 m circa. Individuiamo all'estrema destra della Calotta una vasta "rampa" per accedere alle parti sommitali, ma come si vedrà non era la scelta giusta, dal basso non si capiva neanche qual'è la vetta.
Comunque decidiamo di sfruttare il più possibile il sentiero marcato per il Bivacco Regosa, che ora procede in terreno morenico e anche fra grandi massi. Abbandoniamo questo sentiero a circa 2850, per portarci gradualmente verso destra ( sud ). saliamo tra massi e rocce montonate dal ghiacciaio appena scomparso, e incredibilmente sui 2950 troviamo alcuni ometti, li seguiamo per poco poi probabilmente il nostro predecessore ha scalato delle rocce lisce sopra l'ultimo ometto, noi le aggiriamo e ritornati in direzione del passaggio chiave, troviamo un ultimo ometto. Siamo appena a sinistra del residuo ghiacciaio superiore.a 3050 m circa. Salgo ora le roccette con passaggi di 1° e 2° grado. Dopo pochi minuti sono scoraggiato, ci siamo dati ancora mezz'ora di tempo al massimo per la vetta, ma se è tutto così. Sam non fa a tempo a ridarmi fiducia, che sono fuori dalle difficoltà, dopo aver costruito gli ometti del caso, si corre ora senza più difficoltà verso le rocce sommitali della Calotta 3211 m.
La discesa avviene per stessa via, seguendo per lo più i numerosi ometti costruiti da noi. Arrivati ancora sul sentiero 43 a 2850 non resta che rifare tutta la via a ritroso. Al Bivacco Spera prendo i 2 porcini, che faranno parte della nostra cena. e chiaramente arriviamo all'auto al buio. persone incontrate : zero. Nonostante i 2 bivacchi.
Tourengänger:
Antonio59 !,
Sam61


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Kommentare (7)