Lago e rifugio Bernasca dalla Val Tartano
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ivanbutti Oggi sono solo e decido di tornare, dopo meno di una settimana, in Val Tartano, che finora ho frequentato poco. Informandomi un pò ho visto il rifugio Bernasca con vicino un laghetto e punto quello. La partenza è a metà strada circa tra Campo e Tartano, poco prima del ponte della val Vicima, dove si imbocca la via Cosaggio che porta alla piccola frazione omonima. Parto alle 07.45, seguendo il sentiero 127 che risale inizialmente il versante idrografico dx della valle; il cammino è ben indicato e bollato, a tutti i bivi ci sono cartelli, quindi impossibile sbagliare. Si progredisce bene perchè si sale con giuste pendenze su fondo molto ben camminabile; si resta per parecchio tempo in ombra ma in salita ad un sudatore seriale come me la cosa va molto bene, il sole mi interessa su una cima o al momento della sosta. Si passa, aggirandolo senza entrarvi, dal maggengo di Vicima e poco sopra dalla omonima casera; qui il sentiero prevede il guado del rio, per portarsi sul lato idrografico sx; le piogge dei giorni scorsi ed anche della notte precedente (è tutto bagnato) hanno ingrossato il torrente per cui per evitare di stare tutto il giorno all'umido mi tolgo scarpe e calze e guado a piedi nudi; sono proprio 30 secondi, e meno male perchè l'acqua è davvero gelida. Proseguendo vedrò poi che c'erano in realtà un altro paio di guadi più a monte e forse l'ultimo poteva essere fatto con le scarpe, ma poco male. Il cammino ora diventa anche più largo, non fattibile da jeep ma certamente da moto e forse anche quad. si arriva così al corte alto dell'alpe Vicima, posto in un piccolo altipiano davvero idilliaco dal quale si vede il tracciato che sale al passo di Vicima. Arrivato qui salgo la cimetta di 10-15 metri posta alla sua sx (salendo dalla Val Tartano) che costituirà la massima elevazione di giornata; scendendo cerco anche un sentiero indicato su alcune mappe che taglia verso il monte Seleron, ma non vi sono cartelli nè bolli; mi verrà poi confermato da degli escursionisti trovati scendendo che si viaggia nel caso senza traccia nella pietraia. Proseguendo, poco dopo mi appare il lago Bernasca, bel laghetto alpino di dimensioni ragguardevoli e poco più sotto si arriva all'omonimo rifugio, che è chiuso (le chiavi devono essere richieste al comune di Colorina); sono le 10.55, sono quindi occorse 3h10min., fatte in assoluta calma. Al rifugio si arriva anche risalendo la Val Madre, sulla quale mi affaccio velocemente allontanandomi meno di 5 minuti dal rifugio. C'è il sole che splende, anche se le cime intorno sono coperte dai cumuli, e fuori dal rifugio vi sono parecchie panche e tavoli, ma per il pranzo decido di salire al lago dove mi distendo su una grossa pietra e mi rilasso; nel frattempo passano 2 trialisti, uno dei quali rischia di finire nel lago visto che il sentiero lo costeggia, e se la cava al pelo. Essendo solo, il pranzo oggi è frugale, così dopo un pò riprendo il cammino a ritroso fino alla casera Vicima; qui lascio il cammino dell'andata e imbocco l'Alta Via / sentiero 126 che taglia verso il rifugio Gusmeroli; il 1° tratto è caratterizzato da parecchio fango e risultano utili un paio di catene per evitare di scivolare sul fondo ancora bello fradicio; Il T4 assegnato al percorso è dovuto a questo pezzo, il resto è forse più T2 che T3, e certamente anche questo tratto fatto con l'asciutto sarebbe più semplice. Arrivato alla Curt d'Aser si può prendere il cammino che scende più diretto, sbucando al ponte di val Vicima, dal lato opposto rispetto a quello di salita Però è presto ed allora decido di proseguire verso il Gusmeroli, anche se così avrò poi da fare un paio di Km abbondanti su strada asfaltata; in realtà il 126 si incrocia con il sentiero che sale da Tartano 70-80 metri sotto il rifugio, per cui lascio perdere di salire ad esso visto che lo conosco bene. Si scende verso Tartano dal noto sentiero, anche se sta proseguendo la costruzione di una larga strada poderale che non so bene dove porterà; arrivato a Tartano chiudo il giro con il tratto asfaltato, Riassunto: il sentiero 127 della Val Vicima mi è piaciuto davvero, e poi alla fine c'è il bel lago con il vicino rifugio (per quanto chiuso), veramente consigliato; il 126, certamente più wild nel 1° tratto, fa un pò da riempitivo; giudizio globale comunque ampiamente positivo.
Tourengänger:
ivanbutti
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