Mont Labiez (2632 m)
|
||||||||||||||
![]() |
![]() |
Come da tradizione, mentre il mondo sta dormendo dopo i festeggiamenti di fine anno, io che questi festeggiamenti proprio non sopporto, mi metto in macchina alla volta della Val d'Aosta! La meta è una vetta da Etroubles, sconosciuta come mio solito…
Arrivo alla partenza con le prime luci dell’alba. Le nubi sono basse, ma so perfettamente che le previsioni sono di bello, quindi vuol dire che ad un certo punto letteralmente “sfonderò” questa coltre di nubi e mi troverò sopra ad un mare soffice come un batuffolo di cotone: è un fenomeno che ogni tanto mi capita di incontrare e che mi emoziona sempre! Il primo tratto è un po’ noioso, quasi tutto su una strada sterrata nel bosco. La neve è solo qua e là, procedo con gli scarponi, poi finalmente esco all’aperto: qui la neve aumenta ed arriva il momento di mettere su le ciaspole e nel contempo mi trovo finalmente sopra le nubi! Il cielo sopra di me è azzurro, con solo qualche flebile velatura. La neve è inconsistente, sprofondo fin sotto alle caviglie ad ogni passo, capisco che oggi sarà dura ed il fatto che la Val d’Ars sia quasi tutta pianeggiante non aiuta – in salita si sprofonda di meno… Inoltre è tutta al buio, ma per fortuna non fa freddo, in questo inverno che non è molto inverno… Ad un certo punto decido che è il momento di svoltare verso destra, ed incominciare a risalire il versante S del Mont Labiez: fortunatamente, qui la neve è quasi trasformata, ed il sole comincia a fare capolino, tanto che la neve diventa, oserei dire, quasi primaverile! Ma non mi lamento, ora finalmente non sprofondo più! Spero di arrivare in vetta attorno all’una, che è il mio target invernale per fare le cose in sicurezza. Faccio fatica, come sempre, quando sulle spalle ho chili e chili di zaino, ma, come per miracolo, all’una in punto sono in vetta!
Il panorama è vasto e stavolta si spinge verso la Svizzera più che la Val d’Aosta, oggi nascosta dal massiccio Mont Fallere. Non mi fermo tanto, però, perché ho timore che la neve si smolli e peggiori. In realtà non è così, e la discesa è divertente, la neve non è mai scivolosa come a volte capita. Dopo il primo tratto di discesa ripida, mi sposto in traverso verso destra e faccio un giro più largo, seguendo idealmente una strada invece che ripercorrere le mie tracce di salita. Stringo i denti per un po’, nel tratto di neve inconsistente, e poi finalmente arrivo dove non c’è più neve: ritorno nella nube, ma non farò più fatica!
Che bel modo di incominciare l’anno, il migliore che conosca!

Kommentare (4)