Cima Mongioia Mt.3340
|
||||||||||||||||||||||
...oggi è il giorno del Mongioia…da qualche anno l'avevamo nel mirino e cerchiamo di partire ad un orario decente.. visto che non dobbiamo affrontare le solite lunghe trasferte… ma il destino gioca a nostro sfavore… prima di arrivare a Sant’Anna di Bellino… ecco che incontriamo una mandria di mucche.. con relativi pastori..cani e asini al seguito… dobbiamo rallentare il passo dell’auto……
Arrivati finalmente a S.Anna di Bellino, parcheggiamo negli spazi vicino alla piccola Chiesa.
Non appena lasciata l'automobile si prosegue sulla strada sterrata seguendo le indicazioni del cartello segnaletico per Bivacco Boerio/Passo Mongioia, bisogna seguire il sentiero U26, che è anche quello per il passo di Fiutrusa.
Dopo cinquecento metri di sterrato, nei pressi della Grange Cruset, si abbandona la strada sterrata per seguire la mulattiera sulla destra che passa in mezzo alle baite.
La strada si trasforma gradualmente in un sentiero e, dopo aver superato un torrente su un ponticello, sale in maniera più decisa e si immette nel bellissimo e solitario Vallone di Rui, risalendo i pendii erbosi per mezzo di numerose tracce e scorciatoie.
Sulla destra si possono ammirare le verticali pareti della Rocca Senghi, su cui si può salire anche per una via ferrata.
Le tracce continuano a salire tra le numerose grange, poi il sentiero spiana e si accosta al torrente Varaita di Rui, al centro della vallata.
Non incontriamo nessun escursionista, li troveremo già al bivacco Boerio, siamo sempre i soliti ritardatari…!!!!!.... siamo in perfetta solitudine mentre percorriamo l’immenso vallone di Rui.... noi… le mucche e qualche mandriano con il proprio cane pastore.... in lontananza altre mucche e pecore arroccate sui monti che ci circondano....
Più avanti un cartello indica a sinistra il Bivacco Boerio, si segue il sentiero a volte un po’ scomodo e franoso, ma senza pericoli, si risalgono ripide balze di terra ed erba, mantenendosi sempre sulla sinistra del vallone avendo il torrente in basso a destra.
Raggiunto un piccolo pianoro, con un ultimo tratto di sentiero tra sfasciumi e roccette si giunge al Passo Mongioia, con tanto di laghetto dove sorge il Bivacco Boerio, una struttura ottagonale.
Dal bivacco si seguono i numerosi ometti che costeggiano il lago e conducono alla base del Mongioia, che è percorso da numerose tracce di sentiero.
E qui cominciamo i problemi, perché non è semplice capire da che parte andare..
Ci manteniamo sempre sulla sinistra e risalendo per roccette ci troviamo di fronte ad un bivio… che stavamo proprio cercando, dato che è segnalato in numerose descrizioni.
Tuttavia questo non è chiaramente visibile, la scritta su di un masso è sbiadita dal tempo.
Entrambe le vie conducono alla vetta, ma presentano difficoltà diverse:
Procediamo e gli ometti ci sono, ma si confondono , alcuni portano da una parte opposta rispetto ad altri, bisogna andare ad intuito….. essi si perdono sulla cresta fino alla vetta, contrassegnata da una croce e da un segnale trigonometrico… arrivatiiii!!!
E ora non ci resta che godere il meritato riposo… peccato per il panorama sul versante italiano, anche oggi il Monviso è coperto…mentre era sereno sul versante francese e abbiamo potuto scorgere il vallone dell’Ubaye, visto il giorno prima. Pausa pranzo, qualche foto e poi ……………..il ritorno alla macchina è lunghissimo…!!!!!!
Arrivati finalmente a S.Anna di Bellino, parcheggiamo negli spazi vicino alla piccola Chiesa.
Non appena lasciata l'automobile si prosegue sulla strada sterrata seguendo le indicazioni del cartello segnaletico per Bivacco Boerio/Passo Mongioia, bisogna seguire il sentiero U26, che è anche quello per il passo di Fiutrusa.
Dopo cinquecento metri di sterrato, nei pressi della Grange Cruset, si abbandona la strada sterrata per seguire la mulattiera sulla destra che passa in mezzo alle baite.
La strada si trasforma gradualmente in un sentiero e, dopo aver superato un torrente su un ponticello, sale in maniera più decisa e si immette nel bellissimo e solitario Vallone di Rui, risalendo i pendii erbosi per mezzo di numerose tracce e scorciatoie.
Sulla destra si possono ammirare le verticali pareti della Rocca Senghi, su cui si può salire anche per una via ferrata.
Le tracce continuano a salire tra le numerose grange, poi il sentiero spiana e si accosta al torrente Varaita di Rui, al centro della vallata.
Non incontriamo nessun escursionista, li troveremo già al bivacco Boerio, siamo sempre i soliti ritardatari…!!!!!.... siamo in perfetta solitudine mentre percorriamo l’immenso vallone di Rui.... noi… le mucche e qualche mandriano con il proprio cane pastore.... in lontananza altre mucche e pecore arroccate sui monti che ci circondano....
Più avanti un cartello indica a sinistra il Bivacco Boerio, si segue il sentiero a volte un po’ scomodo e franoso, ma senza pericoli, si risalgono ripide balze di terra ed erba, mantenendosi sempre sulla sinistra del vallone avendo il torrente in basso a destra.
Raggiunto un piccolo pianoro, con un ultimo tratto di sentiero tra sfasciumi e roccette si giunge al Passo Mongioia, con tanto di laghetto dove sorge il Bivacco Boerio, una struttura ottagonale.
Dal bivacco si seguono i numerosi ometti che costeggiano il lago e conducono alla base del Mongioia, che è percorso da numerose tracce di sentiero.
E qui cominciamo i problemi, perché non è semplice capire da che parte andare..
Ci manteniamo sempre sulla sinistra e risalendo per roccette ci troviamo di fronte ad un bivio… che stavamo proprio cercando, dato che è segnalato in numerose descrizioni.
Tuttavia questo non è chiaramente visibile, la scritta su di un masso è sbiadita dal tempo.
Entrambe le vie conducono alla vetta, ma presentano difficoltà diverse:
- se si svolta a sinistra si scollina sulla dorsale francese, bisogna superare un saltino di roccia iniziale e si sale per un sentiero di detriti e lastroni;
- se si mantiene la destra si sale per la via normale italiana, più difficile, con alla fine roccettte di II grado, marcata da saltuari segnavia rossi sbiaditi ed è facilissimo perdere la traccia.
Procediamo e gli ometti ci sono, ma si confondono , alcuni portano da una parte opposta rispetto ad altri, bisogna andare ad intuito….. essi si perdono sulla cresta fino alla vetta, contrassegnata da una croce e da un segnale trigonometrico… arrivatiiii!!!
E ora non ci resta che godere il meritato riposo… peccato per il panorama sul versante italiano, anche oggi il Monviso è coperto…mentre era sereno sul versante francese e abbiamo potuto scorgere il vallone dell’Ubaye, visto il giorno prima. Pausa pranzo, qualche foto e poi ……………..il ritorno alla macchina è lunghissimo…!!!!!!
Tourengänger:
ralphmalph
Communities: Hikr in italiano
Minimap
0Km
Klicke um zu zeichnen. Klicke auf den letzten Punkt um das Zeichnen zu beenden
Kommentare (9)