Anello di Cicogna- Pogallo
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La Val Grande era fortemente antropizzata con le attività dei vari alpeggi per l'allevamento di bestiame e per lo sfruttamento del legname delle sue foreste. Una fitta rete di sentieri collegava le varie località. Nel secondo dopoguerra la valle è stata abbandonata e la natura ha preso il sopravvento. L'istituzione del Parco Nazionale della Valgrande ha permesso la fruizione dei sentieri principali per le visite di numerosi escursionisti. Il borgo di Cicogna è l'unico centro abitato all'interno del parco ed è il punto di partenza preferito degli escursionisti.
Alla gita, proposta da Lilly, aderiamo in 11. E' piovuto fino al mattino ma le previsioni meteo danno bello per cui ci ritroviamo a Laveno sotto un cielo grigio fiduciosi in un repentino miglioramento. Dopo il trasbordo in traghetto percorriamo la tortuosa strada che ci porta a Cicogna dove parcheggiamo nel piazzale del circolo. Iniziamo il cammino sul ripido sentiero, inizialmente sconnesso poi su scalinata acciottolata in buone condizioni, che sale a tornanti nel bosco fino a sbucare in spazi aperti fra i ruderi dell'Alpe Prà. Una breve deviazione ci porta a visitare un masso coppellato situato in posizione panoramica. Tornati sulla mulattiera raggiungiamo in breve la terrazza recintata della Casa dell'Alpino dove ci concediamo una sosta ristoratrice. Il cielo è ora sgombro da nubi mentre persistono le nebbie in evoluzione nelle valli. Riprendiamo la marcia sul sentiero segnato che sale al caratteristico intaglio tra le rocce che ci porta sul versante opposto dove inizia la discesa. Superato il bivio per la Cima Sasso arriviamo ai ruderi dell'Alpe Leciuri dove proseguiamo la discesa in un bel bosco di faggi. Occorre attenzione su un terreno reso viscido dalla recente pioggia e dal fogliame. La via segue la costa nord del monte per poi traversare con qualche tratto in risalita superando delle valli percorse da ruscelli nei pressi dei ruderi dell'Alpe Caslù. Usciamo dal bosco raggiungendo la soleggiata Pogallo dove, in uno spiazzo tra le baite, consumiamo lo spuntino.Pogallo era un importante centro per lo sfruttamento del legname delle foreste circostanti. A inizio '900 fu costruita la "Strada Sutermeister", spettacolare mulattiera con arditi passaggi intagliati nella roccia lungo il corso del Rio Pogallo che consentiva un rapido collegamento con Cicogna. A Pogallo c'erano una scuola, un'osteria, un'infermeria, una stazione dei carabinieri ed altre attività produttive. Nel 1944 divenne rifugio di partigiani e, durante un rastrellamento tedesco in 18 vennero fucilati sul posto. Nel dopoguerra gli impianti vennero abbandonati.
Riprendiamo il cammino sulla mulattiera che riporta a Cicogna. Siamo sulla "Strada Sutermeister" dal nome dell'ingegnere svizzero che la fece costruire. Percorriamo vari saliscendi con tratti affacciati al Rio Pogallo protetti da fune metallica. Risaliamo a Cicogna dove chiudiamo l'anello.Partecipanti 11: Lilly (capogita), Anita, Aldo, Dario, Dina, Elisabetta, Enrico, Giorgio, Michael, Paolo, Regina.
Tempi di percorrenza: 1h20' alla casa dell'Alpino, 3h23' a Pogallo, 46' sosta, 1h47' ritorno. Totale 5h56' (4h42'marcia, 1h04' soste).
Meteo: bello, limpido, soleggiato con nebbie in dissolvimento nelle valli.
Bella passeggiata su uno dei percorsi più frequentati della Val Grande ed attrezzato con pannelli didattici che illustrano le peculiarità degli aspetti naturali e delle attività antropiche del passato. Le condizioni meteo favorevoli e l'avvistamento di una "gloria" hanno impreziosito il nostro cammino.

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