Anello dei Monti Zuccaro, Cerano e Poggio Croce.

Visto che oggi rientrava il nostro amico Gigi, mancante da tre mesi dai nostri consueti giri escursionistici, abbiamo cercato di programmare un’uscita non troppo impegnativa e, attingendo dal programma delle escursioni del Gruppo Escursionisti Val Grande, abbiamo deciso di puntare verso la parte iniziale della Valle Strona, per salire sul Monte Cerano.
Raggiunta in auto l’Alpe Quaggione salendo da Omegna, abbiamo iniziato la nostra escursione seguendo le segnalazioni presenti, facendo prima una deviazione verso il Monte Zuccaro, che si raggiunge facilmente e da cui si gode un panorama considerevole sul Lago Maggiore e sul Lago d’Orta, la cui vista oggi ci accompagnerà a lungo.
Ridiscesi dallo stesso sentiero di salita, si riprende a seguire il sentiero nel bosco verso sinistra, sempre ben segnalato e marcato, fino ad arrivare all’inizio della cresta erbosa che divide la Valle Strona dai pendii che scendono verso il Lago Maggiore e la Val d’Ossola, che abbiamo seguito fino ad arrivare sulla cima del Monte Cerano.
Dal Monte Cerano, il programma prevedeva di scendere poi verso destra, per passare da alcuni alpeggi con bella vista sul Lago Maggiore (Alpe Minerola, Colla, Pianelle) ma, la vicinanza del Poggio Croce, ci ha fatto decidere di proseguire ancora brevemente per raggiungere questa altra cima anche perché, dal Monte Cerano, avevamo individuato il crinale ovest del Poggio Croce, che sembrava essere di facile percorrenza per effettuare la discesa.
Concluse le foto di rito sul Poggio Croce, abbiamo poi iniziato la discesa dalla cresta che, nelle prima parte è stata semplice, ma poi si è un po’ complicata con l’aumentare della pendenza ma soprattutto per la presenza di erba molto secca e lunga, che ci ha costretti ad una discesa molto più lenta e circospetta, per evitare di scivolare.
Finalmente, dopo aver perso 480 m nel ripido «paglione», siamo approdati alle baite di Morello Sopra, dove abbiamo recuperato il sentiero che collega tutta una serie di alpeggi ben tenuti, per fermarci finalmente alle baite dell’Alpe Spanero dove ci siamo concessi una lunga sosta pranzo, al termine della quale abbiamo seguito la stradina asfaltata che, in circa tre quarti d’ora ci ha riportati all’Alpe Quaggione, chiudendo il nostro giro ad anello.
E’ stata sicuramente una bella uscita, con un dislivello di circa 800 m per 5 ore di cammino effettivo, coronata da una giornata dal meteo eccezionale e da una compagnia al top, con Gigi (ottimo ritorno), Paolo e il nostro regista Giordano.
Durante tutta l’escursione non abbiamo incontrato nessuno.