Monte Marmagna m 1851
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Questa domenica abbiamo scelto di andare sull' Appennino Tosco-Emiliano, luogo ideale per gite tardo-primaverili e autunnali, quando è facile trovare cielo terso e panorami che vanno dal mare alle Alpi.
L'estate è troppo calda da queste parti e l'aria umida provoca nebbie e frequenti temporali.
Con me e Graziella ci sono Emoke, Marco e Lorenzo.
Arrivati a Lagdei, prendiamo una bellissima mulattiera lastricata che sale nella faggeta (sentiero 723A), e in meno di un'ora raggiungiamo le sponde del Lago Santo e il rifugio Mariotti.
Da questo, lungo il sentiero 723, puntiamo la Sella del Marmagna (m 1725) che raggiungiamo dopo essere usciti dal bosco.
Ci troviamo sullo spartiacque tra Emilia e Toscana, dove corre il sentiero "00" di crinale, che poi è anche l'asse portante della GEA, il grandioso itinerario che dal confine tosco-marchigiano porta in Liguria.
Dalla sella risaliamo sulla sinistra il crinale e in breve siamo sul Monte Aquilotto. Sguardo al panorama, ritorno alla sella e salita al Monte Marmagna.
Il panorama è vastissimo: spazia dalle Apuane alle Alpi; si distinguono (col binocolo), da una parte Portovenere e dall'altra il Bernina e il Disgrazia.
La giornata è stupenda; sul crinale spira una brezza piuttosto fresca; ci mettiamo sottovento e facciamo una lunga sosta picnic.
Di escursionisti tosco-emiliani neanche l'ombra; ci siamo noi, un gruppetto di bergamaschi e un gruppone di veneti, che sono arrivati col pulman e hanno dormito al rifugio Lagdei.
Lasciata la cima del Marmagna, abbiamo proseguito lungo il sentiero di crinale "00" facendo una bella cavalcata: siamo scesi alla Sella Braiola e salito il Monte Braiola, dove si trova un cippo datato 1828, che delimitava il confine tra Ducato di Parma-Piacenza e Granducato di Toscana.
Raggiunta infine la Bocchetta dell'Orsaro, siamo tornati a valle seguendo il sentiero 729 e le indicazioni per Ponte Rotto e Lagdei.
L'estate è troppo calda da queste parti e l'aria umida provoca nebbie e frequenti temporali.
Con me e Graziella ci sono Emoke, Marco e Lorenzo.
Arrivati a Lagdei, prendiamo una bellissima mulattiera lastricata che sale nella faggeta (sentiero 723A), e in meno di un'ora raggiungiamo le sponde del Lago Santo e il rifugio Mariotti.
Da questo, lungo il sentiero 723, puntiamo la Sella del Marmagna (m 1725) che raggiungiamo dopo essere usciti dal bosco.
Ci troviamo sullo spartiacque tra Emilia e Toscana, dove corre il sentiero "00" di crinale, che poi è anche l'asse portante della GEA, il grandioso itinerario che dal confine tosco-marchigiano porta in Liguria.
Dalla sella risaliamo sulla sinistra il crinale e in breve siamo sul Monte Aquilotto. Sguardo al panorama, ritorno alla sella e salita al Monte Marmagna.
Il panorama è vastissimo: spazia dalle Apuane alle Alpi; si distinguono (col binocolo), da una parte Portovenere e dall'altra il Bernina e il Disgrazia.
La giornata è stupenda; sul crinale spira una brezza piuttosto fresca; ci mettiamo sottovento e facciamo una lunga sosta picnic.
Di escursionisti tosco-emiliani neanche l'ombra; ci siamo noi, un gruppetto di bergamaschi e un gruppone di veneti, che sono arrivati col pulman e hanno dormito al rifugio Lagdei.
Lasciata la cima del Marmagna, abbiamo proseguito lungo il sentiero di crinale "00" facendo una bella cavalcata: siamo scesi alla Sella Braiola e salito il Monte Braiola, dove si trova un cippo datato 1828, che delimitava il confine tra Ducato di Parma-Piacenza e Granducato di Toscana.
Raggiunta infine la Bocchetta dell'Orsaro, siamo tornati a valle seguendo il sentiero 729 e le indicazioni per Ponte Rotto e Lagdei.
Tourengänger:
grandemago,
Lella


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Kommentare (2)