Monte Scaletta Mt. 2840
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...ed eccoci arrivati al secondo giorno in Valle Maira… per dirla in gergo ciclistico oggi è tappa dura…durissima…destinazione Monte Scaletta!!!!
Partiamo da borgata Chialvetta e da qui ci dirigiamo verso Pratorotondo, sede di diverse colonie di ragazzi che animano un po’ il borgo, sperando che facciano anche qualche giro per i monti insieme ai loro educatori… visto che in tutto il percorso abbiamo visto al massimo tre o quattro persone...
Da Pratorotondo andiamo verso Viviere e da qui nel bosco su sterrata con direzione Prato Ciorliero.
Prima di arrivare a Prato Ciorliero incontriamo un bivio con palina, qui bisogna abbandonare la sterrata e svoltare a destra seguendo per il Passo dell’Escalon e Colle della Scaletta.
Ci addentriamo ora in un bel bosco di larici in moderata salita sovrastati da imponenti pareti rocciose.
Poi usciamo dal bosco e incontriamo una traccia proveniente dal sottostante, Prato Ciorliero.
Ora il sentiero piega verso destra e bisogna trascurare i bivi , continuando sempre dritti, comunque il sentiero è sempre ben segnalato.
Il sentiero si addentra nel vallone, fra ampi prati e pietraie, con di fronte a noi già ben visibile il Monte Scaletta e alla nostra destra la frastagliata Costa Denti.
Seguendo sempre l’evidente sentiero principale si inizia a salire superando un canalino roccioso, ed approdando al Passo dell’Escalon.
Ora si procede in falsopiano, al margine di una vasta pietraia sulla sinistra, alla base delle pareti dello Scaletta.
Il sentiero ci conduce verso sinistra e con maggiore pendenza eccoci al Colle della Scaletta, intaglio fra il Monte Scaletta e il Monte Vanclava.
Qui si svolta a sinistra seguendo i segnavia del sentiero Roberto Cavallaro, che si inerpica con numerosi tornanti su sfasciumi e roccette fino a raggiungere la base della parete rocciosa, in corrispondenza dell’imbocco della galleria scavata nella roccia in tempo di guerra e che bisogna ora percorrere.
Ci muniamo di pile frontali, in quanto, a parte il primo tratto rettilineo che è discretamente illuminato, dopo aver svoltato a sinistra ci si ritrova in totale assenza di luce fino al piccolo sbocco, raggiunto dopo aver svoltato nuovamente a sinistra.
Una volta usciti dalla galleria troviamo il classico ghiaisco che rende il terreno instabile, si procede su roccette che attraversano diversi canalini anche franati, poi, con ancora alcuni tornantini su pendio detritico, si raggiunge dapprima i resti di un bunker e infine la vetta del Monte Scaletta.
Finalmente neanche una nuvola in cielo…. bellissimo il panorama sui sottostanti Laghi di Roburent, sul vicino Oronaye, Monviso, Rocca la Meja…. qualche foto… una breve sosta visto che la discesa sarà ancora lunga e via verso il giro ad anello.
Per l’anello bisogna scendere sul versante opposto a quello di salita, seguendo sempre i segnavia del sentiero Roberto Cavallero.
Raggiungiamo in breve un colletto, dal quale, con qualche tratto leggermente esposto su roccette, si risale velocemente in cresta con belle visuali sui sottostanti laghi e su tanti pinnacoli dolomitici.
Si arriva poi ad una forcella, superata la quale una catena aiuta a percorre con maggior sicurezza una cengietta esposta.
Poco dopo un’altra catena permette di scendere un piccolo risalto roccioso, superato il quale un breve traverso, anch’esso attrezzato con catena, conduce alla base di un particolare torrione dove termina il tratto roccioso.
Ora si scende su traversi in ambiente più aperto e panoramico, decisamente dolomitico, che conducono al Passo Peroni.
Al colle troviamo in alto a destra la casermetta del Bric.
Si prosegue verso sinistra sempre su sentiero che corre abbastanza pianeggiante lungo l’acquedotto militare, dove bisogna fare attenzione ai numerosi pozzetti, alcuni proprio a livello del sentiero, fino ad arrivare al Passo la Croce, dove è posto il bivacco Due Valli.
Si scende ora seguendo sempre il sentiero Roberto Cavallero, si passa a sinistra di alcuni torrioni e si arriva all’imbocco di un ripido canalino di terra dura, scivolosa ,praticamente franato, dove sono state poste delle catene.
Si scende il ripido canalino che sbuca a Colletta Vittorio, da qui a sinistra su bella mulattiera si giunge sul poggio dove sorge il Ricovero Militare dell’Escalon.
Ora si scende sempre su mulattiera, fino a sbucare sulla sterrata che conduce a Prato Ciorliero e concludere così l’anello.
La Val Maira si conferma sempre posto di straordinaria bellezza e ci ha permesso di compiere un giro tra i più belli mai fatti….. in completa solitudine… nulla da invidiare alle più note cime dolomitiche trentine e altoatesine… almeno una volta all’anno bisogna ritornarci….senz’altro…..!!!!
Partiamo da borgata Chialvetta e da qui ci dirigiamo verso Pratorotondo, sede di diverse colonie di ragazzi che animano un po’ il borgo, sperando che facciano anche qualche giro per i monti insieme ai loro educatori… visto che in tutto il percorso abbiamo visto al massimo tre o quattro persone...
Da Pratorotondo andiamo verso Viviere e da qui nel bosco su sterrata con direzione Prato Ciorliero.
Prima di arrivare a Prato Ciorliero incontriamo un bivio con palina, qui bisogna abbandonare la sterrata e svoltare a destra seguendo per il Passo dell’Escalon e Colle della Scaletta.
Ci addentriamo ora in un bel bosco di larici in moderata salita sovrastati da imponenti pareti rocciose.
Poi usciamo dal bosco e incontriamo una traccia proveniente dal sottostante, Prato Ciorliero.
Ora il sentiero piega verso destra e bisogna trascurare i bivi , continuando sempre dritti, comunque il sentiero è sempre ben segnalato.
Il sentiero si addentra nel vallone, fra ampi prati e pietraie, con di fronte a noi già ben visibile il Monte Scaletta e alla nostra destra la frastagliata Costa Denti.
Seguendo sempre l’evidente sentiero principale si inizia a salire superando un canalino roccioso, ed approdando al Passo dell’Escalon.
Ora si procede in falsopiano, al margine di una vasta pietraia sulla sinistra, alla base delle pareti dello Scaletta.
Il sentiero ci conduce verso sinistra e con maggiore pendenza eccoci al Colle della Scaletta, intaglio fra il Monte Scaletta e il Monte Vanclava.
Qui si svolta a sinistra seguendo i segnavia del sentiero Roberto Cavallaro, che si inerpica con numerosi tornanti su sfasciumi e roccette fino a raggiungere la base della parete rocciosa, in corrispondenza dell’imbocco della galleria scavata nella roccia in tempo di guerra e che bisogna ora percorrere.
Ci muniamo di pile frontali, in quanto, a parte il primo tratto rettilineo che è discretamente illuminato, dopo aver svoltato a sinistra ci si ritrova in totale assenza di luce fino al piccolo sbocco, raggiunto dopo aver svoltato nuovamente a sinistra.
Una volta usciti dalla galleria troviamo il classico ghiaisco che rende il terreno instabile, si procede su roccette che attraversano diversi canalini anche franati, poi, con ancora alcuni tornantini su pendio detritico, si raggiunge dapprima i resti di un bunker e infine la vetta del Monte Scaletta.
Finalmente neanche una nuvola in cielo…. bellissimo il panorama sui sottostanti Laghi di Roburent, sul vicino Oronaye, Monviso, Rocca la Meja…. qualche foto… una breve sosta visto che la discesa sarà ancora lunga e via verso il giro ad anello.
Per l’anello bisogna scendere sul versante opposto a quello di salita, seguendo sempre i segnavia del sentiero Roberto Cavallero.
Raggiungiamo in breve un colletto, dal quale, con qualche tratto leggermente esposto su roccette, si risale velocemente in cresta con belle visuali sui sottostanti laghi e su tanti pinnacoli dolomitici.
Si arriva poi ad una forcella, superata la quale una catena aiuta a percorre con maggior sicurezza una cengietta esposta.
Poco dopo un’altra catena permette di scendere un piccolo risalto roccioso, superato il quale un breve traverso, anch’esso attrezzato con catena, conduce alla base di un particolare torrione dove termina il tratto roccioso.
Ora si scende su traversi in ambiente più aperto e panoramico, decisamente dolomitico, che conducono al Passo Peroni.
Al colle troviamo in alto a destra la casermetta del Bric.
Si prosegue verso sinistra sempre su sentiero che corre abbastanza pianeggiante lungo l’acquedotto militare, dove bisogna fare attenzione ai numerosi pozzetti, alcuni proprio a livello del sentiero, fino ad arrivare al Passo la Croce, dove è posto il bivacco Due Valli.
Si scende ora seguendo sempre il sentiero Roberto Cavallero, si passa a sinistra di alcuni torrioni e si arriva all’imbocco di un ripido canalino di terra dura, scivolosa ,praticamente franato, dove sono state poste delle catene.
Si scende il ripido canalino che sbuca a Colletta Vittorio, da qui a sinistra su bella mulattiera si giunge sul poggio dove sorge il Ricovero Militare dell’Escalon.
Ora si scende sempre su mulattiera, fino a sbucare sulla sterrata che conduce a Prato Ciorliero e concludere così l’anello.
La Val Maira si conferma sempre posto di straordinaria bellezza e ci ha permesso di compiere un giro tra i più belli mai fatti….. in completa solitudine… nulla da invidiare alle più note cime dolomitiche trentine e altoatesine… almeno una volta all’anno bisogna ritornarci….senz’altro…..!!!!
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ralphmalph

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