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Alla ricerca dal lago (S)perduto
Vista da Imerio - ( imerio)
Oggi si ritorna in Valle del Drogo (una Valle laterale della Valle Spluga) per raggiungere la zona del Bivacco Val Capra.
Con i Malnat di giornata ci sono gli amici Giorgio e Gimmy dei Girovagando con cui ci troviamo alle 7.00 a Olmo (raggiunto in auto da San Giacomo Filippo, dopo Chiavenna) a cui si giunge percorrendo la lunga stradina asfaltata con i suoi 18 tornanti.
Partiti dal parcheggio situato subito dopo la chiesetta del paese, abbiamo risalito la nuova stradina che porta a Zecca (toponimo inquietante...; volendo si può arrivare qui anche in auto -comodo parcheggio sterrato- risparmiando un centinaio di metri di dislivello) per poi seguire il comodo sentiero che, attraversando un vasto bosco di larici, ci ha portati al bucolico nucleo di Lendine, già raggiunto altre volte in precedenti escursioni.
Dopo una breve sosta, siamo subito ripartiti per la seconda parte dell’escursione, nuova per tutti, seguendo il sentiero ben segnato posto alle spalle delle baite, dove, poco dopo, inizia la parte più faticosa del percorso, che risale il ripido versante situato a ovest del nucleo di Lendine, attraversando un rado bosco di piccoli larici, oggi ravvivati dalla bella fioritura dei rododendri.
Su questa salita, ogni tanto, una pioggerella che a tratti si intensificava, ci ha fatto aprire gli ombrelli, ma soprattutto ha bagnato tantissimo l’erba ai lati del sentiero, già bagnata di suo per la presenza di nuvole basse, che ci accompagneranno per tutta la permanenza in questa zona, precludendoci ogni possibilità di visuale.
Terminato il ripido tratto il sentiero compie poi un traverso ascendente verso sinistra, per arrivare ad una palina dove si incontra il sentiero che porta verso il Passo di Lendine e il Lago Caprara.
Prima di percorrere questo tracciato, abbiamo però seguito il sentiero in leggera discesa, che ci ha condotti velocemente al Bivacco Val Capra, una bella costruzione realizzata da un gruppo di volontari (da segnalare che prima di arrivare a bivacco si attraversano due brevi canalini franosi, dove occorre prestare attenzione).
Lasciati gli zaini al bivacco, siamo ripartiti (sempre con visibilità molto ridotta) verso il Passo di Lendine, seguendo i segnavia bianco-rossi e poi, poco prima del passo, siamo scesi ad intuito perdendo una cinquantina di metri di quota per arrivare finalmente a vedere le acque del lago, che abbiamo incontrato arrivandoci praticamente a ridosso.
Ritornati al bivacco verso mezzogiorno, abbiamo finalmente dato inizio al consueto pranzo conviviale che ormai si svolge secondo regole consolidate: tempi lunghi e «comodosi», con svariati argomenti trattati accompagnati dalla giusta ironia.
Terminata la «pausa pranzo» abbiamo ripulito il bivacco e, dopo aver lasciato la giusta offerta per il suo utilizzo, abbiamo rifatto il percorso dell’andata scendendo in meno di un’ora a Lendine dove, sostanzialmente all’unanimità, si è deciso di proseguire per Laguzzola, risalendo altri 200 m di dislivello per passare dai due splendidi laghetti (Lago Grande e Lago Piccolo) situati sotto il versante nord del Monte Mater, ricco di pietraie.
Lasciati il laghetti abbiamo infine raggiunto Laguzzola, posto in splendida posizione panoramica, per poi seguire il sentiero che, attraversando i boschi di larici in una lunga discesa, ci ha riportati ad Olmo.
E’ stata una bella escursione dal considerevole dislivello (intorno ai 1600 m) dove abbiamo camminato per circa 7,5 ore: niente male!
Rimane il rammarico per la mancata visuale nella zona del Bivacco Val Capra, ma questo è uno stimolo per ritornare…
Ottima la compagnia, come sempre!
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