In cammino vicino ai ghiacciai delle valli dell’Albigna e Roseg, una quindicina di anni fa…
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Siccome sono a casa influenzato, ma la montagna è sempre nei miei pensieri, sto vedendo molti filmati su YouTube e la serie indicata dall’amico Giorgio su HIKR https://www.rsi.ch/play/tv/programma/in-cammino-tra-i-ghiacciai?id=15839347
fatta dalla TV Svizzera nella zona della Bregaglia, una delle tante valli dove ci sono montagne di granito spettacolari.
Sono filmati fatti da professionisti, e quindi molto belli, e le immagini riprese dai droni sono veramente eccezionali; la serie è intitolata “In cammino sui ghiacciai” e, chi ha praticato quelle zone, si renderà conto come anche lì stiano ormai scomparendo, anche perché non si trovano a quote altissime.
Vedendo i filmati, mi sono venute in mente un paio di uscite fatte una quindicina di anni fa in quelle zone, e sono andato a ripescare alcune foto che ho allegato qui di seguito, che potranno essere utili a chi c’è stato più recentemente, per verificare l’ulteriore regressione dei ghiacciai: è veramente una triste agonia!
Era un periodo in cui ogni tanto andavo in Svizzera percorrendo la Val Bregaglia: partivo solitario e molto presto di solito in giornate feriali, per “esplorare” queste zone per me sconosciute, senza trovare molta gente in giro.
10.06.2006 - Bacino dell’Albigna: raggiunta Pranzaira e lasciata l’auto nell’ampio parcheggio della funivia, avevo risalito il sentiero che sale al Lago dell’Albigna dove, sulle placconate granitiche circostanti, alcuni arrampicatori già si stavano cimentando su belle vie di roccia molto solida.
Attraversando la diga mi ero portato alla Capanna Albigna (chiusa), proseguendo poi oltre, fino a fermarmi in un punto dominante tutta la valle, con grande vista sulle montagne circostanti.
Ritorno per lo stesso percorso dell’andata, incontrando parecchie marmotte; dislivello escursione circa 1200 m.
30.09.2009 - Val Roseg: questa escursione la ricordo bene perché tre giorni prima era partito da casa alle 3.00 ma, arrivato a Lecco aveva cominciato a diluviare, per cui quando ero giunto a Colico (con pioggia sempre più intensa), ero uscito allo svincolo per imboccare subito la direzione opposta e tornare a casa in tempo per prendere l’autobus delle 6.30 e andare al lavoro, annullando il giorno di ferie che avevo preso.
Mia moglie poi, vedendo l’auto in giardino, mi telefonò in ufficio chiedendomi “ma tu non dovevi andare in montagna?” e io risposi “no, ti sbagli, devo andare fra tre giorni…” e così feci! (alla sera però le raccontai la verità…).
Arrivato a Pontresina, dopo aver scaricato la bici che avevo in auto, avevo percorso sul lato destro tutta la prima parte della Val Roseg, piuttosto pianeggiante e molto lunga, per poi iniziare a salire il sentiero sul lato sinistro fino a raggiungere e superare la Capanna Coaz (o CoazHutte), chiusa, posta in una posizione panoramica su tutta la valle.
Per il ritorno avevo ripercorso per un tratto il sentiero dell’andata per poi risalire verso la Fuorcla Surlej dove si trova una Capanna e dove si vede arrivare più in alto, su una spalla rocciosa a quota 3303, la funivia del Corvatsch.
Scendendo dai sentieri avevo recuperato la bici, lasciata legata ad un albero, e poi per tornare avevo preso la pista che fanno anche i carri trainati dai cavalli che portano i turisti all’Hotel Roseg; dislivello escursione circa 1400 m.
fatta dalla TV Svizzera nella zona della Bregaglia, una delle tante valli dove ci sono montagne di granito spettacolari.
Sono filmati fatti da professionisti, e quindi molto belli, e le immagini riprese dai droni sono veramente eccezionali; la serie è intitolata “In cammino sui ghiacciai” e, chi ha praticato quelle zone, si renderà conto come anche lì stiano ormai scomparendo, anche perché non si trovano a quote altissime.
Vedendo i filmati, mi sono venute in mente un paio di uscite fatte una quindicina di anni fa in quelle zone, e sono andato a ripescare alcune foto che ho allegato qui di seguito, che potranno essere utili a chi c’è stato più recentemente, per verificare l’ulteriore regressione dei ghiacciai: è veramente una triste agonia!
Era un periodo in cui ogni tanto andavo in Svizzera percorrendo la Val Bregaglia: partivo solitario e molto presto di solito in giornate feriali, per “esplorare” queste zone per me sconosciute, senza trovare molta gente in giro.
10.06.2006 - Bacino dell’Albigna: raggiunta Pranzaira e lasciata l’auto nell’ampio parcheggio della funivia, avevo risalito il sentiero che sale al Lago dell’Albigna dove, sulle placconate granitiche circostanti, alcuni arrampicatori già si stavano cimentando su belle vie di roccia molto solida.
Attraversando la diga mi ero portato alla Capanna Albigna (chiusa), proseguendo poi oltre, fino a fermarmi in un punto dominante tutta la valle, con grande vista sulle montagne circostanti.
Ritorno per lo stesso percorso dell’andata, incontrando parecchie marmotte; dislivello escursione circa 1200 m.
30.09.2009 - Val Roseg: questa escursione la ricordo bene perché tre giorni prima era partito da casa alle 3.00 ma, arrivato a Lecco aveva cominciato a diluviare, per cui quando ero giunto a Colico (con pioggia sempre più intensa), ero uscito allo svincolo per imboccare subito la direzione opposta e tornare a casa in tempo per prendere l’autobus delle 6.30 e andare al lavoro, annullando il giorno di ferie che avevo preso.
Mia moglie poi, vedendo l’auto in giardino, mi telefonò in ufficio chiedendomi “ma tu non dovevi andare in montagna?” e io risposi “no, ti sbagli, devo andare fra tre giorni…” e così feci! (alla sera però le raccontai la verità…).
Arrivato a Pontresina, dopo aver scaricato la bici che avevo in auto, avevo percorso sul lato destro tutta la prima parte della Val Roseg, piuttosto pianeggiante e molto lunga, per poi iniziare a salire il sentiero sul lato sinistro fino a raggiungere e superare la Capanna Coaz (o CoazHutte), chiusa, posta in una posizione panoramica su tutta la valle.
Per il ritorno avevo ripercorso per un tratto il sentiero dell’andata per poi risalire verso la Fuorcla Surlej dove si trova una Capanna e dove si vede arrivare più in alto, su una spalla rocciosa a quota 3303, la funivia del Corvatsch.
Scendendo dai sentieri avevo recuperato la bici, lasciata legata ad un albero, e poi per tornare avevo preso la pista che fanno anche i carri trainati dai cavalli che portano i turisti all’Hotel Roseg; dislivello escursione circa 1400 m.
Tourengänger:
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