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Cuori e scarponi nella tormenta
Vista da Giorgio - (giorgio59m)
Speravamo tutti che le recenti nevicate avevano lasciato un bel manto da calpestare con le ciaspole, ma arrivati alla Bolla di Schignano siamo rimasti decisamente delusi.
Ma facciamo un passo indietro.
Uscita di mezza-giornata con l'appuntamento finale di "gambe sotto il tavolo", organizziamo con il gruppo dei Malnat di andare vicino, propongo il Pizzo della Croce o Crocione di San Fedele.
Siamo un bel gruppetto, ben 10 elementi, con la speranza di una bella ciaspolata in uno dei punti facili e panoramici delle nostre zone.
Partiamo un pò tardi, abbiamo avuto problemi di traffico in città, quindi solo alle 9:10 partiamo dalla Bolla, l'enorme parcheggio è vuoto.
Dopo poco più di 1km su strada asfaltata siamo alla Capanna Bruno, oggi è chiusa, ci dicono che è aperta solo nei fine settimana.
Peccato era il principale candidato per il pranzo.
Qui inizia il sentiero, c'è un pò di neve, ma veramente poca, chi ha i ramponcini ha lasciato le ciaspole in auto e messo questi nello zaino, chi non li aveva ha caricato le ciaspole nello zaino, ma alla fine non abbiamo usato nè ciaspole nè ramponcini.
Risaliamo la dorsale sopra la capanna Bruno fino al bivio a Q1200, prendiamo a sinistra nel bosco.
Percorso stupendo, ho dei magnifici ricordi con tanta neve su questo tratto, oggi ci accontentiamo di pochi centimetri di polvere.
Il traverso sale lentamente verso S, per arrivare ad una bocchetta a Q1340, poco distante una croce in legno che guarda verso valle, verso Schignano.
E qui comincia l'avventura.
In cresta tira un vento molto intenso e nevica, ci copriamo rapidamente, il freddo si fa sentire quindi meglio camminare.
La salita verso la vetta è una penitenza, a terra pochi centimentri di neve in parte fresca in parte ghiacciata si cammina senza problemi, ma la bufera di neve è proprio fastidiosa.
I fiocchi ghiacciati penetrano nella pelle del viso e soprattutto nell'occhio più esposto, ci ripariamo con le mani e stoicamente proseguiamo verso la grande croce.
Ci arriviamo in ordine sparso, la bandiera italiana sventola con forza, sembra voler strappare gli ormeggi e scappare.
Niente foto e niente fermata, troppo vento, troppo freddo e non si deve nulla.
Puntiamo a ripararci dietro al arrivo dell'ex teleferica, o meglio dietro il muretto perchè l'edificio è chiuso da una recinzione.
Qui ci fermiamo per ricompattarci e per stare un attimo al riparo dalle folate gelide.
Riprendiamo il cammino, direzione Orimento, scendiamo particolarmente veloci, siamo a Orimento alle 11:05 finalmente qui il vento non arriva ma ancora ci sono piccoli fiocchi di neve che scendono.
Facciamo qui la foto di gruppo, poi prendiamo il nuovo sentiero che scende alla Bolla, dove arriviamo alle 11:40.
Ci cambiamo con calma e scendiamo in auto a San Fedele.
Pranzo prenotato al Ristorante Due Castagni a Blessagno, sulla strada che porta a Pigra.
Pranzo ottimo, un bell'ambiente, consigliato.
Dalla grande finestra del ristorante vediamo parte della Valle d'Intelvi, siamo sopra San Fedele, di fronte a noi tutta la cresta del Pizzo della Croce che abbiamo percorso, ambiente stupendo soprattutto mentre fuori nevica.
Alla fine del pranzo, dei caffè e amari, altra foto ricordo mentre ha smesso di nevicare.
Le previsioni hanno sbagliato in pieno, era prevista foschia e schiarite dopo le 11.00 ma noi il sole lo abbiamo visto sul Pizzo di Gino e le cime verso N, ma la giornata l'abbiamo vissuta in ogni suo momento, sia di sofferenza che di gaudio, bene così.
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