Pizzo Garzeto 2088 Monte Elto 2147 e Monte Adamone 1640
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Da Pescarzo frazione di Capo di Ponte secondo parcheggio salendo 630 m. Attenzione a non confondersi, che in Valcamonica esiste un altro Pescarzo frazione di Breno.
Per i vicoli stretti del paese, si sale nella parte alta e si esce a sinistra ( ovest ), ma alle ultime case preso a destra una ripidissima stradina cementata. In breve di passa dalle baite di Racòl 715. Più sopra si passa da Baìt a Fleno 882 dove in mezzo al prato campeggia un enorme traliccio dell'alta tensione. Poi si sale al Baìt a Planarot 950 e a Curlet 980 m. con bei prati panoramici. Poco oltre si arriva al bivio di quota 1040 m dove scenderemo al ritorno. Poco sopra si passa dall'acquedotto rurale Costagrande ( appena prima di un bivio ). E passando da formazioni rocciose color rosso scuro e levigate dal ghiacciaio, si arriva al Cristo delle Nevi : scolpito nella roccia tonalite tipica dell'Adamello. Ancora qualche ripido tornante in salita e il sentiero spiana dove c'è un viso scolpito in un larice. In breve si arriva al Bivacco Adamone 1458 m. Ora svoltando a destra seguo una direzione senza sentieri, più in alto trovo un sentiero che arriva da destra e che seguo per molto poco, continuando a salire a naso nell'erba tra il rado bosco, arrivando infine sul Monte Adamone 1640, riconoscibile solo per l'enorme Tabellone della Telecom. Da adesso la direzione sarà sempre verso Nord-Ovest e seguirà fedelmente il costone, si scavalca anche qualche spuntone di roccia, alla fine la pala erbosa si impenna sempre più. 100 metri di dislivello prima della croce, il versante è tagliato dal nuovo percorso del sentiero 159 ( ed eventualmente si può dapprima andare a sinistra e salire su per un versante un pò meno ripido ). Attraversato questo sentiero proseguo nel prato in una pendenza di quasi 50 gradi per arrivare a pochi metri dalla croce sotto il Garzeto 2066. Ma siccome la mia meta è sempre la cima se possibile, tento la salita diretta, mi porto alla selletta oltre un gendarme calcareo e passo nel versante nord lungo una cengia-sentiero, poco dopo c'è un ripido canalino di 2° grado, ma dopo un metro, mi tocca desistere, c'è del ghiaccio per via della neve in scioglimento. Quindi aggiro il Pizzo sul vecchio sentiero che passa a sud, e una volta arrivato sulla spalla ovest, giro a destra e con semplice percorso roccioso arrivo alla vetta Pizzo Garzeto 2088 m. Una cima calcarea e pochissimo frequentata, visto che la meta di gran parte è la croce sottostante. Ritornato sui miei passi, vado alla sella che precede l'Elto e quindi facilmente al Monte Elto 2147 m. Non avendo molto tempo a disposizione, decido un rientro rapido, invece che la variante su Plè descritta a suo tempo da
Menek . Ritorno quindi alla sella, qui scendo a destra in un canale erboso con labile traccia, purtroppo la terra argillosa del sentiero è bagnata e si rischia di scivolare facilmente, per non dire dello zoccolo di terra attaccato agli scarponi ( ci vorrebbe la placca anti-zoccolo come sotto i ramponi ). Comunque arrivati alla sottostante nuova variante del sentiero 159, su un costone ( Costone sud del Garzeto ) con paletto segnaletico, svoltato a sinistra e ritorno sul costone Sud-Est dell'andata. Lo discendo fedelmente, passando ancora dal Monte Adamone 1640, ma quando più sotto ritrovo un sentierino bollato, stavolta lo seguo a sinistra per un pò, fino a quando non mi porterebbe troppo fuori via, lascio quindi questi bolli ( cacciatori ? ) e seguendo un sentiero che piega in discesa a destra, sbuco ancora sulla mulattiera dell'andata poco a valle del Bivacco Adamone. Non resta che ripercorrere la stradina che scende, già percorsa all'andata, passando dal Cristo, ma al bivio di quota 1040 m, piego ora a sinistra, la bella stradina scende a Carbunì 988 alla località Zù 925 m, con ampi prati e dopo una curva arriva alla baita più alta di Longprat. Qui purtroppo mi ero dimenticato che la strada è interrotta da una grande frana, originatasi da una cava di piode. Quindi scendo per i prati fino alle baite basse di Longprat 830 m dove riprendo la strada che arriva in discesa verso destra a un castagneto panoramico, dove iniziano le cappelle della via Crucis, scendo passando dalla Località Gaz e alla fine delle numerose cappelle arrivo a Pescarzo chiudendo il giro.
Per i vicoli stretti del paese, si sale nella parte alta e si esce a sinistra ( ovest ), ma alle ultime case preso a destra una ripidissima stradina cementata. In breve di passa dalle baite di Racòl 715. Più sopra si passa da Baìt a Fleno 882 dove in mezzo al prato campeggia un enorme traliccio dell'alta tensione. Poi si sale al Baìt a Planarot 950 e a Curlet 980 m. con bei prati panoramici. Poco oltre si arriva al bivio di quota 1040 m dove scenderemo al ritorno. Poco sopra si passa dall'acquedotto rurale Costagrande ( appena prima di un bivio ). E passando da formazioni rocciose color rosso scuro e levigate dal ghiacciaio, si arriva al Cristo delle Nevi : scolpito nella roccia tonalite tipica dell'Adamello. Ancora qualche ripido tornante in salita e il sentiero spiana dove c'è un viso scolpito in un larice. In breve si arriva al Bivacco Adamone 1458 m. Ora svoltando a destra seguo una direzione senza sentieri, più in alto trovo un sentiero che arriva da destra e che seguo per molto poco, continuando a salire a naso nell'erba tra il rado bosco, arrivando infine sul Monte Adamone 1640, riconoscibile solo per l'enorme Tabellone della Telecom. Da adesso la direzione sarà sempre verso Nord-Ovest e seguirà fedelmente il costone, si scavalca anche qualche spuntone di roccia, alla fine la pala erbosa si impenna sempre più. 100 metri di dislivello prima della croce, il versante è tagliato dal nuovo percorso del sentiero 159 ( ed eventualmente si può dapprima andare a sinistra e salire su per un versante un pò meno ripido ). Attraversato questo sentiero proseguo nel prato in una pendenza di quasi 50 gradi per arrivare a pochi metri dalla croce sotto il Garzeto 2066. Ma siccome la mia meta è sempre la cima se possibile, tento la salita diretta, mi porto alla selletta oltre un gendarme calcareo e passo nel versante nord lungo una cengia-sentiero, poco dopo c'è un ripido canalino di 2° grado, ma dopo un metro, mi tocca desistere, c'è del ghiaccio per via della neve in scioglimento. Quindi aggiro il Pizzo sul vecchio sentiero che passa a sud, e una volta arrivato sulla spalla ovest, giro a destra e con semplice percorso roccioso arrivo alla vetta Pizzo Garzeto 2088 m. Una cima calcarea e pochissimo frequentata, visto che la meta di gran parte è la croce sottostante. Ritornato sui miei passi, vado alla sella che precede l'Elto e quindi facilmente al Monte Elto 2147 m. Non avendo molto tempo a disposizione, decido un rientro rapido, invece che la variante su Plè descritta a suo tempo da

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Antonio59 !

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