Ecco una nuova scoperta,basta solo un po di Basacul.
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Eccomi ancora in Val Degagna, ed eccomi ancora a Eno, punto di partenza per questa nuova escursione che in gran parte è terreno nuovo, tutto da scoprire, con un punto di arrivo che ho in testa da parecchio tempo.
Come dicevo, parto da Eno, e con l'aiuto di un local trovo la via giusta che mi porta ad intercettare il sentiero 283, che sulle carte non è numerato; il sentiero scende di un centinaio di metri con indicazioni per la cascata, deviazione brevissima che ovviamente non mi perdo. Ripreso il sentiero, con alcuni saliscendi mi porto a Torse (rudere) e poi oltre, addentrandomi ora nella Valle di Faeno dove una profonda forra con cascata a corredo che già danno l'idea di cosa dovrò affrontare. La salita rimane sempre con pendenze medie, con un sentiero che serpeggia attraverso un bosco e ambiente molto selvaggio, dove non passa anima viva e dove le tracce animali a volte potrebbero farti prendere deviazioni maligne, ecco l'importanza di guardare sempre dove sono posti i segnavia bianco/rossi. Dopo una lunga risalita, a circa 900 metri di quota ho il piacere e la fortuna di imbattermi in un bel gruppo di Mufloni che si sono accorti in ritardo della mia presenza, e del resto io non mi sono accorto di loro e non sono stato abbastanza veloce con la macchina fotografica. Dopo un primo incontro vìs-à-vìs, molto vìs visto che un maschio, assai corpulento, forse voleva portarmi i "suoi saluti"; dicevo, dopo un incontro di sguardi tipo " sfida all'O.K. Corral" con un semplice fischio ho fatto scappare il probabile capobranco e così ho potuto continuare il mio cammino sino alla vicina Sella della Basacul.
Questo è un punto che conosco, in passato,per sbaglio, da qua volevo salire allo Zingla seguendo una ripida cresta erbosa, ma Gps alla mano ho notato che stavo salendo al Basacul...e ridiscesi. Per poca fiducia nel percorso. Oggi ritento e dalla Sella punto dritto verso la cima, sulla sinistra noto una traccia che evita una depressione, ma la ignoro chissà il perchè, poco avanti comunque mi fermi per selvaggi lavori in corso (taglio bosco), dietrofront e via lungo il sentiero 284 che prosegue verso Est. Dopo 10 minuti di cammino intercetto la deviazione che sale secca verso lo Zingla (Sentiero 10), la deviazione è poco segnalata. Questo è un punto da non saltare e la salita per i prossimi 300 metri di dislivello sarà impegnativa e su traccia a tratti esile, ma si cammina in campo aperto...
L'altro punto chiave si trova all'altezza di un bosco di agrifogli (faggi?) che si inteccetta sotto lo Zingla, la traccia in salita lo va qquasi ad abbracciare (quota 1320mt circa), a questo punto si piega tutto a sinistra (Ovest) e si prosegue su cresta erbosa e qualche roccia facilmente superabile. La via a questo punto è quasi obbligata e sta a chi percorre la cresta (in saliscendi) superare qualche passaggio meno evidente, ma con un po di attenzione e con l'aiuto del passaggio degli animali selvatici raggiungere il Basacul non sarà un problema. Un ultimo breve strappo conduce su un piccolo spiazzo tra gli alberelli, la Punta è un posto privilegiato per chi ama i giri in solitaria o giù di lì.
Dalla Punta Basacul secondo me si potrebbe scendere direttamente alla Sella della Basacul, ma c'è da verificare bene se e come superare una breve zona rocciosa e il di sotto taglio del bosco. Ma un giorno proverò ad affrontare questa via. Attualmente sforzi ulteriori non mi sono permessi. Quindi, ritorno su cresta sino alla deviazione prea in salita e riposo con pranzo.
Il ritorno lo conosco, ed è quello affrontato in salita.
Contento.
Nota 1): Questo è uno dei giri più selvaggi fatti a queste quote, soprattutto la Valle di Faeno, con il suo sentiero 283, risulta un posto veramente straordinario per solitudine e asprezza vegetativa. Belle le due cascatelle e la forra prima della Cascata di Faeno.
Nota 2): Cazzeggiandum...
LercioThc: Marijuana facile da coltivare, ci riesce persino chi fuma Marijuana.
Lerciocrack: Piantedosi rassicura i migranti:"Voi non partite, mi faccio vivo io".
LercioH2O: Crisi idrica in Sicilia, Barbara D'Urso dona un milione di metri cubi di lacrime avanzate.
A' la prochaine! Menek Bluff
Come dicevo, parto da Eno, e con l'aiuto di un local trovo la via giusta che mi porta ad intercettare il sentiero 283, che sulle carte non è numerato; il sentiero scende di un centinaio di metri con indicazioni per la cascata, deviazione brevissima che ovviamente non mi perdo. Ripreso il sentiero, con alcuni saliscendi mi porto a Torse (rudere) e poi oltre, addentrandomi ora nella Valle di Faeno dove una profonda forra con cascata a corredo che già danno l'idea di cosa dovrò affrontare. La salita rimane sempre con pendenze medie, con un sentiero che serpeggia attraverso un bosco e ambiente molto selvaggio, dove non passa anima viva e dove le tracce animali a volte potrebbero farti prendere deviazioni maligne, ecco l'importanza di guardare sempre dove sono posti i segnavia bianco/rossi. Dopo una lunga risalita, a circa 900 metri di quota ho il piacere e la fortuna di imbattermi in un bel gruppo di Mufloni che si sono accorti in ritardo della mia presenza, e del resto io non mi sono accorto di loro e non sono stato abbastanza veloce con la macchina fotografica. Dopo un primo incontro vìs-à-vìs, molto vìs visto che un maschio, assai corpulento, forse voleva portarmi i "suoi saluti"; dicevo, dopo un incontro di sguardi tipo " sfida all'O.K. Corral" con un semplice fischio ho fatto scappare il probabile capobranco e così ho potuto continuare il mio cammino sino alla vicina Sella della Basacul.
Questo è un punto che conosco, in passato,per sbaglio, da qua volevo salire allo Zingla seguendo una ripida cresta erbosa, ma Gps alla mano ho notato che stavo salendo al Basacul...e ridiscesi. Per poca fiducia nel percorso. Oggi ritento e dalla Sella punto dritto verso la cima, sulla sinistra noto una traccia che evita una depressione, ma la ignoro chissà il perchè, poco avanti comunque mi fermi per selvaggi lavori in corso (taglio bosco), dietrofront e via lungo il sentiero 284 che prosegue verso Est. Dopo 10 minuti di cammino intercetto la deviazione che sale secca verso lo Zingla (Sentiero 10), la deviazione è poco segnalata. Questo è un punto da non saltare e la salita per i prossimi 300 metri di dislivello sarà impegnativa e su traccia a tratti esile, ma si cammina in campo aperto...
L'altro punto chiave si trova all'altezza di un bosco di agrifogli (faggi?) che si inteccetta sotto lo Zingla, la traccia in salita lo va qquasi ad abbracciare (quota 1320mt circa), a questo punto si piega tutto a sinistra (Ovest) e si prosegue su cresta erbosa e qualche roccia facilmente superabile. La via a questo punto è quasi obbligata e sta a chi percorre la cresta (in saliscendi) superare qualche passaggio meno evidente, ma con un po di attenzione e con l'aiuto del passaggio degli animali selvatici raggiungere il Basacul non sarà un problema. Un ultimo breve strappo conduce su un piccolo spiazzo tra gli alberelli, la Punta è un posto privilegiato per chi ama i giri in solitaria o giù di lì.
Dalla Punta Basacul secondo me si potrebbe scendere direttamente alla Sella della Basacul, ma c'è da verificare bene se e come superare una breve zona rocciosa e il di sotto taglio del bosco. Ma un giorno proverò ad affrontare questa via. Attualmente sforzi ulteriori non mi sono permessi. Quindi, ritorno su cresta sino alla deviazione prea in salita e riposo con pranzo.
Il ritorno lo conosco, ed è quello affrontato in salita.
Contento.
Nota 1): Questo è uno dei giri più selvaggi fatti a queste quote, soprattutto la Valle di Faeno, con il suo sentiero 283, risulta un posto veramente straordinario per solitudine e asprezza vegetativa. Belle le due cascatelle e la forra prima della Cascata di Faeno.
Nota 2): Cazzeggiandum...
LercioThc: Marijuana facile da coltivare, ci riesce persino chi fuma Marijuana.
Lerciocrack: Piantedosi rassicura i migranti:"Voi non partite, mi faccio vivo io".
LercioH2O: Crisi idrica in Sicilia, Barbara D'Urso dona un milione di metri cubi di lacrime avanzate.
A' la prochaine! Menek Bluff
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Menek

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