Rifugio Daviso in val Grande di Lanzo.
|
||||||||||||||||||||||||
![]() |
![]() |
Dalla piazzetta di Forno Alpi Graie seguendo le indicazioni si passa sul ponte sul torrente e si prende la sterrata verso destra, che passa sotto una parete spittata e poi diventa sentiero.
L'alta val Grande di Lanzo è poco antropizzata: i casolari sono abbandonati, non ci sono impianti meccanici, la strada si ferma al fondovalle. Forno Alpi Graie, frazione di Groscavallo, è piccolissima.
La valle era il rifugio preferito di Gian Piero Motti (1946-1983), alpinista, filosofo e scrittore, ideologo del "Nuovo Mattino". Era il luogo dove amava ritirarsi in solitudine.
A Forno, sulla destra orografica, si apre il "leggendario" vallone di Sea, con le sue famose pareti d'arrampicata sulle quali si cimentarono Gian Carlo Grassi e altri famosi arrampicatori.
La prima parte del sentiero è un percorso piuttosto lungo in cui si guadagna poca quota, mantenendo la destra orografica, lasciando alla nostra destra il torrente che scende dalla Levanna Orientale. A un grande masso con indicazioni il sentiero sale più deciso ai ruderi Gias Roccetta (m.1650) e poi al casolare La Grotta (m.1750). Tappa successiva il prato della località Rua Piana (m.1800). Il rifugio Daviso è da qui individuabile su una cresta erbosa, prima di sparire dalla vista. Davanti abbiamo la testata della valle chiusa dalle cime rocciose che vanno dalla cima di Monfret alla punta Martellot passando per le punte Mezzenile e di Groscavallo.
Si perdono alcune decine di metri di quota, si lascia a sinistra il sentiero per il ricovero Ferreri, si guadano due torrenti aiutandosi con i massi e si riprende a salire, ora più decisamente. Il sentiero aggira sulla destra alcune balze di roccia fino al casolare diroccato Gias di Milon (m.1985).
Dopo un'altra salita, circa a quota 2140, il sentieri compie un traverso, tocca l'ultimo nucleo di casolari e intercetta una cresta erbosa e detritica. La sale a ripide svolte fino al rifugio, tornato visibile soltanto negli ultimi minuti e in posizione panoramica.
L'alta val Grande di Lanzo è poco antropizzata: i casolari sono abbandonati, non ci sono impianti meccanici, la strada si ferma al fondovalle. Forno Alpi Graie, frazione di Groscavallo, è piccolissima.
La valle era il rifugio preferito di Gian Piero Motti (1946-1983), alpinista, filosofo e scrittore, ideologo del "Nuovo Mattino". Era il luogo dove amava ritirarsi in solitudine.
A Forno, sulla destra orografica, si apre il "leggendario" vallone di Sea, con le sue famose pareti d'arrampicata sulle quali si cimentarono Gian Carlo Grassi e altri famosi arrampicatori.
Tourengänger:
andrea62

Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (2)