I segreti del Tuzzo Grande - Val Mastallone


Publiziert von atal , 11. Dezember 2022 um 13:32.

Region: Welt » Italien » Piemont
Tour Datum:26 November 2022
Wandern Schwierigkeit: T5 - anspruchsvolles Alpinwandern
Wegpunkte:
Geo-Tags: I 
Zeitbedarf: 7:00

Il dimenticato vallone a sud dei Toni è un luogo misterioso, di cui non si trovano foto in rete e pressoché ignorato dalla cartografia. Unica eccezione è la mappa catastale dove appaiono, oltre al tracciato di un sentiero e a diversi toponimi assenti dalle altre mappe, particelle di piccole dimensioni, segno questo che forse qui c'era era qualcosa di più di una selva sfruttata per il legname...
 
La Mappa Rabbini mostra solo un grande vuoto ma dice che ai tempi (metà '800) il territorio in questione era conteso tra i comuni di Varallo e Cravagliana.
Dagli atti della contesa sappiamo che la zona era chiamata "Grignano Inferiore" e che una parte era stata venduta dal Comune di Varallo ai signori Fuselli, un nome che su altri documenti figura associato a concessioni minerarie.
Ringrazio ChristianR per la ricerca storica e per gli ottimi suggerimenti.

La precisa relazione di itineralp (clic) descrive un percorso lungo il Rio del Tuzzo Grande, grosso modo corrispondente al tracciato della Carta Svizzera. La mia intenzione è quella di provare a seguire il sentiero della mappa catastale, in modo da toccare le zone in cui la proprietà è più frammentata (e che sembrano le più promettenti...).
 
Parto così dal Ponte della Gula e mi addentro nel Grignano Inferiore seguendo il percorso di Itineralp fino al guado del Rio del Tuzzo Grande. Si tratta di un sentiero evidente e ben tracciato ma non segnalato e con alcuni tratti esposti. Dal guado del Tuzzo Grande in avanti, il sentiero catastale si sposta sulla sinistra idrografica con ben poche evidenze e seguirlo diviene un esercizio di rabdomanzia, aggiornato all'era digitale (cioè GPS alla mano). Il terreno però non presenta difficoltà particolari, solo alcuni tratti scomodi per le piante cadute e l'assenza di calpestio.
 
La cosa più interessante saranno i resti di alcuni ruderi ignorati da tutte le mappe, proprio dove le dimensioni delle particelle catastali lasciavano supporre che ci potesse essere qualche resto.

Il procedere oltre la zona dei ruderi oppone difficoltà ben maggiori, soprattutto nel superamento della dorsale ESE del Tono di Nona. Raggiunto uno splendido faggio capitozzato, con radici contorte e rami a candelabro, nel canale tra Tono Piatto e Tono di Nona, una traccia di animali si alza su terreno ripido prima di compiere un esposto traverso sotto i dirupi della dorsale di cui sopra. Svoltato l'angolo, il paesaggio si addolcisce e si ritrova il percorso del vecchio sentiero che, senza più difficoltà, si inoltra in un bosco poco pendente fino alla zona denominata Giavinoni. Qui - oltre la pietraia all'origine del toponimo - sono stati eretti due grossi muri a secco di contenimento, il cui scopo non sono riuscito a spiegarmi.
 
Percorso impegnativo, per esperti ravanatori dotati di GPS, in ambiente molto impervio. Si è rivelata utile la corda per risolvere un errore di percorso.
 
Tempo impiegato: 5 ore per l'andata, 2 per il ritorno (sapendo già dove passare, è tutta un'altra cosa...)

Tourengänger: atal
Communities: Hikr in italiano


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Kommentare (6)


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ChristianR hat gesagt:
Gesendet am 12. Dezember 2022 um 10:49
Bellissimo esercizio di rabdomanzia digitale che permette di scoprire questa valle protetta dalla modernità dal suo difficile accesso.

Sulla carta mineraria della Valsesia si vede il sentiero che va dal ponte di Gula a Selva attraverso la sponda meridionale... probabilmente la vecchia via prima della costruzione del ponte. Dopo la costruzione del ponte, questo percorso dovette purtroppo essere abbandonato nel tempo, facendo precipitare anche la valle nell'oblio.

Le pareti in zona Giavinoni sono stupende. Ovviamente devono impedire che il ghiaione si estenda più in basso... o proteggere la strada di accesso che va dal torrente all'appezzamento 97 dove potrebbe esserci una mina. In questo caso, il minerale doveva essere trasportato utilizzando muli che dovevano beneficiare di un percorso relativamente ampio.

Penso ad una miniera per l'acquisizione di Fuselli e per il fatto che la zona è ricca di nichel-cromo. Alla stessa quota è presente una miniera in località Alpe Ciaretto, versante Vallmagia.

Ed ecco ancora un link ad una foto del 1956 che non mostra nulla di particolare se non la presenza di coltivazioni in zona Chignoli/Scala.

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 12. Dezember 2022 um 23:39
Ciao Christian,
ti ringrazio dell'apprezzamento e degli spunti che continui a fornirmi.

Riguardo al sentiero dal Ponte della Gula a Selva in sponda meridionale, nutro qualche dubbio sulla correttezza della mappa perché il terreno è davvero molto impervio.
Il Ponte della Gula peraltro sembra che sia molto antico, probabilmente di epoca longobarda...

I muri dei Giavinoni sono a Ovest della giavina principale, giavina che si estende comunque fino ad una quota decisamente inferiore a quella dei muri. Pertanto questi non possono avere una funzione di argine. Mi fanno pensare piuttosto ad un lavoro iniziato e non completato...

Sotto la giavina c'è un bosco piuttosto comodo e poco ripido. Il sottostante sentiero segnato sulla mappa catastale non mi sembra minacciato dalla giavina stessa.

Riguardo ai Fuselli, sarebbe interessante trovare qualche documento in rete ma fino ad ora la ricerca ha fruttato solo un elenco di richieste di concessioni, se non sbaglio.

ChristianR hat gesagt: RE:
Gesendet am 13. Dezember 2022 um 16:59
Per le mura di Giavinoni, potrebbero anche essere terrazzamenti molto elementari per coltivare alcuni raccolti per gli improbabili lavoratori che si trovavano temporaneamente nella regione...

Quanto alla famiglia Fuselli di Varallo, sembra molto antica. È già menzionato nel XVII secolo. Ha prodotto ingegneri minerari, ma anche architetti (Eugenio Fuselli) e pirotecnici. Continuo a cercare informazioni più mirate per il periodo della metà del XIX secolo.

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 13. Dezember 2022 um 23:27
Anch'io mi sarei aspettato degli appezzamenti per coltivare ma alle spalle dei muri di Giavinoni ci sono solo dei grossi massi e terreno sconnesso, del tutto inadatto alla coltivazione. Tutto questo mi ha dato l'impressione di un'opera incompiuta, come se quella fosse stata l'idea, mai messa in pratica...

Riguardo ai Fuselli, pare che la famiglia sia originaria di Dovesio, frazione a Nord di Varallo, non lontana dal Grignano Inferiore. C'è anche una Villa Fuselli in Via Fiume a Varallo, signorile residenza edificata nel XVIII secolo, di cui si può leggere sul gruppo Facebook "Varallo nostalgico". Nulla però che riguardi le concessioni minerarie...

gbal hat gesagt:
Gesendet am 12. Dezember 2022 um 17:26
Questa relazione merita un commento molto positivo che va esteso anche a coloro che, come itinerAlp e ChristianR, prediligono l'esplorazione e la riscoperta di itinerari dimenticati e, oggi, caratterizzati da un plus di difficoltà dovuto al fagocitare operato dalla natura su zone un tempo più o meno colonizzate dall'uomo. Oltre all'impegno fisico e all'ardimento va aggiunto l'impegno della ricerca storico/geografica di labili tracce che aiutino nell'esplorazione.
Bravi!.

atal hat gesagt: RE:
Gesendet am 12. Dezember 2022 um 23:23
Grazie. In questo caso si è verificata un'interessante e proficua sinergia con gli amici citati.
Colgo l'occasione per segnalare che ora è più facile condurre questo tipo di esplorazioni rispetto anche a poco più di un anno fa perché la mappa catastale è consultabile liberamente sul sito del Geoportale del Piemonte e il wms relativo può essere caricato nelle app di navigazione su smartphone.
Un vantaggio non da poco.


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