Da Carisolo: Cima Lancia
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Escursione non particolarmente impegnativa ma dai panorami spettacolari specialmente nella parte alta. La valutazione T3 é data per la parte terminale di salita alla vetta, anche se gradonata la pendenza é notevole e per la deviazione di rientro a Cavrìa su un percorso poco visibile e con scarsi segnavia. Da Carisolo si prende la direzione per la Val di Genova, ma dopo circa 500 m una stradina a destra indica Campolo una stradina stretta che sale per circa 4 km fino alla località Campolo Alto dove si lascia la macchina in un ampio parcheggio a quota 1350 circa. Si prosegue su sterrato nel bosco fino alla Malga Geridolo, dove il bosco si dirada aprendo la vista sulla Val Rendena, qui troviamo le uniche persone del nostro girovagare e che hanno pernottato in questa struttura. Scambiamo qualche parere e qualche conferma del nostro itinerario; si sale verso la seconda malga Sarodole e qui il panorama è ampio, Adamello, Brenta e la Val Rendena e che ci porteremo appresso per tutto il tempo dell’escursione. Verifichiamo la possibilità di variare il rientro percorrendo un sentiero poco segnalato, ma ne riparleremo al ritorno. Si prosegue verso la località Pian dell’Asino dove spicca la bella struttura del Bivacco Massimo Nella, aperto e ben organizzato. Poco oltre su un masso la deviazione per Cima Lancia e dove inizia il percorso un po’ più impegnativo, su un lungo traverso che taglia un ripido versante tra sfasciumi di rocce e dove più in basso si vedono le malghe ed il percorso fatto; questo lungo tratto ci porta sul ripido e panoramico versante sud della pala finale della Cima Lancia. Tratto di salita questo veramente ripido e faticoso dove la pendenza tocca il 60-70%. La croce di vetta è posta in un avvallamento tra due piccoli risalti, ci soffermiamo sul quello più elevato per rifocillarci un po’ e per ammirare il panorama a 360°. La giornata ed il clima è perfetto e si fa tutto con calma. Con molta attenzione riprendiamo la discesa che diventa meno impegnativa con l’aiuto dei bastoncini; ritorniamo al bivacco; nel proseguo questa volta notiamo una struttura: una sorgente racchiusa e mimetizzata in una grotta e che porta acqua all’acquedotto di Carisolo. Proseguiamo fino alla malga Sarodole e qui prendiamo la decisione di percorrere il tratto poco segnato e poco battuto, con direzione Cavrìa, allungando un poco il percorso. In effetti l’erba alta nasconde un po’ il tracciato e i segnavia sono sbiaditi e radi, ma ne è valsa la pena: vallate verdi, rododendri in fiore e lo spettacolo del Brenta di fronte appaga la fatica. Poi il percorso prende decisamente a scendere in mezzo al bosco su traccia più evidente, fino alla località Cavrìa e poi al parcheggio.
Tourengänger:
FrenkSF

Communities: Hikr in italiano
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