Anello del Passo di Val Trela (2295 m) – EMTB
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Magnifica escursione in bici nel Parco Nazionale dello Stelvio, lungo otto valli: Valle di Livigno, Valle Alpisella, Valle di Fraéle, Valle Pettini, Valle Corta, Val Trela, Val Pila e Val de la Mort.
Inizio dell’escursione: ore 9.20
Fine dell’escursione: ore 13.10
Temperatura alla Malga Trela, ore 11.40: 18,5°C
Sorgere del sole: 6.34
Tramonto del sole: 20.06
È una domenica di bel tempo, che attirerà a Livigno, oltre ai vacanzieri e soggiornanti, centinaia di turisti di giornata, che in buona parte daranno l’assalto alle pompe di benzina a prezzo conveniente; molti altri si impadroniranno dei sentieri di fondovalle e dei boschi di resinose. Lungo le Vie Saroch, Rin e Fontana si consumerà il rito degli acquisti ad ogni costo a cui farà seguito il tradizionale aperitivo, sorseggiato ai tavolini dei bar che si affacciano sull’interminabile strada di questa cittadina di montagna.
Rimando la movida al tardo pomeriggio. Inforco la bici e mi avvio per un lungo giro in valli che in parte ho visitato per la prima volta il mese scorso.
Alle 9:20 mi avvio in direzione del Lago di Livigno (1805 m) o Lago del Gallo. Dopo il Ponte delle Capre (1810 m) lascio a sinistra il frequentatissimo Ristoro Val Alpisella (1817 m) e imbocco il sentiero 138, che si addentra nel lariceto con una forte pendenza. Dopo tre tornanti si addolcisce molto e mi consente di rifiatare, per circa 1,4 km, sull’esposto fianco destro dell’inforrato Canale Torto.
A partire dal Pontín da l’Alpaśgèla (1914 m) la salita torna a farsi tosta, malgrado la pedalata assistita. Dalla quota di 2050 m, un lungo traversone verso est mi porta al limite superiore del bosco; la Valle Alpisella si apre e mi concede delle impressionanti visioni sulle creste dolomitiche del Monte Pettini (2932 m).
Questa volta non mi fermo al Lago dell’Alpisella (2268 m), tiro dritto fino al vicino Passo di Valle Alpisella (2292 m).
Il toponimo “alpisella” è un’italianizzazione del dialettale alpesgéla, che significa all’incirca “pascolo freddo”.
Mi prendo il tempo per scattare un paio di foto, quindi proseguo sulla pista silvo-pastorale in direzione del Lago di San Giacomo di Fraéle (1949 m), che raggiungo percorrendo il sentiero single trail che passa dalle Sorgenti dell’Adda (2102 m). Dalla canalina di legno infissa nella sorgente oggi non sgorga nemmeno un filo d’acqua.
Abbandono il Livignasco ed entro nel Bormiese, nel territorio comunale di Valdidentro.
Il sentiero, coperto di pietre dolomitiche, si estende in una suggestiva mugheta.
Di tanto in tanto le radure concedono degli sguardi al sottostante lago.
Alle dieci e quarantacinque arrivo al Passo di Fraéle (1955 m), sul versante nord-ovest del lago. È in corso un gara podistica di 18 km denominata Energy2Run Giro dei Laghi di Cancano. In questa regione, non c’è fine settimana nel quale non ci siano delle competizioni sportive popolari.
Riprendo la pedalata percorrendo la strada bianca sul versante occidentale del Lago di San Giacomo di Fraéle. Devo prestare la massima attenzione, in quanto i podisti tagliano le curve anche nei punti privi di visibilità. È un ambiente alpestre veramente bello. Raggiunto il ponticello dell’Alpe Pettini (1953 m), imbocco la stradina che si addentra nella Valle Pettini, in direzione dell’Alp Trela. La salita si fa via via più ripida, fino ad un promontorio panoramico contraddistinto da un grosso macigno. Da questo punto la pista, in leggera discesa, si sviluppa sull’orlo di una profonda gola da far accapponare la pelle. La prudenza è d’obbligo: una sbandata avrebbe delle conseguenze facilmente immaginabili.
Alle 11:30 raggiungo la vasta conca prativa dove è ubicata la Malga Trela (2173 m). L’agriturismo è una proprietà del Comune di Bormio e si trova in una zona di produzione del Bitto DOP e del Valtellina Casera DOP.
Malga Trela (2173 m)
Dopo il corroborante proseguo sul sentiero 136, decisamente più stretto rispetto alle stradine che ho percorso da Livigno fino all’alpeggio. Il Passo di Val Trela (2295 m) è dato a 40 min di cammino; con la bici impiego 18 minuti. Incrocio parecchi ciclisti ed escursionisti a piedi, con i quali non perdo l’occasione per scambiare quattro chiacchiere.
Nella discesa in Val Pila supero indenne alcuni tratti molto ripidi, quindi mi concedo qualche minuto di riposo in località Stefan (1896 m), poco sotto Trepalle.
Entro nell’angusta Val de la Mort, sul versante destro, sempre sul sentiero 136, per oltre 1 km, dove un ponticello mi consente di guadagnare il versante sinistro. Una breve salita a spinta mi porta sul sentiero 137, che non abbandonerò fino al Lago di Livigno. Quest’ultimo tratto boschivo, a dispetto del nome nefasto della valle, è uno dei più piacevoli di tutta la gita.
Raggiunta la ciclopedonale, mi involo verso Livigno, dove mi attendono un piatto caldo e la movida.
Bellissima gita in e-mtb nei fiabeschi paesaggi del Parco Nazionale dello Stelvio. È un anello irrinunciabile per gli appassionati di mountain bike che soggiornano a Livigno.
Tempo totale: 3 h 50 min
Tempi parziali
Livigno/Via Saroch (1858 m) – Ristoro Val Alpisella (1817 m): 18 min
Ristoro Val Alpisella (1817 m) – Passo di Valle Alpisella (2292 m): 31 min
Passo di Valle Alpisella (2292 m) – Passo di Fraéle (1955 m): 27 min
Passo di Fraéle (1955 m) – Alpe de Pettin (1954 m): 20 min
Alpe de Pettin (1954 m) – Alpe Trela (2173 m): 25 min
Alpe Trela (2173 m) – Passo di Val Trela (2295 m): 18 min
Passo di Val Trela (2295 m) – Stefan (1896 m): 30 min
Stefan (1896 m) – Livigno/Via Saroch (1858 m): 40 min
Dislivello in salita: 952 m
Sviluppo complessivo: 33,7 km
Quota massima: 2295 m
Quota minima: 1809 m
Consumo della batteria da 500 Wh fino all’Alpe Trela: 57%
Consumo complessivo della batteria da 500 Wh: 78%
Pendenza massima: 22,5%
Difficoltà: PD
Copertura della rete cellulare: discreta
Soccorso: 112.
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