Anello Mottac-Scala di Ragozzale (andata dal Passo di Basagrana 1° giorno)
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Questa volta abbiamo deciso di fare una due giorni in Val Grande, sfruttando le giornate di bel tempo che il mese di ottobre ci sta regalando e, siccome avevamo una incompiuta da chiudere, abbiamo deciso di raggiungere il Bivacco Mottac con l’intento di trascorrervi la notte.
Memori dell’esperienza fatta nell’ottobre del 2019, questa volta abbiamo deciso di salire dal Passo di Basagrana, per poi puntare direttamente al Mottac (una volta raggiunto il bivio per l’Alpe Ragozzale); in sostanza abbiamo ripercorso buona parte del giro di tre anni fa, facendolo però questa volta in senso orario.
Partiti quindi da Faievo, ci siamo diretti verso il Rifugio Parpinasca per poi puntare verso il Passo di Basagrana; su questo percorso ci sono due tratti ripidi, il primo è quello che raggiunge la Costa dei Bagnoli, mentre il secondo è quello proprio sotto il passo.
Dopo la sosta pranzo al Passo di Basagrana, abbiamo ripreso il nostro cammino prima in discesa e poi in leggera salita, per attraversare tutta la testata della valle e portarci dove inizia la cresta per il Mottac, che l’altra volta non avevamo fatto.
Questo tratto di percorso è stato sicuramente il più bello, primo perché per noi era una novità, ma soprattutto per le caratteristiche del sentiero di cresta, un po’ accidentato se vogliamo, ma veramente vario, panoramico e svolto in un ambiente acceso dai colori fantastici dell’autunno: larici, betulle, abeti, faggi con tutte le loro cromaticità.
Questo è stato anche il tratto più duro (ci vuole un po’ più di un’ora per percorrerlo verso il bivacco), con i suoi su e giù, tanto che ho avuto un problema di crampi alle gambe (nonostante l’allenamento), sicuramente dovuto al peso dello zaino.
Raggiunto comunque il bivacco poco dopo le 15.30, abbiamo finalmente potuto metterci in libertà, cominciando a verificare la presenza di legna (notevole scorta) e la disponibilità di acqua presso la fonte che si trova una cinquantina di metri più in basso (cartello in legno che indica il sentierino da seguire).
Dopo circa un’ora dal nostro arrivo è arrivata una coppia di escursionisti italiani provenienti dal sentiero di In la Piana (che si sono sistemati nell’altra metà del bivacco) seguiti dopo circa un’altra ora da due escursionisti tedeschi.
Sistemate comunque le nostra cose, sia per la cena che per la notte, ci siamo goduti l’impareggiabile vista che si ha dal Mottac, scrutando anche con il binocolo i tre bivacchi visibili: Scaredi, Bocchetta di Campo e Colma di Premosello.
Con il calare delle ombre della sera, che ci siamo goduti in gran parte dalla panchina di fianco alla porta, abbiamo poi acceso la stufa per riscaldare un po’ l’ambiente (anche se non faceva molto freddo), ma soprattutto per scaldare la nostra cena che abbiamo consumato in tranquillità, visto che gli altri quattro ospiti si sono sistemati dall’altra parte.
Altro bel momento è stato quello che ci siamo goduti con il calare dell’oscurità dove, insieme agli altri, ci siamo ritrovati ad ammirare il cielo stellato (qui non c’è inquinamento luminoso) e a parlare di vari argomenti in bella amicizia.
E poi, tutti a nanna, perché ognuno aveva per l’indomani le successive mete da raggiungere….
Ulteriori informazioni e commenti sull’escursione, sono visibili sulle didascalie delle foto allegate.
Memori dell’esperienza fatta nell’ottobre del 2019, questa volta abbiamo deciso di salire dal Passo di Basagrana, per poi puntare direttamente al Mottac (una volta raggiunto il bivio per l’Alpe Ragozzale); in sostanza abbiamo ripercorso buona parte del giro di tre anni fa, facendolo però questa volta in senso orario.
Partiti quindi da Faievo, ci siamo diretti verso il Rifugio Parpinasca per poi puntare verso il Passo di Basagrana; su questo percorso ci sono due tratti ripidi, il primo è quello che raggiunge la Costa dei Bagnoli, mentre il secondo è quello proprio sotto il passo.
Dopo la sosta pranzo al Passo di Basagrana, abbiamo ripreso il nostro cammino prima in discesa e poi in leggera salita, per attraversare tutta la testata della valle e portarci dove inizia la cresta per il Mottac, che l’altra volta non avevamo fatto.
Questo tratto di percorso è stato sicuramente il più bello, primo perché per noi era una novità, ma soprattutto per le caratteristiche del sentiero di cresta, un po’ accidentato se vogliamo, ma veramente vario, panoramico e svolto in un ambiente acceso dai colori fantastici dell’autunno: larici, betulle, abeti, faggi con tutte le loro cromaticità.
Questo è stato anche il tratto più duro (ci vuole un po’ più di un’ora per percorrerlo verso il bivacco), con i suoi su e giù, tanto che ho avuto un problema di crampi alle gambe (nonostante l’allenamento), sicuramente dovuto al peso dello zaino.
Raggiunto comunque il bivacco poco dopo le 15.30, abbiamo finalmente potuto metterci in libertà, cominciando a verificare la presenza di legna (notevole scorta) e la disponibilità di acqua presso la fonte che si trova una cinquantina di metri più in basso (cartello in legno che indica il sentierino da seguire).
Dopo circa un’ora dal nostro arrivo è arrivata una coppia di escursionisti italiani provenienti dal sentiero di In la Piana (che si sono sistemati nell’altra metà del bivacco) seguiti dopo circa un’altra ora da due escursionisti tedeschi.
Sistemate comunque le nostra cose, sia per la cena che per la notte, ci siamo goduti l’impareggiabile vista che si ha dal Mottac, scrutando anche con il binocolo i tre bivacchi visibili: Scaredi, Bocchetta di Campo e Colma di Premosello.
Con il calare delle ombre della sera, che ci siamo goduti in gran parte dalla panchina di fianco alla porta, abbiamo poi acceso la stufa per riscaldare un po’ l’ambiente (anche se non faceva molto freddo), ma soprattutto per scaldare la nostra cena che abbiamo consumato in tranquillità, visto che gli altri quattro ospiti si sono sistemati dall’altra parte.
Altro bel momento è stato quello che ci siamo goduti con il calare dell’oscurità dove, insieme agli altri, ci siamo ritrovati ad ammirare il cielo stellato (qui non c’è inquinamento luminoso) e a parlare di vari argomenti in bella amicizia.
E poi, tutti a nanna, perché ognuno aveva per l’indomani le successive mete da raggiungere….
Ulteriori informazioni e commenti sull’escursione, sono visibili sulle didascalie delle foto allegate.
Tourengänger:
imerio

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