Testa Grigia da Ostafa
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La mancanza di tempo e i soliti problemi di fascite plantare sono accettabili alibi per presentarmi alla funivia del Crest di Champoluc questa mattina alla sua apertura alle 8:00 alla quale fa seguito il secondo troncone che alle 8:30 mi scarica in una luminosissima alpe Ostafa.
Dall'uscita dell'impianto, grazie ad una precisa segnaletica, imbocco il sentiero 12 che si dipana su un lungo, splendido traverso di elementare percorribilità dove alcuni strappi sono alternati da estesi tratti pianeggianti.
Dopo qualche chilometro pervengo alla conca dove si trovano i laghi Pinter che trascuro per immettermi sull'alta via n°1 e risalire un ampio canale che in breve perviene al colle Pinter.
Da Ostafa a qui in circa 1 ora dove le difficoltà non superano mai il T2.
Il colle mette in comunicazione la Val d'Ayas con la Valle di Gressoney ma io giro a sinistra e comincio ad arrancare su un pendio che non da tregua e sale sino all'ampia cresta che collega il Testa Grigia al Monte Pinter (sotto il quale c'è il bivacco Latelin). Questa salita nella parte alta prevede il passaggio in un paio di canali che in alcuni tratti si presentano infidi causa il solito brecciolino scivoloso.
Uscito in cresta mi fermo a riposare e guardare l'esteso panorama, un signore transita pervenendo dal Bivacco e mi propone di affrontare insieme le difficoltà che la Testa Grigia presenta nei duecento metri finali.
Accetto con gran piacere non prima di aver avvisato dei miei storici e recenti limiti su questo tipo di terreni.
No problem, partiamo e affrontiamo le seguenti asperità:
Panorama grandioso, favorito da giornata in cui il vento è stato al limite del rompere le scatole: lo sguardo spazia su moltissime grandi cime dell'intera Val d'Aosta. Peccato il "solito" cappello su un Cervino tristemente pelato.
Discesa per la via di salita: al solito mi sono trovato in difficoltà sui tratti attrezzati ma grazie al mio compagno di salita (e parziale discesa) Marco, li ho superati in relativa tranquillità.
Considerando queste difficoltà per me la valutazione generale dell'ascesa al Testa Grigia è T4, forse un po' eccessiva ma precauzionale. I problemi di percorribilità aumenteranno sensibilmente in caso di bagnato o presenza di ghiaccio/neve: in questi casi l'escursionista medio dovrebbe astenersi.
Tempi comprensivi di 45 minuti di pause complessive.
Sviluppo: 10,5 km; SE: 19,5 km circa (dati Strava).
Alcune foto sono storte, non so più come fare ma se le aprite si vedono dritte.
Dall'uscita dell'impianto, grazie ad una precisa segnaletica, imbocco il sentiero 12 che si dipana su un lungo, splendido traverso di elementare percorribilità dove alcuni strappi sono alternati da estesi tratti pianeggianti.
Dopo qualche chilometro pervengo alla conca dove si trovano i laghi Pinter che trascuro per immettermi sull'alta via n°1 e risalire un ampio canale che in breve perviene al colle Pinter.
Da Ostafa a qui in circa 1 ora dove le difficoltà non superano mai il T2.
Il colle mette in comunicazione la Val d'Ayas con la Valle di Gressoney ma io giro a sinistra e comincio ad arrancare su un pendio che non da tregua e sale sino all'ampia cresta che collega il Testa Grigia al Monte Pinter (sotto il quale c'è il bivacco Latelin). Questa salita nella parte alta prevede il passaggio in un paio di canali che in alcuni tratti si presentano infidi causa il solito brecciolino scivoloso.
Uscito in cresta mi fermo a riposare e guardare l'esteso panorama, un signore transita pervenendo dal Bivacco e mi propone di affrontare insieme le difficoltà che la Testa Grigia presenta nei duecento metri finali.
Accetto con gran piacere non prima di aver avvisato dei miei storici e recenti limiti su questo tipo di terreni.
No problem, partiamo e affrontiamo le seguenti asperità:
- un saltino di roccia aggettante di un paio di metri che va passato di forza grazie alla catena;
- la famosa cengia di una sessantina di metri di sviluppo: ho trovato questo segmento assolutamente sopravvalutato nelle difficoltà dalle varie relazioni che ho letto. Altro non è che un largo sentiero perlopiù pianeggiante che peraltro permette di prendere fiato dopo tanto arrancare;
- trenta quaranta metri di buona roccia relativamente appoggiata da salire grazie ad un sistema di catene in ottimo stato.
Panorama grandioso, favorito da giornata in cui il vento è stato al limite del rompere le scatole: lo sguardo spazia su moltissime grandi cime dell'intera Val d'Aosta. Peccato il "solito" cappello su un Cervino tristemente pelato.
Discesa per la via di salita: al solito mi sono trovato in difficoltà sui tratti attrezzati ma grazie al mio compagno di salita (e parziale discesa) Marco, li ho superati in relativa tranquillità.
Considerando queste difficoltà per me la valutazione generale dell'ascesa al Testa Grigia è T4, forse un po' eccessiva ma precauzionale. I problemi di percorribilità aumenteranno sensibilmente in caso di bagnato o presenza di ghiaccio/neve: in questi casi l'escursionista medio dovrebbe astenersi.
Tempi comprensivi di 45 minuti di pause complessive.
Sviluppo: 10,5 km; SE: 19,5 km circa (dati Strava).
Alcune foto sono storte, non so più come fare ma se le aprite si vedono dritte.
Tourengänger:
rochi

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