Sasso Gordona da Cabbio
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Oggi con Danilo decidiamo di raggiungere una meta non troppo lontana da casa evitando di salire ad alta quota per non trovare i residui della prima neve caduta in settimana. La scelta cade sul Sasso Gordona, partendo da Cabbio in valle di Muggio, cercando di fare un giro ad anello.
Ci incamminiamo alle 8.50 dopo aver lasciato l’auto nell’unico posto disponibile sul piazzale di fronte alla chiesa di Cabbio.
Percorriamo una stradina asfaltata che risale le ultime case del paese e poi, appena usciti, prendiamo la deviazione ancor più ripida che si stacca sulla destra.
Continuiamo in salita su comoda sterrata, in diversi punti mulattiera di pietra, che lambisce alcune costruzioni abbandonate e raggiungiamo l’Alpe Vallera.
Ora si procede su sentiero, sempre ben tracciato, con bollatura sugli alberi nei punti dove sono presenti dei percorsi secondari. I castagni che ci hanno accompagnato sino a questo punto iniziano a lasciare il posto a qualche pianta di agrifoglio e soprattutto ai faggi che, assieme agli abeti, troveremo lungo tutto il resto del nostro percorso.
Sfruttiamo il fatto che in questo tratto le pendenze sono decisamente più contenute, con alcuni tratti quasi pianeggianti, per riprendere un po’ di fiato.
Raggiungiamo la località di Laorina e di lì a poco arriviamo alla palina dei sentieri che riporta la quota di mt 1.0004 della località di Arla. Siamo in marcia proprio da 1 ora.
Affrontiamo ancora un tratto di salita più accentuato per uscire dal bosco e trovarci al cospetto della dorsale che dal Bisbino raggiunge il Sasso Gordona. Costeggiamo per un breve tratto il bosco per poi rientrarci affrontando una salita che ci conduce ad un panoramico dosso erboso con panchina. La vista ora spazia sulle montagne a ovest, dal vicino Generoso alla più lontana corona alpina dominata dal Rosa. Sono le 10.20 e sostiamo qualche minuto per goderci il paesaggio.
Riprendiamo il cammino in direzione del rifugio Prabello imboccando un sentiero pressoché pianeggiante con qualche leggero saliscendi. Incontriamo alcuni cippi confinali tra Italia e Svizzera per poi raggiungere una nevera e subito dopo il rifugio Prabello. Sono le 10.45 e il prato antistante il rifugio è ancora in parte ombreggiato. La vista ora spazia su valle d’Intelvi ed uno spicchio del lago di Como.
Partiamo subito in direzione del Sasso Gordona. Il primo tratto su prato poi ci sono alcuni passaggi molto ripidi dove sono opportunamente posizionate delle catene. Insomma un tratto da percorrere con attenzione che mi ha fatto classificare questa escursione come “T3”. Le soste sono numerose, alcune motivate dalla necessità di agevolare il passaggio di chi sta scendendo, altre per osservare le fortificazioni della linea Cadorna che contraddistinguono questa montagna. Alle 11.20 siamo finalmente in cima, su un pianoro con splendida vista a 360 gradi. Bello lo scorcio sul lago di Como che pare sovrastato dalla cuspide del Legnone spruzzata di neve. Alle nostre spalle sulla pianura incombe un po’ di foschia. In lontananza sono visibili le montagne delle Alpi Bernesi. La croce sommitale è posizionata leggermente più in basso. Qui sostiamo una decina di minuti prima di iniziare la discesa dal versante opposto a quello di salita. Il primo tratto è un po’ esposto e da scendere con l’aiuto di alcune catene. Poi si procede su sentiero dove vi sono diverse deviazioni per raggiungere le fortificazioni della linea Cadorna che qui sono state anche in parte restaurate. Alle 11.55 raggiungiamo il sentiero principale che proviene dalla dorsale che parte dal Bisbino e risaliamo la base della montagna lungo il versante settentrionale.
Alle 12.15 arriviamo al rifugio Prabello dove avevamo prenotato il pranzo per l’unico orario disponibile delle ore 12. I km percorsi sono 7,6 in circa 2h30m di marcia con 55m di soste.
Il rifugio è accogliente ed è stato ben ristrutturato. Abbiamo ben mangiato ed apprezzato la cordialità del personale. Siamo poi usciti sul prato antistante il rifugio dove c’erano parecchie persone che pranzavano all’esterno. Qui siamo rimasti sino alle 13.45 quando ci siamo rimessi in cammino per il rientro.
Abbiamo deciso di percorrere la via meno difficoltosa ancorché un po’ monotona. Passando dietro al rifugio abbiamo preso la traccia che in pochi minuti ci ha fatto entrare in una bella faggeta. Abbiamo quindi raggiunto la cresta confinale al limite del bosco con ampie visuali sulla valle di Muggio. Da qui siamo scesi al passo del Bonello presidiato dalla caserma delle guardie di confine elvetiche. Alle 14.15 raggiungiamo le costruzioni rurali dell’Alpe Bonello ed imbocchiamo la sterrata che scende verso i paesi della valle. In questo tratto la pendenza è moderata e il percorso segue dapprima ampi tornanti tra i faggi per poi passare sul versante orografico sinistro. Arriviamo a Cabbio e quindi alla nostra auto quando sono le 15.40.
Abbiamo sfruttato una giornata dal clima ancora gradevole benché siamo a novembre per una bella gita che seppur a quote non elevate ci ha regalato bei panorami.
Dati complessivi:
Km percorsi: 13,2;
Tempo marcia: 4h10m;
Tempo sosta: 2h40m di cui 1h30m sosta rifugio;
Ascesa: mt. 800 circa;
Velocità media in marcia: 3,2 km/h;
Velocità media totale: 1,9 km/h
Ci incamminiamo alle 8.50 dopo aver lasciato l’auto nell’unico posto disponibile sul piazzale di fronte alla chiesa di Cabbio.
Percorriamo una stradina asfaltata che risale le ultime case del paese e poi, appena usciti, prendiamo la deviazione ancor più ripida che si stacca sulla destra.
Continuiamo in salita su comoda sterrata, in diversi punti mulattiera di pietra, che lambisce alcune costruzioni abbandonate e raggiungiamo l’Alpe Vallera.
Ora si procede su sentiero, sempre ben tracciato, con bollatura sugli alberi nei punti dove sono presenti dei percorsi secondari. I castagni che ci hanno accompagnato sino a questo punto iniziano a lasciare il posto a qualche pianta di agrifoglio e soprattutto ai faggi che, assieme agli abeti, troveremo lungo tutto il resto del nostro percorso.
Sfruttiamo il fatto che in questo tratto le pendenze sono decisamente più contenute, con alcuni tratti quasi pianeggianti, per riprendere un po’ di fiato.
Raggiungiamo la località di Laorina e di lì a poco arriviamo alla palina dei sentieri che riporta la quota di mt 1.0004 della località di Arla. Siamo in marcia proprio da 1 ora.
Affrontiamo ancora un tratto di salita più accentuato per uscire dal bosco e trovarci al cospetto della dorsale che dal Bisbino raggiunge il Sasso Gordona. Costeggiamo per un breve tratto il bosco per poi rientrarci affrontando una salita che ci conduce ad un panoramico dosso erboso con panchina. La vista ora spazia sulle montagne a ovest, dal vicino Generoso alla più lontana corona alpina dominata dal Rosa. Sono le 10.20 e sostiamo qualche minuto per goderci il paesaggio.
Riprendiamo il cammino in direzione del rifugio Prabello imboccando un sentiero pressoché pianeggiante con qualche leggero saliscendi. Incontriamo alcuni cippi confinali tra Italia e Svizzera per poi raggiungere una nevera e subito dopo il rifugio Prabello. Sono le 10.45 e il prato antistante il rifugio è ancora in parte ombreggiato. La vista ora spazia su valle d’Intelvi ed uno spicchio del lago di Como.
Partiamo subito in direzione del Sasso Gordona. Il primo tratto su prato poi ci sono alcuni passaggi molto ripidi dove sono opportunamente posizionate delle catene. Insomma un tratto da percorrere con attenzione che mi ha fatto classificare questa escursione come “T3”. Le soste sono numerose, alcune motivate dalla necessità di agevolare il passaggio di chi sta scendendo, altre per osservare le fortificazioni della linea Cadorna che contraddistinguono questa montagna. Alle 11.20 siamo finalmente in cima, su un pianoro con splendida vista a 360 gradi. Bello lo scorcio sul lago di Como che pare sovrastato dalla cuspide del Legnone spruzzata di neve. Alle nostre spalle sulla pianura incombe un po’ di foschia. In lontananza sono visibili le montagne delle Alpi Bernesi. La croce sommitale è posizionata leggermente più in basso. Qui sostiamo una decina di minuti prima di iniziare la discesa dal versante opposto a quello di salita. Il primo tratto è un po’ esposto e da scendere con l’aiuto di alcune catene. Poi si procede su sentiero dove vi sono diverse deviazioni per raggiungere le fortificazioni della linea Cadorna che qui sono state anche in parte restaurate. Alle 11.55 raggiungiamo il sentiero principale che proviene dalla dorsale che parte dal Bisbino e risaliamo la base della montagna lungo il versante settentrionale.
Alle 12.15 arriviamo al rifugio Prabello dove avevamo prenotato il pranzo per l’unico orario disponibile delle ore 12. I km percorsi sono 7,6 in circa 2h30m di marcia con 55m di soste.
Il rifugio è accogliente ed è stato ben ristrutturato. Abbiamo ben mangiato ed apprezzato la cordialità del personale. Siamo poi usciti sul prato antistante il rifugio dove c’erano parecchie persone che pranzavano all’esterno. Qui siamo rimasti sino alle 13.45 quando ci siamo rimessi in cammino per il rientro.
Abbiamo deciso di percorrere la via meno difficoltosa ancorché un po’ monotona. Passando dietro al rifugio abbiamo preso la traccia che in pochi minuti ci ha fatto entrare in una bella faggeta. Abbiamo quindi raggiunto la cresta confinale al limite del bosco con ampie visuali sulla valle di Muggio. Da qui siamo scesi al passo del Bonello presidiato dalla caserma delle guardie di confine elvetiche. Alle 14.15 raggiungiamo le costruzioni rurali dell’Alpe Bonello ed imbocchiamo la sterrata che scende verso i paesi della valle. In questo tratto la pendenza è moderata e il percorso segue dapprima ampi tornanti tra i faggi per poi passare sul versante orografico sinistro. Arriviamo a Cabbio e quindi alla nostra auto quando sono le 15.40.
Abbiamo sfruttato una giornata dal clima ancora gradevole benché siamo a novembre per una bella gita che seppur a quote non elevate ci ha regalato bei panorami.
Dati complessivi:
Km percorsi: 13,2;
Tempo marcia: 4h10m;
Tempo sosta: 2h40m di cui 1h30m sosta rifugio;
Ascesa: mt. 800 circa;
Velocità media in marcia: 3,2 km/h;
Velocità media totale: 1,9 km/h
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