Anello del monte Crestoso.
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Iniziamo a salire lungo la stradina asfaltata per Fiale seguendo l'itinerario 343. Dopo circa 1 km prendiamo la strada sterrata che sale sulla destra. Fin qui indicazioni varie ma nessuna nomina il monte Crestoso. Dopo alcuni tornanti, seguendo i cartelli, lasciamo la sterrata per un sentierino sulla sinistra. Lo lasciamo dopo pochi passi per salire a destra su traccia dapprima vaga, segnata da strisce bianco-rosse. Il sentierino sale deciso, scavalca il crinale del Dosso Canali e incontra una sterrata. Ora c'è un tratto piuttosto lungo sulla sterrata, ormai sempre su terreno prativo, fino alla malga Mesorzo a quasi 1700 metri.
Alla malga il cartello per il Passo delle Sette Crocette indica di salire sui prati per tagliare la sterrata, senza sentiero ma con segni bianco-rossi sui sassi. In ogni caso salire dritti. Si ritrova così la sterrata, circa 100 metri più in alto. La si segue sulla destra, stavolta per un tratto molto breve perché si sale sul sentierino a sinistra che su prati raggiunge il Passo delle Sette Crocette, dove si trovano 7 piccole croci (che mi sono dimenticato di fotografare).
Dal Passo un sentierino verso ovest guida sul crinale per il monte Crestoso. Si lascia a destra il sentiero a mezza costa per San Glisente e si procede ripidamente verso l'anticima, ora su rocce ben diverse da quelle sedimentarie calcaree finora dominanti. In base ai miei studi di geologia, vecchi di 35 anni e che non hanno avuto seguito professionale, mi sembrano rocce vulcaniche ma potrebbero essere sia vulcaniti sia conglomerati del Permiano.
Senza raggiungere la malga prendiamo una sterrata sulla sinistra. Dopo alcune centinaia di metri, giunti su terreno aperto abbandoniamo la sterrata: prima costeggiamo una recinzione di nastro bianco che contorna un capanno, poi scendiamo seguendo la recinzione fino a trovare un sentierino che scende nel rado lariceto e poi su prati, dove troviamo le prime case. Raggiunta la minuscola frazione di Fiale rimangono circa 3,5 km di stradina prima cementata e poi asfaltata per tornare a Memmo.
Alla malga il cartello per il Passo delle Sette Crocette indica di salire sui prati per tagliare la sterrata, senza sentiero ma con segni bianco-rossi sui sassi. In ogni caso salire dritti. Si ritrova così la sterrata, circa 100 metri più in alto. La si segue sulla destra, stavolta per un tratto molto breve perché si sale sul sentierino a sinistra che su prati raggiunge il Passo delle Sette Crocette, dove si trovano 7 piccole croci (che mi sono dimenticato di fotografare).
Dal Passo un sentierino verso ovest guida sul crinale per il monte Crestoso. Si lascia a destra il sentiero a mezza costa per San Glisente e si procede ripidamente verso l'anticima, ora su rocce ben diverse da quelle sedimentarie calcaree finora dominanti. In base ai miei studi di geologia, vecchi di 35 anni e che non hanno avuto seguito professionale, mi sembrano rocce vulcaniche ma potrebbero essere sia vulcaniti sia conglomerati del Permiano.
Arrivati sull'anticima, una cresta quasi orizzontale percorsa da un sentierino prima su erba e poi tra le rocce, con solo pochi metri su un affioramento poco inclinato, porta sulla cima principale del monte Crestoso. Il tempo oggi è nuvoloso per cui riesco a identificare soltanto il Cornone di Blumone, oltre alle cime della val Trompia.
Tornati al Passo delle Sette Crocette seguiamo verso ovest il sentiero 341, all'inizio pianeggiante, che taglia i prati alla testata della valle da cui siamo saliti. Poi sale brevemente a un intaglio con una piccola croce, per scendere fino a un ampio crinale erboso: il Dosso della Croce. Lo si percorre in discesa, talvolta senza sentiero, con segni bianco-rossi su sassi affioranti, fino a una dolina e in vista di una malga sulla destra (malga Sarle superiore?).
Senza raggiungere la malga prendiamo una sterrata sulla sinistra. Dopo alcune centinaia di metri, giunti su terreno aperto abbandoniamo la sterrata: prima costeggiamo una recinzione di nastro bianco che contorna un capanno, poi scendiamo seguendo la recinzione fino a trovare un sentierino che scende nel rado lariceto e poi su prati, dove troviamo le prime case. Raggiunta la minuscola frazione di Fiale rimangono circa 3,5 km di stradina prima cementata e poi asfaltata per tornare a Memmo.
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andrea62
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